Pazzo assassino

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Mi sveglia la mattina seguente coi muscoli doloranti, come se avessi corso chissà per quanto tempo. Dagli spiragli della tenda entrava qualche raggio di luce, infatti, la giornata era bella, ma il cielo aveva sempre un'aria molto cupa.
Dopo l'inizio della mia permanenza a Villa Loxar non riuscivo più a distinguere i sogni dalla realtà, ormai era come se vivessi dentro un sogno.....o forse, un incubo.
I miei pensieri vennero interrotti da tre colpetti sulla porta.
Quando la porta si aprì si intravidero alcuni riccioli color rame appartenenti ai capelli di Shiiro. Aveva in mano un vassoio con la mia colazione, di solito non facevo mai colazione, ma in quel momento avrei divorato qualsiasi cosa, poi dal vassoio veniva un forte profumo di cioccolata calda.
<<Tesoro posso entrare?>> io annuii con il capo e gli occhi ancora socchiusi. Si sedette sul mio letto, molto vicina a me, e io finalmente alzai la testa dal cuscino. Shiiro era sempre vestita in modo così serio e fiscale, forse perché essendo la sorella più grande voleva apparire più responsabile, mio fratello faceva sempre così.
<<Ti ho portato la colazione, pensavo fosse un modo carino per iniziare a parlarti>> mi diede il vassoio e con disinvoltura si sistemò la scollatura della camicia.
<<Visto che dovrai lavorare e stare con noi, credo tu debba sapere la verità su tutto.>>
<<La verità su cosa?>> sobbalzai.
<<Tuo padre non è morto in un incidente durante la guerra, e nemmeno tua madre>> i miei occhi si illuminarono per un attimo, i miei genitori erano vivi? E se era così, Shiiro e Raynard sapevano dove si trovavano?
<<Sono ancora vivi!?>>  la pupilla degli occhi di Shiiro si restrinse di scatto.
<<Non lo sappiamo, o almeno non abbiamo la certezza da parte di tua madre...>>
<<Basta! Parla chiaramente! Sono i miei genitori quelli di cui parli voglio sapere!>> Shiiro mi guardò con fare innervosito, forse perché era la seconda volta che le impedivo di parlare.
<<Tuo padre era la più forte strega di tutto il regno, tutti lo temevano perché, molti anni fa, fu cacciato nella foresta nera di cui lui ne fece un covo oscuro e malvagio e lui stesso imprigionò il suo cuore in un'oscura prigione di pietra.>>
<<Perché fu cacciato?>> A quella domanda Shiiro sorrise.
<<Hai mai amato una persona così tanto da arrivare ad uccidere?>>
<<No.>>
<<Allora non puoi capirlo...>> mi iniziai a fare i miei soliti filmini mentali, possibile che quella persona fosse stata mia madre? Mio padre, a quanto descritto era un pazzo assassino, ma dietro ogni storia c'è sempre un perché, quindi non mi andava molto di giudicare.
<<Che fine ha fatto papà?>> Shiiro si alzò in piedi, fece il segno di una "x" nell'aria lasciando una nube di fumo nero, somigliante quasi alla pece. Comparve una nube di fumo che mi illustrava varie scene del passato.
<<Egli reclutò un esercito di creature dell'oscurità imprigionando Elisabelle nei sotterranei. Elisabelle era una reale, molto bella, capelli lunghi biondo platino, occhi rossi.... Ma la ragazza non era umana, era un'immortale. Elisabelle rimase imprigionata nei sotterranei per due anni, fino a quando, Ray non la trovò. Scapparono insieme, fuori dal mirino di Jarret, ma come con tutte Ray non fu fedele, lui era stato addestrato ad uccidere tutti i reali, così....>> rimasi traumatizzata, piena di odio nei confronti di tutto il modo, ero riuscita a cadere dentro la mia mente, senza pensare al seguito della storia, perché non me ne importava più.
<<La uccise?>> Shiiro girò il suo sguardo, che prima fissava il mio armadio, verso di me.
<<Anche i mostri hanno un cuore, non la uccise del tutto, forse perché ne era innamorato...., fece un incantesimo facendola cadere in un sonno eterno, purtroppo non fu tale da proteggerla, Jarret la trovò e la costrinse ad avere una bambina con lui, quella bambina sei tu Alice, tu non sei una ragazza normale, o almeno sei al confine tra la normalità e la non normalità, adesso io non so cosa tu sia o che capacità tu abbia....>> Shiiro mi prese le mani.
<<Per questo motivo, io ti chiedo di diventare una della famiglia>> era impossibile, tutto impossibile, io ero sempre stata una ragazza normale, una bambina normale che giocava nel giardino di casa sola e tranquilla, non potevo essere come loro. Mi alzai di scatto ignorando completamente la faccia sconvolta di Shiiro per il mio gesto, non poteva aspettarsi che dopo quello che mi aveva detto io potessi reagire come se non fosse successo nulla!
Scesi le scale e mi diressi verso la poltrona dove era seduto Sheldon.
<<Dov'è Ray?>> lui girò il viso mentre teneva in mano un bicchiere di vino.
<<Vicino il pozzo, nella foresta>> io aggrottai le sopracciglia.
<<Non c'è un pozzo nella foresta!>> lui scoppio in una risata frenetica e rumorosa.
<<Lo so.>>
<<Sheldon, dov'è!>> lui sbatté il bicchiere sul tavolino basso e si alzò dalla poltrona.
<<Non puoi vederlo>> io in preda al disgusto mi fiondai verso l'uscita e di corsa uscii fuori dalla villa, mentre sentii in lontananza Sheldon che mi urlava contro qualcosa di incomprensibile per la nostra lontananza.
Avevo come un presentimento che lui si trovasse dove tutto era iniziato, infatti, man mano che mi avvicinavo, sentivo sempre più forte la scia del suo profumo.
Ray teneva bassa una spada grondante di sangue, c'erano diversi cadaveri sparsi per il pavimento e ai lati della bocca, Ray, era sporco di schizzi di sangue.
<<Niente mi rilassa di più come un sano omicidio di massa>> si lecco il sangue ai lati della bocca gettando la spada per terra. Era proprio come lo avevano descritto, un mostro addestrato esclusivamente come macchina omicida, senza cuore e senza sentimenti, mi faceva schifo.

Light Force: &quot;La chiave d'argento&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora