Colpevole

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<< Reinnerva>>

Sirius si svegliò, confuso, senza capire dove fosse. Era seduto su una strana sedia di ferro in quelle che parevano essere le segrete di un edificio.

Provò ad alzarsi, ma scoprì di avere gli avambracci immobilizzati da pesanti catene fissate ai braccioli di quella specie di trono.

Alzò lo sguardo, cercando di ignorare il tremendo dolore al petto, dove - ora ricordava - gli Auror l'avevano schiantato.

I suoi occhi brucianti incontrarono quelli dell'uomo che l'aveva risvegliato. Era secco e scattante, con i baffi rasati minuziosamente a spazzolino, e ricambiava la sua occhiata di fuoco con un'espressione di odio gelido e calcolato.

Attorno a lui, altre guardie del Ministero della Magia puntavano le bacchette su Black. Il funzionario aveva in mano un foglio, che cominciò a leggere con voce sprezzante. << Sirius Orion Black, sei stato accusato del plurime  omicidio di Peter Pettigrew e dodici Babbani con un'unica maledizione. >>

Sirius Black non reagì minimamente, assordato dalla gravità di quel verdetto.

L'uomo, dopo aver sottolineato il suo esordio con uno sguardo rapace al condannato, si eresse più che poté nella sua comunque alta statura e continuò con un cipiglio ancora più disgustato.

<< Nonché del tradimento del compito di Custode Segreto che ha conseguito l'assassinio dei coniugi James e Lily Potter: >>

A quel punto, il capo del prigioniero si alzò di scatto. Sirius trafisse per la seconda volta lo sguardo di colui che aveva appena terminato di parlare.

Nel volto pallido come la morte si poteva leggere una sofferenza immensa. << Questo è falso.>>

Ogni parola sembrava richiedergli uno sforzo immane, torturandolo nel profondo. << Io non ho ucciso coloro che avete appena nominato, dal primo all'ultimo. >> Ora rammentava tutto: le accuse senza senso di Peter, l'esplosione è la sua trasformazione in topo.

Poi l'arrivo degli Auror, lui che aveva opposto resistenza, urlando la verità, ma nessuno gli aveva creduto. Infine, i lampi di luce rossa e il buio.

Crouch lo fulminò, ogni singola fibra del suo viso esprimeva disprezzo. Senza badare a Sirius, concluse : << Per questi crimini, io, Bartemius Crouch, in quanto Capo delle Forze dell'Ordine Magiche, ti condanno all' incarcerazione a vita nella prigione per maghi di Azkaban.>>

Il prigioniero si alzò di scatto, facendo tintinnare con violenza le catene che lo legavano, un'ombra di terrore gli attraversò il volto.

<< Non potete mandarmi là senza processo! Sono innocente! >> Crouch terminò, imperturbabile: << I Dissennatori arriveranno a minuti. >>

Sirius rantolò: << Non potete! E poi è... È contro la legge! >> Crouch, gli occhi fuori dalle orbite, sputò ai suoi piedi << Vuoi parlare di legge tu, lurido assassino! >>

Proprio come aveva detto, poco dopo le porte del sotterraneo si aprirono, e le temibili guardie senza volto scivolarono verso il condannato, diffondendo un gelo innaturale.

Le mani putride gli strinsero le spalle, e Sirius, dopo aver tentato inutilmente di resistere, si abbandonò al risucchio delle fauci mostruose e svenne.

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