Capitolo 1

175 13 9
                                    

Quel lunedì pomeriggio, l'aeroporto di Cork era decisamente vuoto: c'erano solo un paio di persone che aspettavano di prendere l'aereo per Bruxelles, l'unico che partiva a quell'ora.
Niall preferì non essere accompagnato da Greg o da suo padre Bobby, preferì godersi la calma della partenza da solo.
Intanto si era comprato da un tabaccaio una rivista enigmistica e un succo alla fragola che stava tranquillamente sorseggiando, mentre fissava il tabellone delle partenze.
Era la prima volta che prendeva l'aereo, eppure non si sentiva per niente spaventato dall'idea.
Anzi lo faceva sognare, stare sopra uno strato di nuvole, e sentirsi in qualche modo più leggero, sapendo che tutti i problemi sarebbero rimasti a terra.
Non è che fosse emozionato, o euforico, era semplicemente felice.
Una voce metallica distrasse Niall dalla sua rivista enigmistica:

"I passeggeri del volo Dublino-Bruxelles, sono pregati di mettersi in fila e mostrare i biglietti al check-in t23. Grazie."

Niall corse immediatamente verso il check-in per potersi sedere il prima possibile.
Di fare la fila non ne voleva proprio sapere, così, spingendo qua e là, arrivò davanti alla cassa.
C'erano un'hostess e uno steward che, con sguardo annoiato aspettavano il primo passeggero.
L'uomo, molto probabilmente sulla trentina, alzò lo sguardo da ciò che stava leggendo per prestare le sue attenzioni al ragazzo.
"Siete qui per il volo Dublino-Bruxelles?"

Niall alzò un sopracciglio scocciato: se era in quel posto era per prendere il volo corrispondente, no!?
Il giovane prese fiato prima di annuire e porgere i documenti alla ragazza, che in quel momento gli sembrava più sveglia dell'uomo.
"Niall Horan..."
Borbottò leggendo il nome riportato sul documento.
Dopo averlo segnato su un foglio, restituì il passaporto al ragazzo, che sorridendole si avviò verso l'aereo.
Salendo sull'aereo Niall non poté fare a meno di guardarsi intorno, ma si distrasse troppo perché andò a sbattere contro qualcuno.
"Mi scusi... io non stavo guardan..."
Si interruppe quando il ragazzo davanti a lui gli porse la mano.
"Non si preoccupi... Mr. Horan?
Sa, faccio anch'io parte dell'azienda Metèr, sono il medico legale".
Gli sorrise il ragazzo castano.
"Oh, che maleducato... mi chiamo Liam Payne, Edward Norton, mi ha incaricato di accompagnarla".
"Grazie! Comunque io sono Niall... possiamo darci del "tu"?"
"Ovvio!"
Disse Liam facendolo accomodare accanto a lui.
"Hai mai viaggiato in aereo?"
Chiese il medico sfilandosi i guanti.
"A dire il vero no... ma non sono in ansia"
Liam sorrise
"È questo lo spirito giusto!"
Oramai si erano seduti tutti i passeggeri, e la hostess stava spiegando le regole di sicurezza.
Niall prestò molta attenzione, e dopo che si fù allacciato la cintura, i motori dell'aereo si accesero.
Liam inspirò prima di chiudere gli occhi e riposare, mentre Niall si mise a osservare incantato il paesaggio che mano a mano diventava sempre più piccolo e lontano.
Ma dopo un po' anche il biondo cadde in un sonno profondo.

---

Niall venne svegliato da qualcuno che lo stava scuotendo, e aprendo gli occhi si ritrovò davanti il viso di Liam.
"Finalmente ti sei svegliato, dobbiamo andare!"
Niall con un leggero mal di testa si alzò, e dopo aver ritirato il suo bagaglio, si diresse verso una costosa Jaguar E-Type nera.
Liam aprì la portiera ed entrò salutando l'autista
"Salve Josh"
"Salve a lei Mr. Payne."
"Novità?"
"Sì, Mr. Norton mi ha detto di riferirle che la visita medica per gli operai è rimandata al mese prossimo..."
"Non è possibile, quel bastardo..."
"Io non insulterei il vostro datore di lavoro fossi in voi..."
"Fammi un piacere Josh... taci!"
"Come mai ti interessa tanto?"
Chiese Niall a Liam.
"Perché sono un medico, no? Io ci tengo a curare le persone!"
Esitò. Niall aveva capito che c'era qualcosa in più del suo interesse per la medicina, ma come era solito fare rimase in silenzio.
Quest'ultimo accompagnò il resto del viaggio, il quale si concluse in un palazzo situato in un quartiere abbastanza ricco.
"Josh fermati."
Disse il medico.
"Niall questa è la chiave per il tuo attico"
Il ragazzo irlandese strabuzzò gli occhi, un attico era una cosa che non pensava di permettersi nemmeno a distanza di un secolo.
Tutto felice Niall scese dalla macchina, e dopo aver salutato Liam, salì sull'ascensore, per poi ritrovarsi davanti ad una porta.
Era una semplice porta di legno con una targhetta dorata con scritto
"Horan".
Poteva sembrare banale, ma Niall era molto euforico, e dopo aver girato la chiave, entrò nel posto che sarebbe stato la sua dimora per un bel po' di tempo.
Non era molto grande in realtà, ma al ragazzo piaceva lo stesso:
c'era un bagno con vasca, una camera da letto matrimoniale, una cucina con isola, un salotto con TV e librerie piene di grandi classici, ma soprattutto un piccolo giardino con vista sulla città.
Driiiin!
Al suono del telefono il ragazzo su ricompose, e con passo veloce si incamminò per rispondere.

"Pronto!?"
"Pronto, sono Lucas, segretario di Mr. Norton, parlo con Mr. Horan? "
"Sì sono io..."
"Bene, volevamo dirle che a causa di alcuni imprevisti dovrà venire a lavorare domani... è un problema per lei?"
"No...no..."
"Bene, Arrivederci!"
Il segretario attaccò prima che Niall potesse ribattere.
Per festeggiare quel giorno andò al ristorante, e dopo aver fatto un minimo di spesa, si sdraiò sul suo letto.
E nonostante i mille pensieri che aveva per la testa, riuscì ad addormentarsi, sulle note di una canzone di Elvis Presley.

Angolo autore:
Mi scuso per l'immenso ritardo, ma ho avuto una serie di impegni che mi ha costretto a tardare l'aggiornamento.
Cercherò di essere più puntuale le prossime volte.

Eternit Love || Ziall HorlikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora