Tremore

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Sherlock tentava di contattare John dal almeno un paio d'ore. L'ex soldato era uscito in tarda mattinata per fare la spesa e, nonostante fossero le cinque del pomeriggio inoltrate, non era ancora tornato al 221B di Baker Street. Quando Sherlock non lo aveva visto tornare per pranzo non aveva dato molto peso alla cosa visto che a volte capitava che John si fermasse a mangiare fuori con sua sorella o con qualche collega, ma adesso cominciava a preoccuparsi. Il consulente investigativo provò per la quattordicesima volta a chiamare il suo dottore. Non avendo ottenuta alcuna risposta prese il cappotto e decise di andarlo a cercare.
Fermò un taxi e scelse come prima tappa della sua ricerca lo studio medico dove lavorava John. "Magari c'è stata un emergenza e si è dovuto fermare lì" pensò il detective, intanto cercò il numero di Harry nella sua rubrica e la chiamò.
-Pronto, chi parla?- dalla voce della donna il consulente dedusse che doveva essere leggermente ubriaca e che probabilmente la sua chiamata l'aveva svegliata, questo fece scartare immediatamente a Sherlock l'ipotesi che John si fosse incontrato con lei durante la giornata. Sherlock chiuse la chiamata senza nemmeno salutare la donna.
Una volta arrivato allo studio Sherlock capì facilmente che John non poteva essere stato lì durante la giornata e che sicuramente non era lì in quel momento. Mentre stava per fermare il secondo taxi il cellurare del consulente iniziò a squillare.

Mycroft guardò per l'ennesima volta l'orologio. Greg era in ritardo di più di mezz'ora, un tempo consistente anche per una persona poco puntuale come l'ispettore.
Mycroft prese il cellulare e chiamò velocemente la sua assistente, la quale rispose immediatamente.
-Anthea, vorrei sapete la posizione attuale di Gregory.
-Un momento signore.
Mycroft attese tre minuti in linea, stava per chiedere il motivo di tanta lentezza, ma la voce di Anthea lo precedette.
- Non riusciamo a localizzarlo signore.
-Cosa vuol dire che non riuscite a localizzarlo come è possibil...
La chiamata con la sua assistente si interruppe improvvisamente e Mycrift si accorse di avere una chiamata in arrivo.

Le mani di Sherlock furono scosse da un lieve tremore mentre le sue dita sfioravano la cornetta rossa decretando la fine della chiamata. Il consulente investigativo respirò profondamente dopodiché decise di chiamare l'unica persona che poteva essergli d'aiuto in quel momento. Suo fratello Mycroft.

Microft si accorse che la sua mano era scossa da un lieve tremore mentre allontanava il costoso cellulare dall'orecchio.
Fece un profondo respiro poi sentì il suo telefono vibrare nuovamente. Era suo fratello Sherlock.

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