Due corna, quattro zampe, una coda - parte II

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La professoressa Mc Gonagall aggrotta le sopracciglia, incerta dentro di sé ma fermamente convinta a mantenere un'apparenza granitica all'esterno. Per Merlino! Quel ragazzino la farà uscire di senno. Anzi, tutti loro.

Gli altri due lestofanti sbirciano goffamente dalle scale che sono riusciti a raggiungere, ma a Potter cadono gli occhiali. Un gradino, due gradini. Imprecando il ragazzo riesce a fermarli prima che rotolino ai suoi piedi, mentre Pettigrew cerca di aiutare (risultando soltanto un robusto intralcio). In effetti, il ragazzo ha qualcosa di strano...

Distratta dalla piccola scena comica, la Mc Gonagall perde il filo del ragionamento di Sirius - esattamente quello che lui aveva sperato. Mossa finale: lo studente inclina modestamente il capo da una parte, in modo che gli occhi espressivi siano incorniciati perfettamente da ciuffi di capelli lucenti.

Sorride come chi non si aspetta alcuna simpatia dall'interlocutore. Ce l'ha in pugno. << Naturalmente, >> dice con voce sommessa, ma dall'aria sincera << cercheremo di intrattenere Remus in modo meno rumoroso. Anche se non lo garantisco>>. Meglio non esagerare con le promesse: ci vuole schiettezza, la Mc Gonagall fiuta le scuse da lontano un miglio e detesta essere presa per l'adunco naso, seppure in modo garbato.

Nel silenzio, un passo tremulo scende le scale. Il volto latteo - lunare - di Remus Lupin, tinto di preoccupazione, completa l'opera.

Sirius si trattiene dall'esultare quando l'insegnante si volta, secca: << Per ora tornate si sopra. Ma domani dovrete pulire la Sala Comune per risarcire i vostri compagni Grifondoro del sonno perduto. E, signor Lupin >> la sua espressione si addolcisce lievemente << sarà meglio che vada a dormire, e che convinca queste teste calde a fare lo stesso. >>

Infine il suo sguardo si concentra su Peter: << Signor Pettigrew, consiglio vivamente di coprire quella coda se non vuole avere guai. E lo stesso per lei, Potter. Le sue corna sono magnifiche ma inopportune. >>

Un fruscio di camicia da notte, e svanisce. Tutti si guardano, a lungo. Poi scoppiano a ridere in modo irrefrenabile, e devono tapparsi la bocca mentre salgono le scale. Meno male che anche la Evans si è dileguata.

<< Te l'avevo detto che era stata lei a lasciare quel libro sugli Animagus sulla cattedra! >> grida Sirius, allibito. James si sta ancora tastando la testa fra le risate: per fortuna le corna da cervo si stanno lentamente ritirando. Tutto preso da Lily, non se ne era nemmeno accorto passandosi la mano fra i capelli.

Peter è praticamente morto dalla vergogna: la sua coda da topo si dimena e non sembra sul punto di sparire. Povero lui.

<< Idioti >> mormora Remus prima di svenire sul letto. Gli altri lo coprono e sorridono, complici, dimenticandosi dell'incidente zoologico.
Hanno un mare di possibilità davanti, e sanno che il loro amico non sarà più solo.

<< Dovremmo trovarci dei soprannomi. >> fa Sirius << Per le nostre trasformazioni, intendo. >>

<< Già, dovremmo. >> sbadiglia James.
<< Dovremmo proprio...>>.

Peter si morde una guancia: << Tipo nomi in codice? >>. (La coda è ancora lì ma lui tenta di non farci caso).
Ad ogni modo, la domanda cade nel vuoto: gli altri stanno già russando sonoramente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2018 ⏰

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