Finita la prima giornata di lezioni al college tornai a casa. Essendo la facoltà poco distante da casa mia non avevo preso un appartamento ma avere una macchina tutta per me era comodo e mi risparmiava il tragitto, che in inverno si sarebbe fatto freddo, dalla facoltà a casa o viceversa. Arrivata a casa salutai Louis con un bacio sulla guancia per poi sedermi, tutto ciò che c'era sulla tavola emanava un ottimo profumo nel quale mi persi interamente..
-Amber?- Mi chiamò Louis
-Mh?-
-Com'è andata la tua prima giornata da matricola?- Mi stava prendendo in giro?
-Sfotti anche?- Dissi con un sorriso scatenando la sua risata cristallina.
-Allora? Su, racconta-
- Oh beh, è stato divertente ed interessante e poi con Amily l'approccio è stato.. è stato meno traumatico, ecco-
-Bene, mi fa piacere e la mamma sarà senza dubbio contenta- Dopo questa breve conversazione tornammo a mangiare ciò che c'era sui piatti. Sentivo che c'era qualcosa che mancava.. Ma certo!
-Lou dov'è mamma?- Vidi il panico sul suo volto, perché non si aspettava quella domanda?
- O-oggi aveva il turno pomeridiano in ospedale ma.. ma è dovuta andare presto- Disse cercando di convincere più se stesso che me
-E perchè?- Era strano, troppo strano. Se c'era una persona da cui avevo preso la pigrizia era di sicuro mia madre quindi per me era una cosa anomala che fosse andata prima
-Non so, l'hanno chiamata per un'emergenza o qualcosa del genere-
-Capisco- No, non capisco ma okay.
Si era fatto tardi quando finimmo di sparecchiare e di pulire i residui di cibo in cucina, erano quasi le 15.00 ed il mio turno alla caffetteria iniziava alle 15.15. Ebbi a stento il tempo di lavarmi i denti e mettere l'essenziale in borsa per poi salire in macchina e dirigermi velocemente sul posto di lavoro.
-Buongiorno Colette!- Dissi sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
-Buongiorno a te Amber!- Dio, quella ragazza sprizzava gioia da tutti i pori
-Come va?- Le chiesi mentre poggiavo la borsa in ufficio e mettevo quell'orribile grembiule giallo e marrone.
-Benissimo- Rispose. Vidi il suo sguardo diventare sempre più cupo e spento, era spaventosa ed il modo in cui aveva pronunciato "Benissimo" era altrettanto spaventoso.
-Hey Hey, cosa succede?- Le chiesi prendendole le mani.
-Oh, nulla di che..-
-My girl, my girl don't lie to me.." (Where did you sleep last night-Nirvana). Sapevo che a lei piacevano i Nirvana e quella canzone era una delle mie preferite, credevo fosse un buon modo per incitarla ad andare avanti e raccontarmi cosa la faceva stare male. Tentar non nuoce e così fu, vidi il suo volto illuminarsi in un sorriso a diecimila denti.
-Avanti- La incitai
-Oggi è l'ultimo giorno per Giulio qui in America prima di tornare a Roma e non credo di saper portare avanti una relazione a distanza.- Ma.che.cazzo. Perché non posso farmi gli affaracci miei? E adesso che le dico. Panico. Non sono una di quelle inguaribili romantiche e non avevo la più pallida idea di cosa dire. Cercai aiuto sfoderando nella mia mente il repertorio di film smielati che mia madre ed Amily guardavano quando quest'ultima dormiva da me.
-Okay, amm... Sono sicura che.. c-che se è vero amore durerà anche con l'Atlantico in mezzo. Coraggio non abbatterti, tutto andrà bene- Wow, da dove le avevo tirate fuori quelle frasi? Santi i film sdolcinati.
Aveva gli occhi lucidi e aveva detto che di lì a poco sarebbe arrivato Giulio quindi presumo che andare in bagno a sistemarsi per l'arrivo del suo ragazzo fosse una delle più grandi stronzate della storia, piuttosto era logico che fosse andata in bagno per asciugare le lacrime che minacciavano di emergere ma che non era riuscita a trattenere. Mi si straziava il suore a vederla in quello stato perché in ogni modo le volevo un bene dell'anima ed era sempre stata una ragazza allegra e disponibile.
Sentii dei rumori provenire dalla sala ordinazioni credendo che fossero Giulio e Colette, poi sentii sbattere la porta ed un paio di voci maschili dire "Shh! Ci sentirà" ed alcune risate. Spinta dalla curiosità andai a vedere cercando di capire quale fosse la fonte di quel rumore.
-Colette sei tu? È tutto apposto? Perché ho sentito de...- Dissi camminando dentro la sala e bloccandomi d'un colpo.
-Oh santo cielo- Esclamai sussurrando, come se le parole mi fossero morte in gola. Ero pietrificata e non riuscivo a credere a ciò che stavo vedendo. Mi sentivo come se stessi scendendo alla massima velocità dalla montagna russa più alta del mondo. Mi sentivo come se da un momento all'altro dovessi scoppiare in lacrime, lacrime di gioia miste al dolore provato in due anni. Volevo avvicinarmi e toccare ciò che mi era stato portato via, ciò che non avevo visto per due anni. Volevo non perdere di nuovo. Quello che volevo di più era avere la consapevolezza e la certezza che tutto non fosse uno scherzo della mia immaginazione od un semplice sogno, dal quale senza dubbio non avrei mai voluto svegliarmi.
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AUTHOR'S NOTES
Tan tan tan tannnnnnnnnnnnnnnnn 2° Capitolooo, grazie a tutti per i voti e le visualizzazioni. Non mi dispiace avervi lasciati magari con il dubbio, posso solo dirvi che non è una sola persona della cui visita Amber è completamente sconvolta. Posterò presto e continuare a votare e commentare <3
XxMarta
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Melancholy
FanfictionDopo la morte del padre, Amber cerca aiuto nelle persone a lei più care, come Harry, con il quale è riuscita ad instaurare un rapporto particolare nonostante il rancore portato da Harry nei confronti di Amber per ciò che quest'ultima gli ha fatto in...