Esiste un luogo dove tutto ciò che desideri è possibile. Un luogo magico, incantato, nascosto tra le nebbie del tempo, crocevia di infiniti mondi.Un luogo dove vengono forgiati gli eroi di queste terre, dove ogni razza ha lo stesso valore dell'altra.
Un luogo dove la speranza è più viva che mai.
Benvenuti alla Prisomnia Academy.
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"I giorni più importanti della tua vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché", così diceva Mark Twain e così recitava il motto della scuola.
Qui tutti, e intendo proprio tutti, rispondono con sicurezza a quella domanda. Certo, come biasimarli, loro sono gli eroi che salveranno i propri mondi.
Scelti dalle Antiche Profezie, coloro che ricevono la lettera, vengono trasportati qui dai Custodi, forgiati e istruiti dai più nobili Maestri a cui un eroe possa aspirare. Gli Antichi scelgono di trasmettere il loro sapere alle giovani menti che, una volta terminato il percorso di formazione, porteranno pace e prosperità ai loro popoli, guideranno rivolte contro ingannevoli e utopici sistemi o libereranno i loro simili dalle oppressioni della tirannia.
Il manuale del perfetto protagonista di un romanzo per ragazzi, in pratica.
Io, invece, sono qui da sei mesi e ancora non riesco a capire quale sia la ragione della mia permanenza. Sei mesi di schifo.
Non ho visto neanche l'ombra di una lettera, o ricevuto uno straccio di spiegazione, sono stata semplicemente catapultata qui.
Prendo lo zaino di pelle e afferro una delle bacchette di legno sul comodino, fissando i capelli in una disordinata acconciatura. Non spreco neanche tempo a guardare il mio riflesso nello specchio incastonato nei rami dell'albero cavo dove alloggio, so come sono fatta: occhi e capigliatura marrone, pelle bianchissima – simile a quella degli Elfi, ma piena di nei – e corporatura minuta. Specie: Umano. Abilità magiche pressoché inesistenti, sensi sottosviluppati, ingegno e spirito di collaborazione pari a zero e un sarcasmo da far invidia al più acido dei Folletti. Non sono altruista e tantomeno un'eroina. Non mi frega assolutamente niente dei valori che decantano qui ed è già tanto se partecipo alle lezioni.
Sono sveglia da tredici minuti e già si presenta il grande dilemma della giornata: che cazzo mi metto?
Osservo con attenzione il vestiario nell'incavo della corteccia adibito ad armadio. Scanso subito le grucce dove sono appesi gli svolazzanti e setosi abitini di veli che mi hanno assegnato quando mi sono trasferita in quest'alloggio. Teoricamente dovrei vestirmi in maniera conforme all'area del dormitorio in cui riposo, ma gonnelline di seta, colori pastello e fiorellini tra i capelli non li indosserei nemmeno sotto tortura. E ci hanno provato.
Dopo averci ragionato sopra un considerevole lasso di tempo, riesco ad estrapolare due abbinamenti quasi decenti: un completo marrone scuro composto da un corpetto di pelle, che lascia scoperto l'ombelico e mette in risalto le tette, e un paio di pinocchietti affusolati, canotta azzurra e pantaloni mimetici pieni di tasche alla Lara Croft.
Faccio mente locale sulle lezioni che in teoria dovrei seguire oggi. Niente esercitazioni nel campo. Pinocchietti, venite a me!
Mi preparo, cerco di togliere i residui del trucco di ieri e lo rimetto in fretta senza preoccuparmi di essere precisa, tanto non devo rimorchiare nessuno.
Recupero la sacchetta con gli snack della giornata mentre cerco di ricordarmi dove cazzo ho buttato lo zainetto. Solo dopo mi rendo conto di essermelo messo in spalla prima di passare al make-up. Ottimo inizio di giornata, direi.
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Misfortune Chronicles
General FictionEHI TU! Sì, proprio tu! Stai cercando una storia che non sia la solita solfa, vero? Tutte quelle trame che partono bene, in maniera originale, e poi si riducono a una sommaria "lotta tra il bene e il male"... o lei incappata nella solita scelta cruc...