Capitolo 8

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Uscii dall'aula sentendo la porta sbattere alle mie spalle, poi alzai gli occhi ed incontrai quelli più belli di tutti.

-Hey. - Disse grattandosi la nuca, segno che probabilmente era in imbarazzo.

-Hey, cosa ci fai qui? - Dissi risultando forse più fredda di quanto volessi. Maledizione a me e al mio carattere acido quando vidi i suoi occhi rattristarsi alla mia domanda.

-Oh beh, p-pensavo che... Oh insomma fa stesso, scusa il disturbo. - Ma che diamine gli prendeva?

-Harry! - Lo richiamai dato che se ne stava andando. Cosa voleva dirmi era rimasto ancora un mistero, mistero che io Amber Tomlinson avrei risolto, giuro sulla tomba del mio povero padre, che riposi in pace.

-Harry, non puoi venire qui, cominciare a dire qualcosa e pensare di potertene andare così, come se non fosse successo niente. Un motivo ci sarà. Coraggio. - Lo incitai ad andare avanti.

-Volevo chiederti se questo pomeriggio ti andrebbe di andare a fare una passeggiata sul lungo mare o andare a prendere un gelato. - Disse guardandomi fisso negli occhi per poi riprendere a respirare dopo aver fatto la proposta.

Rimasi un po' scioccata dalla proposta e in un primo momento mi spaventai. Non sapevo cosa dire, magari potevo dire una bugia.

-Am, Harry, mi piacerebbe molto ma questo pomeriggio dovrei andare a studiare da Amily. - Che codarda.

-Oh, fa stesso. - Disse facendo diventare i suoi occhi così scuri che non riuscivo più a distinguere quale fosse l'iride e quale la pupilla. Nell'esatto istante in cui stavo per aprire bocca dall'aula uscì la professoressa.

-Ne avete ancora per molto? - Disse facendomi incazzare più del dovuto. Ed anche qui stavo per aprire bocca ma fui interrotta da una voce roca che riconobbi essere quella di Harry.

-No, abbiamo finito. - Disse più a me che alla donna sessantenne. Lo vidi andare via e mi sentii impotente così mi girai di scatto verso la professoressa mimandogli un "solo un minuto" per poi raggiungere correndo, data la mia media statura, Harry. Mi fermai a pochi metri da lui chiamandolo e facendolo voltare con un'espressione inizialmente afflitta ma dopo sorpresa in volto.

-Stavo pensando... c-che magari potrei andare domani da Amily. Sempre che la proposta sia ancora valida. - Dissi non guardandolo e torturandomi le dita. Vidi crescere sul suo volto un ampio sorriso che sembrava illuminare il corridoio buio a causa della giornata fredda e piovosa. Speravo che il pomeriggio sarebbe andato meglio, in caso contrario avremmo mangiato un gelato sotto la pioggia.

-Bene, allora a dopo. - Disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia per poi andarsene e lasciarmi lì, in mezzo al corridoio come una rincoglionita. Ero come ipnotizzata a guardare i muscoli delle sue spalle contrarsi e distendersi ad ogni passo, perdendo la cognizione dello spazio e del tempo.

-Bene, allora a dopo. - Fece il verso di Harry una voce maschile a qualche metro di distanza da me. Mi girai di scatto cercando di capire da dove provenisse quella voce.

-Zayn?! Vuoi farmi morire? Che cazzo ci fai qui? -

-L'ho seguito. - Disse come se fosse la cosa più normale del mondo e non rispondendo alla mia domanda. Certo perché effettivamente seguire una persona è una cosa che si fa quotidianamente.

-Vuoi per caso essere denunciato per stalking? - Chiesi ovvia. In risposta arrivò una risatina sommessa. Lo strangolo. Giuro.

-Perché sei qui? - Chiesi di nuovo sperando che capisse che volevo una risposta.

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