Il commissario Lebrun

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Quando la vecchia signora Fournier passò sul marciapiedi con le buste della spesa in mano, foderata nel suo abito a fiori rosa, evitò per un pelo un infarto. Posandosi sconvolta sul lercio muro di una palazzina compose il numero della polizia sul display del suo cellulare che brillava nella sera in quella strada buia e abbandonata. La polizia arrivò dieci minuti dopo, quando il corpo era ormai steso sul duro asfalto da più di cinque ore; la psicologa si occupò della povera, loquace e fastidiosa signora Fournier mentre gli agenti attendevano gli ordini dei superiori.

Finalmente una comune automobile grigia si fermò a pochi metri dal cadavere e un uomo alto e robusto aprì lo sportello. Elegante, indossando un completo nero e una camicia bianca, camminò verso l'uomo con passo spedito voltandosi a dare svelti ordini ai suoi sottoposti:

-Girard, chiami la scientifica. E lei Lefevre che aspetta? Corra a chiamare i parenti e gli amici intimi del ragazzo; li voglio in commissariato entro le 9. Bonnet, il verbale prego!-

Quell'uomo non mi piaceva. Squadrò dall'alto in basso il giovane corpo senza vita, non un pensiero di pietà lo colse, bensì aspettative di lucro e fama. Mi pestò con le sue scarpe di vernice, lucidate sino all'esasperazione, e a mio malgrado dovetti seguirlo.


Non ho mai conosciuto nessuno di più sgradevole del commissario Lebrun. Negli anni a seguire conobbi molti criminali, assassini, maniaci, ma nessuno mi risultò mai fastidioso quanto quell'uomo. Armand Lebrun non puzzava, non era brutto né aveva una voce sgradevole; tutto in lui suscitava calma e da ogni particolare traspariva la sua cura per ogni dettaglio, la sua diligenza, il suo fascino. Eppure, nonostante le frequenti citazioni di poeti mediorientali, Lebrun era vuoto. Nella sua testa vorticavano donne, donne divrse, una per ogni sera. Vorticavano lussi inutili, soldi, sicurezza in se stesso, autoglorificazione. Lebrun nella sua auto pensava alla crociera che aveva prenotato, quanto sarà bella, piena di giovani in costume da bagno, gioie carnali sotto il sole dei caraibi, e Lefevre ha appena detto che il ragazzo, come si chiama il ragazzo, ah si Mark, che orrore questi inglesismi, Mark ha una ragazza, beh, aveva una ragazza, e chissà se sarà carina, una povera vedova da consolare, una vedova con molte amiche, una vedova giovane e dalla mentalità aperta verso chissà quali pratic...

Non riuscii a sopportare oltre i pensieri di Lebrun; non che fossero particolarmente strani da parte di un uomo, ma sentirmi attaccato a una scarpa tanto linda, a un uomo tanto acculturato e notare così poca umanità dentro di lui, condividere una tale ipocrisia!

Non dovetti comunque distrarmi troppo a lungo, perchè pochi secondi dopo Armand Lebrun fermò l'auto di fronte al commissariato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2016 ⏰

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