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Le panchine di Gae Aulenti
insieme a me
ascoltavano la storia del tuo 31 dicembre
strappata ai giorni migliori.

E la porta? Quanto era aperta?
Raccontami del freddo che entrava.

Ma tu mi dici di tuo padre ritto col suo solito sguardo
da eroe comune dai sentimenti moderati

di tua madre
bianca come te
con la stessa tua dolcezza disperata

che urlava di voler tornare a casa.

Quale casa?
Lui le chiede

E tu bambino
angelo mai corrotto
trovavi casa tra le coperte morbide

di lacrime

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