Capitolo 4 - Il giardino

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Non ci credo. Sento il segue affluirmi nella zona degli zigomi e il cuore mi batte talmente tanto forte che sembra voglia spiccare il volo e uscirmi dal petto. Lui mi fissa con quelli occhi più azzurri dello stesso azzurro, gentili, curiosi.
<< Chi sei? Come hai trovato questo giardino? >>
Nella sua voce c'è curiosità, ma anche una certa nota divertita.
<< I-io non volevo ... ehm, scusa se sono entrata >>
Gli angoli della sua bocca guizzano verso l'alto, sbocciando in un sorriso dolce, gentile e... irresistibile. Arrossisco ancora di più di quanto non lo sia già, se possibile.
<< Non importa. È bello che tu sia riuscita a trovarlo, in un certo senso. Sei la terza persona che sa dell'esistenza di questo giardino. >>
Io accenno un sorriso, nascondendo la curiosità rivolta alla terza persona in questione. Se a sapere di questo giardino siamo in tre, oltre a me e a questo ragazzo chi altro c'è? Vengo svegliata dai miei pensieri dalla risata del ragazzo dagli occhi celestiali, che mi porge la mano.
<< Io sono Jordan. >> mi sorride.
Se fossi un gelato mi sarei già sciolta anche a temperatura sotto zero. È in momenti come questo che ringrazio di essere fatta di cellule ben salde tra loro. Gli stringo la mano con la mia.
<< Harper >>
<< Harper... >> mormora lui << che nome incantevole >>.
Sorrido timidamente, mentre lui mi invita a sedermi su un ramo resistente e un po' inclinato, abbastanza da potertici appoggiare. Lo guardo salire e prendo la parola, per rompere il ghiaccio.
<< Questo posto è magnifico. >>
Lui mi guarda. I riccioli neri gli cadono negli occhi, ma sembra non farci caso.
<< Vero. Scommetto che non indovinerai mai quanti anni ha questo giardino! >>
Quanti anni potrà avere un giardino?
<< Non ne ho la più pallida idea. >>
<< Lo immaginavo. >> sorride. << 214, quesi 215. >>
Sgrano gli occhi e lui scoppia a ridere.
<< Si lo so, sono tanti. Fu realizzato per una dama dell'epoca vittoriana, Christina. Si pensava che fosse distrutto in un incendio, invece ho indagato e ho scoperto che era solo nascosto, non distrutto. >>
<< Hai indagato? >> chiedo curiosa.
<< Sì. Ho trovato la storia di Christina in un vecchio libro di storia della biblioteca della scuola, così, incuriosito, ho cercato informazioni sul giardino e l'ho trovato. >>
Lo guardo sbalordita. Probabilmente si tratta di uno di quei ragazzi che non si arrendono facilmente al primo tentativo.
<< Hai un futuro da investigatore. Credo che Sherlock Holmes sia invidioso. >>
Scoppiamo a ridere. Per la prima volta dopo la morte dei miei genitori, la mia risata è vera, e provo felicità.

Il mio enigma irrisolto- momentaneamente sospesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora