Capitolo uno ( parte II )

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Perdere Marina fu un'esperienza orribile... Mi era stata vicina per tutti quegli anni e l'idea di non poter più passare il tempo con lei mi uccideva... Era diventata quasi una seconda nonna per me: una persona a cui confidare di tutto, una di quelle persone che hanno tanto da raccontare, che amano la vita e di conseguenza te la fanno apprezzare...

Continuai comunque a frequentare il corso e ciò mi permise di migliorare sempre di più e di rimanere in un certo modo vicina a Marina. Lei comunque avrebbe voluto così, non voleva che smettessi né di lottare e neanche di sognare e così feci.

Come dice anche Alessandro D'Avenia in un suo libro, i sogni veri si costruiscono con gli ostacoli altrimenti non si trasformano in progetti, ma restano sogni. I sogni non sono già, si rivelano a poco a poco, magari in modo diverso da come li avevamo sognati...

E io tutt'ora nonostante l'età, non ho mai smesso di sognare e di lottare perché questa secondo me è una delle azioni che rende un uomo, uomo.

Con il tempo e crescendo capii che anche se Marina non era fisicamente accanto a me, era nel mio cuore e nei miei pensieri sempre e sarebbe rimasta li a proteggermi e a ricordarmi ciò che era giusto o meno.

Purtroppo finita la scuola media dovetti tralasciare il mio hobby e purtroppo smisi di frequentare il corso di pittura anche se continuai a disegnare e pitturare nel tempo libero.

Il mio maestro continuò a mancarmi ma ero cosciente del fatto che da quel momento in poi avrei dovuto continuare il mio viaggio da sola, dovevo "spiccare il volo".


                                                                                    S.

Le sorprese del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora