Capitolo 1

44 3 2
                                    

Ciao!..
Okay no, così è troppo banale.. beh non importa..
Sono Kimberly, ho 19 anni e sono qui per raccontarvi la mia storia.
Tutto è cominciato a una settimana dal mio diploma..

<< Si mamma, arrivo! Smettila! >>
Urlo a mia madre una volta finito di mettere il mascara sulle ciglia..

Mi fermo ad osservare la mia immagine riflessa sullo specchio.. capelli castano chiaro, mossi sulle spalle, ormai rovinati dalle frequenti permanenti, occhi nocciola tendenti al verde e corporatura leggermente in carne - si non sono la classica ragazza con un fisico da paura -

Prendo lo zaino posto vicino alla scrivania ed esco dalla mia stanza, scendo le strette scale a chiocciola della nostra piccola casa italiana raggiungendo così la cucina dove trovo mia madre prendere un sorso del suo solito caffè mentre con gli occhi fa un cenno verso il piatto davanti a lei con qualche pancake ancora caldo quindi mi siedo e comincio a fare colazione tenendo lo sguardo basso.. non ho voglia di parlare questa mattina..

<< Finalmente sei pronta, farai tardi a scuola e questa è l'ultima settimana prima del diploma. >>

Non rispondo, annuisco semplicemente, come mi è solito fare con lei per chiudere velocemente le conversazioni.

Quella donna non fa altro che ribadirmi l'importanza della puntualità nella vita eppure quando si tratta di lei è sempre in ritardo..

Da tempo io e lei non abbiamo più lo stesso rapporto di prima.

Da quando i miei genitori hanno messo fine al loro matrimonio mia madre è cambiata totalmente, prima era più comprensiva, dolce, affettuosa ora invece pensa solo a prendere il controllo della mia vita, pensa di potermi usare come suo burattino ma si sbaglia totalmente.. sicuramente penserete che questo cambiamento sia dovuto al distacco con mio padre, ma vi sbagliate perché è stata lei a lasciarlo, non ne poteva più. Definisce mio padre come un eterno Peter Pan e in effetti ha ragione, per essere un uomo ha atteggiamenti da ragazzino.

Sento il suo sguardo su di me, so già che avrà qualcosa da dire.. e infatti mi richiama poco dopo.. prevedibile..

<< Kim.. senti.. una volta diplomata dovrai cominciare a raccogliere le tue cose.. andremo in America.. ho trovato un buon lavoro a Los Angeles e ho già dato il via per la spedizione di tutti i mobili.. partiremo una settimana dopo la cerimonia del diploma >>

<< Cosa?! Ma è possibile che ogni volta tu debba decidere anche per me?! Come puoi dirmi che tra due settimane sarò su un aereo per l'America con così tanta leggerezza! Che tu ci creda o no io qui ho una vita! >>

<< Lo sto facendo anche per il tuo futuro e ormai puoi insistere quanto vuoi, non mi importa, tra due settimane si parte >>

Sono esterrefatta giuro.. non credo che mia madre sia arrivata a tanto.. dovrò dire addio ai miei amici, alle mie abitudini.. a tutto..

Esco di casa prima che mi ritrovi a strozzarla e mi dirigo alla fermata dell'autobus sistemando gli auricolari alle orecchie scegliendo poi la riproduzione casuale.. non ho voglia di sentire nessuno..

Non appena arrivo alla fermata mi appoggio al paletto dove sono appesi gli orari e cerco di non pensare alla discussione di poco fa.. questa mattina, per essere giugno, tira aria fredda per cui mi stringo leggermente nella felpa prima di sentire due mani coprirmi gli occhi.. le tocco.. esamino ogni singolo particolare fino a trovare un anello, un anello che riconoscerei anche sotto effetto di droga.

<<Erri dai lasciami! >>

<< Cosa?! Mi hai già beccato?! >>

Ammetto che il suo tono rassegnato mi diverte

<< Beh ho riconosciuto l'anello che ti ho regalato.. sei stato poco furbo amico mio >>

<< Giusto.. beh non pensavo fossi così furba >>

Scuoto la testa divertita a quelle parole e saliamo sull'autobus.
Prendo posto su uno dei sedili liberi insieme al ragazzo con cui sono accompagnata e subito dopo appoggio la testa sul finestrino.. mi lascio scappare un sospiro ripensando alle parole di mia madre.. ancora non ci credo che dovrò dire addio a Erri..
È il mio migliore amico, alto, capelli castani, occhi scuri e un sorriso a dir poco stupendo. Conosco quel ragazzo da quasi 15 anni e abbiamo legato subito.. per me è come un fratello e dirgli addio sarà straziante già lo so..

Un suo abbraccio mi risveglia dai miei pensieri e mi fa sorridere automaticamente così appoggio la testa sulla sua spalla tornando a chiudere gli occhi

<< Sicura che va tutto bene? >>

Annuisco semplicemente.. gli dirò del trasferimento più tardi.







SPAZIO AUTORE

Ciao ragazze, premetto con il dire che questa è la prima storia che scrivo, se mai qualcuno dovesse leggerla spero solo che piaccia e se volete dire qualcosa commentate oppure scrivete un messaggio.

PS: La ragazza nella foto del capitolo è la nostra Kimberly 😉


_eyeofhorus_

White ButterflyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora