Capitolo 5

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"Jamie non dire così, è una cosa psicologica che possiamo risolvere insieme..."
"No! È proprio qui che sbagli, non è affatto una cosa psicologica, almeno non più"
Si alza e mi indica con un dito scoppiando in una risata isterica
"Non capisci. Tu non puoi aiutarmi, nessuno può. Non lo capisco neanche io..."
Ora si è seduto nuovamente sulla sedia e mi guarda con uno sguardo disperato
"Cosa vuoi dire?" gli chiedo
"È che... " gli trema il labbro inferiore
"Quando mi -trasformo- non mi rendo conto di quello che faccio. Prendo considerazione delle mie azioni soltantanto quando vedo le facce sconvolte delle persone alle quali ho fatto del male, anche se non mi ricordo niente di ciò che ho combinato... Tipo licantropo"
Aggrotto la fronte
"Non capisco..."
Lui mi fissa con uno sguardo di resa
"Non mi aspettavo che mi credessi... Non cercarmi più, è per il tuo bene"
Si alza e si avvia verso la porta, ma io lo seguo e gli prendo un braccio trattenendolo.
"Ti prego non andartene, io ti credo, è che..."
Si gira a guardarmi e mi sorride
"Non importa che tu finga"
Allunga una mano e la passa sulla mia guancia
"È normale che tu non mi creda, saresti pazza se lo facessi..."
"E forse lo sono"
Lui smette di sorridere e stacca la sua mano dalla mia faccia
"Per favore, non fare la bambina e lasciami andare"
"No." mi piazzo davanti a lui e non mi muovo
"Spostati"
"Ti ho detto di no" ora incrocio le braccia al petto e lo guardo con aria di sfida. Lui mi prende per i fianchi e mi sposta di lato, ma prima che lasci la presa sul mio corpo gli circondo il collo con le mie braccia tirandolo verso di me.
"Cosa vuoi fare?" mi sussurra all'orecchio accelerando il respiro
"Qualcosa che ti dimostri che puoi fidarti di me" gli rispondo. Affondo le mani tra i suoi capelli e avvicino la mia bocca alla sua tremando leggermente, chiudo gli occhi e lo bacio. All'inizio rimane immobile, così premo più forte la bocca su di lui che sorride ricambiando il bacio. È diverso dalla prima volta: dolce ma allo stesso tempo disperato... Sincero
"Lo sai...." mi dice staccandosi dal bacio per poi baciarmi nuovamente
"... che stai baciando..." continua dandomi piccoli baci sulla mandibola
"... un ragazzo che ti ha quasi stuprata?" finisce di dire guardandomi negli occhi con aria triste. Ho il fiatone ma riesco comunque a parlare:
"Come fai a saperlo? Hai detto che non ti ricordavi..."
"Infatti non mi ricordo, ma i sentimenti che provo normalmente, durante quei momenti si incentivano... E se adesso non vorrei più smettere di baciarti, non voglio pensare a cosa posso averti fatto prima..."
Lo fisso negli occhi
"Ma non è successo niente..." dico accarezzandogli un guancia
"Sarebbe potuto accadere Chiara, è questo che mi spaventa" dice con aria preoccupata
"Troveremo un modo per impedire che si ripeta di nuovo, ora..."
Mi interrompe
"Aspetta, aspetta, cosa ti fa pensare che ti lasci provare ad aiutarmi?" mi chiede alzando le sopracciglia.
Arrossisco e abbasso la testa
"Non lo so... Pensavo di averti dimostrato che ti credo e..."
"E l'hai fatto" mi dice sorridendo
"Stavo scherzando eh" continua sempre con il suo bellissimo sorriso
"Hai fatto un gesto stupido a baciarmi, infatti non sapevi come avrei potuto reagire visti i miei sbalzi di umore... Sei stata pazza. " Comincio a ridere guardandolo
"E come ho detto prima: solo i pazzi posso credermi."

Di giorno in un modo, di notte in un altro //Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora