Rumors.

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E' notte fonda quando sento strani rumori al piano inferiore. Decido, così, di andare a controllare. Probabilmente sarà Leo, il mio cane, che anche alla vista di una mosca inizia ansiosamente a rincorrerla con lo scopo di catturarla.

Bene, mentre scendo le scale inizio a sentire dei lamenti, la situazione si fa molto strana perché in genere Leo corre solo, non emette gemiti. La cosa mi turba ed inizio ad avere un po' paura. Scendo le scale a passo più veloce.

Arrivato al piano di sotto mi guido con le mani per trovare l'interruttore della luce poiché è tutto buio. Tutto apposto, per il momento . Mi dirigo verso il salotto e per quello che appare davanti ai miei occhi sento che lo stomaco sta per salirmi in gola.

Trovo Leo sdraiato inerme sul tappeto contornato da una pozzanghera di sangue che arriva fino all'albero di natale. Mi sento letteralmente frizzato. Il mio cuore è come se avesse smesso di battere. Sudo e tremo, entro in panico. Non sapendo cos'altro fare corro subito di sopra a chiamare i miei genitori. Arrivo nella camera loro e stranamente non li trovo.

Cerco nei posti più assurdi della camera da letto: sotto il letto, nell'armadio, dietro le tende. Insomma, perché i miei genitori si sarebbero dovuti nascondere in posti del genere nel bel mezzo della notte?

Mi giro per uscire, ma due sagome mi ostacolano il passaggio. Focalizzando bene l'immagine, noto con mia fortuna che sono loro, i miei genitori. Sollevato mi avvicino, ma noto che sono strani. Entrambi hanno il viso pallido, più che altro sofferenti. Inizio a pensare che anche loro hanno visto ciò che c'era al piano di sotto.

Ad un certo punto sento una risatina inquietante crescere lentamente. Vedo i corpi dei miei genitori cadere ai miei piedi e davanti a me però, appare una sagoma enorme. Ora capisco da dove proveniva la risatina. La sagoma avanza verso di me. Mentre si avvicina riesco a focalizzare i suoi lineamenti.

E' un omone con la barba folta e bianca e il viso sporco dagli schizzi di sangue. All'improvviso smette di ridere e sussurra: "Buon natale, figliolo."


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