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-Sei un bastardo!!- urlo, tirandogli la prima cosa che mi capita davanti: la pesantissima cornice con la nostra foto

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-Sei un bastardo!!- urlo, tirandogli la prima cosa che mi capita davanti: la pesantissima cornice con la nostra foto.

Lo vedo sgranare gli occhi sconvolto e scansarla per un pelo.

Peccato...

Il tonfo e il rumore di vetri rotti si diffonde nella stanza e dopo c'è solo un pesante silenzio, accompagnato da un'occhiata inceneritrice rivolta al mio, ormai ex, ragazzo.

-Tu non sei ferita per avermi perso, tu sei soltanto arrabbiata perché ho preferito un'altra a te!- esordisce dopo il protrarsi del silenzio, passandosi una mano tra i capelli castano scuro leggermente ondulati.

Avrebbe fatto meglio a tacere. -Un'altra?? Quella era la mia migliore amica, stronzo che non sei altro!!- stringo i pugni e lo vedo indietreggiare e alzare le mani in segno di resa impaurito.

-Ok, ammetto di aver sbagliato a innamorarmi proprio di lei...- poi sgrana gli occhi, rendendosi probabilmente conto di ciò che ha detto.

Idiota.

Mi ritrovo ad alzare eloquentemente un sopracciglio -sbagliare è un eufemismo- ringhio.

Lui sospira dispiaciuto -e ammetto anche che avrei dovuto dirti prima che era finita... ma andiamo, Sel! Tu avresti dovuto dirmi che non era mai cominciata!-

A quel punto è davvero fortunato che non abbia più a portata di mano oggetti da tirargli -non era mai cominciata?! Stiamo insieme da quattro mesi! Non mi sembrava che la pensassi così mentre facevamo l'amore- sbotto inviperita.

Lui a quel punto alza gli occhi al cielo -non essere melodrammatica! Quello non era fare l'amore... lo sai bene anche tu. Avevi solo bisogno di rilassarti tra una giornata stressante e l'altra. La tua unica relazione stabile è con il tuo ristorante, io ho fatto solo da contorno e sono stato un divertente passatempo... ma amare è un'altra cosa e l'ho scoperto con Jenny- risponde duramente, colpendomi come con una stilettata.

-Beh scusami se sono la proprietaria di uno dei ristoranti più rinomati della città!- rispondo sprezzante e ingoio le lacrime, lui non le merita.

Sul suo viso si dipinge un sorriso amaro. -Ho appena avuto la mia conferma. Ti ho appena detto di essere innamorato della tua amica e l'unica cosa che hai pensato di fare è stata difendere il tuo ristorante. Non credo abbiamo altro da dirci ma se posso darti un consiglio, dovresti almeno perdonare Jenny, lei è davvero pentita per ciò che è successo e se c'è qualcuno a cui tieni oltre al tuo lavoro è lei...-

A quel punto la rabbia mi acceca e inquadro il vaso di cristallo poco lontano, lo prendo e faccio il gesto di lanciarlo -andate all'inferno tutti e due!!- urlo fuori di me dalla rabbia e lui decide saggiamente di filarsela.

Resto con il vaso a mezz'aria e mi sento una perfetta idiota, per evitare di umiliarmi ulteriormente lo ripongo al suo posto; poi esausta decido di farmi definitivamente del male attingendo alla mia preziosissima bottiglia di Chateau Chalon, uno dei miei vini preferiti. È quella con cui la settimana prossima avrei dovuto festeggiare i cinque anni di apertura del mio ristorante e avrei festeggiato con Jenny e Daniel, la mia migliore amica e il mio ragazzo, che invece mi hanno tradita come nel peggiore dei clichè. Mi rimpio un calice di vino e inizio a sorseggiarlo con le ginocchia al petto sul davanzale della finrstra.

Non posso fare a meno di tormentarmi con ciò che ha detto prima di andare via "avresti dovuto dirmi che non era mai cominciata".

Ok, ammetto di non essere una fidanzata propriamente presente...

Mi ritornano alla mente tutte le volte che per impegni vari ho lasciato Jenny a fargli compagnia, oppure tutte le volte che ho preferito restare a pianificare nuovi menù piuttosto che uscire o passare del tempo insieme...
Mi mordo il labbro mentre i ricordi mi assalgono e uno spiraglio di consapevolezza si fa strada un me: forse non ho dato il massimo in questa relazione. Eppure per quanto possa a mente lucida analizzare gli errori che ho compiuto, perché quando ci si lascia la maggior parte delle volte le colpe sono di entrambi, questo non cancella il loro tradimento e io sono una che difficilmente perdona questo genere di cose. Osservo il cielo con il calice tra le dita e gli occhi lucidi per la mia ennesima relazione andata male, il mio ennesimo fallimento sentimentale.

Sarò anche un genio sul lavoro ma con le relazioni faccio davvero schifo!

Ci sono pochissime stelle in questo nero sconfinato, piccole e solitarie, un po' come me in questo momento e al centro c'è una luna non del tutto brillante, oscurata da una fitta coltre di nubi. Mi ha sempre messo tristezza la luna coperta dalle nuvole...

Dal momento che il panorama non aiuta decido di andare a letto, confidando che domani non sia una giornata altrettanto di merda.

****

Mi sveglio con la testa annebbiata e un fortissimo dolore nelle tempie. Ieri alla fine ho preferito continuare ad angustiarmi a letto, con la mia fidata bottiglia di vino e una maratona di The Vampires Diaries; sono riuscita a guardarlo finché Demon non ha esordito con: "tu vuoi un amore che ti consumi, vuoi passione, avventura e anche un po' di pericolo". Quella frase non ha fatto altro che deprimermi ulteriormente e spingermi a finire la bottiglia da sola; perchè in venticinque anni, nonostante io abbia avuto alcune relazioni, non ho mai e poi mai provato nulla del genere se non per il mio lavoro e ultimamente nemmeno più quello riesce a farmi provare le stesse sensazioni.

Se non è deprimente questo...

In realtà la cosa non mi è mai pesata particolarmente, eppure da quando sono riuscita a realizzare il mio sogno, da quando ho raggiunto tutti gli obbiettivi che mi ero prefissata, sento che manca qualcosa e Daniel mi ha dato il colpo di grazia. Vorrei qualcuno con cui festeggiare le mie vittorie, che apprezzi i miei successi, vorrei qualcuno che mi faccia vibrare, che mi accenda come solo il mio ristorante riesce a fare, o almeno riusciva...

Lo squillare del telefono mi fa rinsavire dal casino dei miei pensieri e ancora a occhi chiusi, tasto il comodino per acciuffarlo.

-Selene, si può sapere dove diamine sei?!-

La voce assordante di Josh, il mio vice chef, mi spinge a serrare gli occhi per il fastidio.

-Scusami, sono in ritardo ma ieri è stata una serataccia- borbotto con la testa ancora affondata nel cuscino.

-Devi venire subito, perché credo che nemmeno la tua giornata sarà migliore...-

Quella frase mi fa praticamente saltare fuori dal letto, nonostante il terribile dopo sbornia -cosa diavolo è successo?!-

-Non a telefono. Devi venire, Sel, e devi farlo in fretta.-

Il mio cuore comincia a battere all'impazzata. Josh è il mio sostituto, lui sa bene come gestire tutto in mia assenza e se ha dovuto addirittura chiamarmi, vuol dire che è successo qualcosa di veramente grave e non ho il coraggio di scoprire cosa.

Guyyys❤️Ebbene sì, sono tornata! Questa storia mi aleggia in testa da parecchio, in realtà volevo prima scrivere il prequel di Take me home ma avevo bisogno di staccarmi un po' da quei personaggi quindi eccoci qui☺️

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Guyyys❤️
Ebbene sì, sono tornata!
Questa storia mi aleggia in testa da parecchio, in realtà volevo prima scrivere il prequel di Take me home ma avevo bisogno di staccarmi un po' da quei personaggi quindi eccoci qui☺️. Che dire... spero che In tenebris riesca a catturarvi, (questo primo capitolo è solo un'introduzione per questo è così breve).
Come al solito dovrei aggiornare il sabato/domenica. Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va lasciando un voto o un commento!

Benvenuti in questa nuova avventura! alla prossima un abbraccio ❤️❤️❤️

In Tenebris (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora