Capitolo 6

1K 105 12
                                    

Lo guardo con aria soddisfatta
"Bene, mettiamoci a lavoro..."
Spalanca gli occhi
"Hey hey calmati, sai che ora sono?"
Mi chiede sorridendo
"Sinceramente no, penso..."
"È mezzanotte, vai a dormire che è meglio"
Non mi rendo conto che sono stata abbracciata a lui per tutto questo tempo, così mi allontano di un passo incrociando le braccia.
"Sì, hai ragione. Ci vediamo tra qualche ora quindi?" chiedo abbozzando un sorriso.
"Certo... Ti passo a prendere alle 10:00?" dice evidentemente imbarazzato
"Perfetto!" gli apro la porta e lo accompagno sull'uscio. È notte fonda e la strada è illuminata soltanto da due lampioni posti sui marciapiedi opposti della strada. Jamie fa per andarsene, ma si gira improvvisamente verso di me prendendomi una mano e stringendo le labbra
"Chiara... Non è così facile come credi."
Mi lascia la mano e si avvia verso casa sua camminando lentamente. Io resto a guardarlo e dopo pochi secondi si rigira verso di me passandosi una mano tra i capelli come se si sentisse a disagio.
"Mmm... Grazie, grazie per tutto" Riprende a camminare per poi sparire piano piano, confondendosi nell'oscurità della notte. Rientro in casa e vado in bagno. Mi butto sotto la doccia per eliminare tutto lo stress accumolato oggi, poi dopo pochi minuti esco, mi lavo i denti e vado in camera. Mi metto una canottiera leggera, un paio di pantaloncini e mi stendo sul letto. Rimango a fissare il soffitto incapace di addormentarmi, perdendomi tra i miei pensieri. Penso di essere una ragazza veramente troppo impulsiva... In un giorno ho pianto, riso e... Baciato una ragazzo sconosciuto solo qualche minuto fa. Mi prendo la testa tra le mani rigirandomi nel letto per il nervosismo.
Non sono così. Solitamente penso prima di agire, ma quel ragazzo... Jamie, ha uno strano effetto su di me. Sarà per i suoi strani tatuaggi, per i piercing, per il suo sorriso... Non lo so. L'aspetto fisico di un ragazzo mi ha sempre affascinata il giusto, trovo infatti che una persona sia bella e affascinante quando ha qualcosa di suo, qualcosa di particolare, non comune, non deve seguire la massa... Deve salire sui tetti delle case a suonare la chitarra, penso sorridendo.
Mi passano tante domande per la testa, ma non ho la risposta per tutte. Quella che mi assilla più di tutte è:
Cosa sono per Jamie?
Non so neanche cosa è lui per me, sono troppo confusa.
Lo devo aiutare. Questa è l'unica certezza. Mi addormento guardando la luna fuori dalla finestra.

***

Mi sveglio alle 8:30, così mi vesto velocemente con un vestito blu senza maniche,vado in bagno per pettinarmi i capelli che decido di tenere sciolti e mi trucco con un po' di mascara. Scendo dalla cucina e bevo solo una tazza di tè, poi mi lavo i denti e sono pronta. Sono le 9:00, così decido di uscire per fare una piccola passeggiata prima dell'arrivo di Jamie. Fuori c'è il sole e tira un leggero venticello, decido quindi di camminare un po' e cercare di godermi Londra dato che la "gita turistica" di ieri non è andata a buon fine per colpa di quel palo... Vedo in lontananza una vecchia molto bassa vestita con pochi stracci che mi sta venendo incontro, probabilmente per chiedere l'elemosina, quindi decido di aspettarla e vedere cosa vuole.
È a pochi passi da me e mi guarda con due occhi piccoli e neri in netto contrasto con la sua pelle rugosa e cadaverica
"Stagli lontana!"
Mi prende improvvisamente per un braccio e mi tira giù in modo da potermi parlare in faccia
"È pericoloso, ha fatto male a tanto persone, lo farà anche te!"
"Mi lasci immediatamente!"
Stacco il braccio dalla sua presa
"Di chi sta parlando?"
Lo so bene invece
"Lo sai bambina, non cercare di difenderlo, sai anche tu quello che ti ha fatto..."
"Non mi ha fatto proprio nulla e ora mi lasci andare!"
Mi allontano il più in fretta possibile da lei camminando con passo veloce
"Attenta! Non sei niente per lui, potrebbe tradirti da un momento all'altro. Ha mentito fino ad ora, è una figlio di Satana..."
"La smetta!"
Le lacrime stanno cominciando a scendermi copiosamente sul volto e ormai sto correndo senza meta, probabilmente sono ancora sulla via di casa ma non ne sono certa.
"Hey stai più attenta!"
Sono appena andata a sbattere contro un ragazzo facendogli cadere una cartella piena di fogli e documenti, così mi scuso velocemente raccattando un po' di carte cadute e mi rimetto a correre per paura che qualcuno possa vedermi piangere. Una mano mi prende per un braccio facendomi girare di scatto: è Jamie.
"Chiara cosa succede?" mi chiede con un'espressione preoccupata
"Niente, cioè... Ti racconto dopo. Come hai fatto a trovarmi?" dico asciugandomi le lacrime
"In realtà sei tu che hai trovato me... Insomma hai travolto il mio amico" dice con aria divertita.
Il ragazzo con la cartella si avvicina
"Ah, quindi vi conoscete?"
Dice con aria scocciata
"Sì, scusa per prima, ero distratta e..."
"Tranquilla può succedere. Piacere, io sono Roland"
"Chiara, piacere"
Con la coda dell'occhio vedo Jamie che ride sotto i baffi e per un momento mi dimentico completamente delle parole della vecchia.

Di giorno in un modo, di notte in un altro //Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora