Guardo la casa davanti a me, ma tale non la posso definire.
Tengo stretto tra le mani il manico della mia valigia e prendo un grande respiro.
Fino a ieri mi trovavo in Adelaide, con la mia amica Alesha e oggi sono qui, a Sidney, da sola.
Questa sarà la mia nuova casa?
La settimana scorsa mio padre mi ha fatta sedere e mi ha dato la 'grande notizia'. Inutile dire che io non l'ho presa bene come lui.
Nonostante tutto, non riuscivo a capacitarmi del fatto che avrei dovuto lasciare tutto, lasciarmi andare una volta per tutte il passato alle spalle e farmi una nuova vita qui.Mi aveva detto che aveva ricevuto una promozione e che ci saremmo dovuti trasferire. Lavora in un importante azienda ed è uno dei migliori nel suo campo, anche se non ho mai ben capito di cosa si tratta, di preciso.
Ho passato tutta la notte a pensare, a chiedermi che cosa mi sarei dovuta aspettare qui, se la mia vita avrebbe preso una svolta positiva finalmente.
Fare i bagagli è stato il compito più difficile che mi potesse assegnare mio padre. Sia perché non volevo partire, sia perché non riuscivo a chiudere la valigia e ho dovuto sedermici sopra per far scorrere la cerniera.
Chissà se riuscirò ad abituarmi a questa città, a questo quartiere... A questa vita.
Non che in Adelaide avessi una vita così entusiasmante, ma è lì che sono nata.
E' lì che ho avuto il mio primo ragazzo, che ho conosciuto Alesha - che ha saputo aiutarmi nei momenti più duri - ed è lì che sono cresciuta.
"Steph, hai intenzione di restare lì impalata?" vengo scossa dalla voce di mio padre.
Avevo dimenticato di essere ancora ferma sul marciapiede.
Scuoto la testa come per riprendermi e insieme a mio padre mi dirigo verso quella che, da oggi in poi, sarà la nostra nuova casa.
Non riesco a trattenermi dallo spalancare la bocca davanti a quello che mi si presenta davanti.
Questa casa è davvero stupenda!Abbandono la valigia all'ingresso e comincio a correre per casa. Voglio vedere ogni singola stanza!
Sento alle mie spalle la risata di mio padre e un 'sappi che hai fallito il tuo piano di lasciarmi portare la tua valigia fino in camera'.
Do un occhiata a tutte le stanze al pianterreno e poi corro su per le scale.
Quante diamine di stanze ci sono?
Supero la camera che penso possa essere quella di mio padre e finalmente trovo una camera che trovo perfetta per me.
È luminosa e spaziosa.
Le pareti sono bianche.
Sia l'armadio che la scrivania sono di legno chiaro e quello che adesso è il mio letto ha sopra una stupenda coperta color blu notte, in contrasto con i colori chiari che predominano l'intera stanza.Sorrido come una bambina e decido di andare a prendere la valigia, ancora abbandonata al piano di sotto.
Esco dalla mia nuova camera e caccio un urlo quando vado a sbattere contro qualcuno.
"Scusi signorina, non volevo spaventarla!".
Sento i passi di mio padre veloci sulle scale e vedo il suo volto preoccupato quando ci raggiunge.
"Che succede?" domanda."Signore, è colpa mia. Sua figlia non mi ha sentito arrivare e ha preso uno spavento" spiega ridacchiando, seguita da mio padre.
Si prendono pure gioco di me?
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Non tutto è come sembra. ~ L.H.
ФанфикStephania, ha solo diciotto anni eppure ha già avuto modo di conoscere cosa sia il dolore. E' stato difficile andare avanti dopo la morte della madre, ma adesso ha deciso di trasferirsi insieme al padre a Sidney. Purtroppo, nonostante sperasse di p...