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<<Scott, dai aspettami. SCOTT!>> urlai cercando di stare al passo del mio migliore amico, ma questo non accennò a fermarsi, o almeno a rallentare, e continuando a camminare velocemente, cercando di non incampare in tutti quei rami sparsi a terra disse
<<Stiles muoviti o ti lascio qui>>.
Sbuffando cominciai a correre per raggiungerlo. Da quando, una misteriosa sera, aveva acquistato dei poteri soprannaturali, non la smetteva di muoversi e di correre qua e la, per scaricare tutta quella tensione accumulata durante i tentativi di non far spuntare le zanne o gli artigli; e questo lo capivo, ma cavolo quel ragazzo era talmente iperattivo, che quasi superava il sottoscritto. Ancora non riusciva a controllarsi, e questo era un bel problema, visto che era iniziata la scuola e con essa anche la stagione di lacrosse, quindi se si fosse ritrovato a mordere qualche chiappa in mezzo al campo, io sarei entrato nel panico più assoluto.

Erano ormai le sette di sera e il sole iniziava a giocare a nascondino, quando dissi
<<Dai Scott, siamo qui da ore, lascia stare quello stupido inalatore e torniamo a casa>>.
Stavo letteralmente morendo di paura, temevo che quella "cosa" che aveva morso Scott, potesse attaccare una seconda volta, anche se non lo davo molto a vedere. Scott, ormai rassegnato, di girò verso di me e annuì, ma poi si bloccò e sgranò gli occhi, mentre balbettava qualcosa di incomprensibile. Perplesso, mi girai seguendo la direzione dei suoi occhi, e quello che vidi mi fece partire un brivido che iniziava dal collo fino alla punta dei piedi, il problema è che non sapevo se fosse di paura o altro.
Due occhi rossi, brillanti come rubini, ci stavano scrutando nell'ombra. Un ringhio ci pervase le orecchie, un ringhio animalesco, come quello di un lupo, eppure era impossibile, non c'erano lupi nella Contea di Beacon Hills. Guardai Scott, stava annusando l'aria come se facendo questo potesse capire chi si nascondesse nell'ombra. Lo vidi avvicinarsi sempre più a quegli occhi, quando ad un tratto si fermò di colpo e con gli occhi ancora sgranati, sussurrò <<Alpha>>.
"Cosa? Che significa alpha?" Pensai. Si girò di scatto.
<< Stiles scappa>>
<<Ma Scott cos- >>
<<Ti ho detto scappa. Fa come ti dico Stiles!>> mi interruppe.
Dall'ombra uscì un ragazzo di circa ventun'anni, era alto e muscoloso, ma non troppo pompato, diciamo al punto giusto, aveva i capelli scuri e una leggera barbetta gli incorniciava il viso. Gli occhi che prima erano rossi, divennero di un verde stupendo, che brillava ai primi raggi di luna, che si era da poco presentata.
Rimasi un bel pò di tempo a guardarlo, imbambolato, con una sensazione strana in tutto il corpo, come un calore improvviso, ma allo stesso tempo piacevole. Quando puntò gli occhi nei miei, un brivido più forte del precedente mi percosse; ecco cos'era quella sensazione che avevo sentito prima quando avevo incrociato i suoi occhi rossi, solo che non volevo chiamarla con il suo vero nome. Piuttosto morire che ammettere di essere attratto, se non eccitato, da quegli occhi, da quello sguardo.
Continuava a guardarmi ed io non ero da meno, verde nell'ambra, ambra nel verde, era un mix così strano eppure così bello. Sorrise appena, anzi era un ghigno sicuro, poi la sua voce riempì il silenzio che si era creato
<< Si Stiles, corri! Scappa dal grande e grosso lupo cattivo. >> disse, intuii sarcasticamente, prima di far tornare gli occhi rossi e iniziare a combattere contro Scott.

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