Precious Love

Ha perso la testa

Tre

Che cosa? Non può averlo detto sul serio.

«Kendji cosa dici?» mormoro con poca voce, «sono nonnetta, ricordi?» la prendo sul gioco, ma so che lui non scherza. Mi fa voltare attirandomi tra le sue braccia. Le sue mani si fermano sui miei fianchi. È...

Eccitato.

Grosso.

Duro.

«Ho sempre pensato a te come una sorella fino a che non mi hai confessato le tue esperienze»

«Lasciami Kendji, sei ubriaco»

Scuoto il capo cercando di dare un senso a tutto questo, ma non c'è senso.

«Sono lucido, non ho bevuto altro, solo il latte e non credo abbia effetti collaterali. Ti sto solo dicendo la verità, ciò che so di provare»

Deglutisco a fatica e poi lo guardo. Non so perché lo faccio, neanche so perché gli lascio la facoltà di stringermi. So soltanto che ho bisogno di capire.

«Cosa provi Kendj?»

«Attrazione. Un'indomabile attrazione che mi spinge a pensare alle tue mani su di me, alla tua bocca che mi succhia. Volevi avere esperienze, volevi sapere come far godere un uomo. Ricordi?»

Mi stringe così forte che sento sia dolore che piacere. È una sensazione così forte che mi fa...

«Sei bagnata. Ricordo che quando ti ecciti, rabbrividisci e tremi. L'hai appena fatto»

«Sei un bastardo»

«Oh no, ti sto dando solo qualche delucidazione sul mio "stato" che, sono certo, senti benissimo»

«Kendji sei sleale»

«E tu sei una nonnetta bellissima, ora te lo mostrerò»

Se riesco a uscire viva e indenne da questa situazione, giuro che vado a rinchiudermi in un convento. È assurdo e impossibile che una persona che pensavo di conoscere in realtà è un'altra.

«Rilassati bimba, sei tesa come una corda di violino»

«Kendji non credo...» ma le parole mi muoiono sulle labbra. Ha appenna appoggiato la sua meravigliosa bocca sul mio collo. Un brivido mi corre lungo la schiena costringendomi a inarcare collo e schiena. Non lo vorrei, ma il controsenso è che tutto di me lo vuole.

«Ti sei sempre mostrata disponibile a nuove esperienze» mormora tra un bacio e un morso,

«Perché non proviamo a essere amici...» fa una pausa dove quei maledetti occhi leggono l'intero libro della mia vita compreso di novità, segreti oscuri e scheletri nell'armadio.

«Amici?» chiedo, domandando a me stessa dove sia potuta uscire una voce tanto ansimata.

«Sì, amici "intimi"»

Alt! Stop! Semaforo rosso, pericolo crollo emotivo con conseguenza orgasmo multiplo, senza realmente aver fatto nulla.

«Siamo sempre stati intimi, Kendji» arrampicamento sugli specchi in corso.

«Non così... intimi» insiste.

Persiste.

«Così, come?»

Non risponde, ma ritorna a sorridermi sfacciatamente. Ha sempre fatto così, ma con le altre donne, io sono solo stata una spettatrice silenziosa. Sono stata indirettamente partecipe ai suoi party di sesso. O via racconti. O via sogni erotici.

Ebbene sì, devo essere sincera, mi è capitato spesso di sognarlo e le mie non erano di certo posizioni semplici.

Perché non lo ammetti Ari? Le posizioni erano quelle del Kamasutra. Tutto.

«Ari pensi troppo»

Ritorno tra le sue braccia, tra le braccia di un amico che mi sta facendo una proposta indecente. O la trovo solo io così?

«Io penso sì, tu invece sei rimasto sprovvisto di cervello»

«Funziona, te ne accorgerai. Sai, amichetta mia, in questi casi c'è un altro organo che deve funzionare bene»

«Basta Kendji» lo spingo correndo il più lontano possibile.

«Ho appena cominciato»

«No tu hai finito. Se non la smetti, lo dirò ad Ele»

Kendji ride forte, piegandosi sulle ginocchia. È proprio stronzo.

«E così mia sorella ti fa paura» diventa serio mettendosi dritto. Il suo sguardo non mi piace oppure mi piace troppo.

«Non mi fa paura» scandisco guardandolo con freddezza.

«Bene, allora non avrai problemi»

«Problemi?» la mia domanda? Impossibile non sentirla. Ho una voce tanto stridula e papera che potrei scoppiare a ridere da sola.

«Sì nessun problema»

«Ma di cosa parli?» gli chiedo non riuscendo a capirlo.

«Problemi nel farmi sentire le tue labbra come l'avvolgono»

Non ho capito bene, non sta dicendo quello. Lui non ha...

«Hai perso la testa?»