Capitolo II

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Finalmente ero arrivata‚ non era un posto brutto dopo tutto; scendendo dall'aereo vidi mio zio, lo riconobbi per il fatto che aveva un cartello con scritto il mio nome, mi sembrò strano che idosasse un vestito elegante colore grigio scuro.

Corsi velocemente da lui, lasciai le valigie  e lo abbracciai.

- Ciao zio -

-ciao Astrid, Benvenuta a Berk! - esclamó con un sorriso.

- da quando che non ci si vede -

- Dai non é passato tanto tempo... solo 14 anni -

Io li diedi un pugno sulla spalla come faccio ad ogni persona alla quale mi fa scherzi. Mio zio non fu molto sorpreso, un delle caratteristiche della mia famiglia era questa.

- Vedo che non sei cambiata...ora andiamo a casa - mentre disse questo  mi appoggiò delicatamente sulla spalla e io feci lo stesso.

***

Uscimmo dall'aeroporto e andammo al parcheggio, pensavo avremmo preso la macchina affianco a una lemousine bianca, invece prendemmo proprio quella.
Appena ci avviciniamo di qualche metro, uscí dalla portiera un uomo piuttosto anziano e ben vestito, che ci aprí la portiera.

- Signor Finn permette -

-dopo di te Astrid -

-grazie -

-un piacere signorina Astrid - disse invitandomi a salire.

- As lui é Alfred il nostro autista -

- stai dicendo sul serio? -

-certo -

La lemousine era magnifica era sia bianca all'estero che all'interno e sui schienali dei sedili davanti a noi c'erano delle piccole tv.

Mentre guardavo l'automobile da cima a fondo chiesi a mio zio come era possibile che lui avesse una lemousine insomma..
lui era lo sceriffo non poteva avere cosí tanti soldi.

- ti ho mentito sul fatto che sono lo sceriffo di Berk -

- e perché lo avresti fatto!? -

- volevo fati una sorpresa -

-e ci sei riuscito - e con questo Alfred chiuse la portiera

***

Il viaggio durò due ore e mentre passammo davati un gruppo di ragazze il ragazzo, in mezzo alle ragazze, mi salutò‚ io diventai rossa ma lui non poté vedermi per il fatto che la macchina passò veloce.

Alfred guidò verso il bosco. Non sapevo come faceva a non perdersi, era passata un quarto d'ora da quando eravamo entrati nel bosco e io continuavo a perdermi con la vista.

In lontananza vidi un grande villa bianca in mezzo al bosco ed era molto bella; quando arrivammo all'entrata di esso Alfred mi tese la mano in modo da poter scendere dal auto. Vidi in decina di persone che erano in attesa di conoscermi, capì che erano in quattro maggiordomi, tre serve e un uomo con lo stesso vestito di Alfred, non ci voleva un genio a capire che anche lui era un autista.

- benvenuta miss Astrid -

- grazie - ringraziai Alfred con un levie sorriso.

- Ora Astrid ti presento la servitù - mio zio mi portò vicino alle scale e uno dei maggiordomi si fece avanti

- Filip, Oliver‚ Robin‚ Jørgen sono i maggiordomi - feci cenno con la testa per salutarli e loro annuirono.

- loro invece sono Emilie‚ Thea e Synnøve - questa volta salutai con la mano e con un dolce sorriso - lui invece é Nils il secondo autista -

- salve - dissi porgendomi la mano e lui ricambiò.

- Emilie porta Astrid nella sua camera. Robin Oliver prendete le valige - senza dire neanche una parola obbedirono -

- dopo portala nel mio ufficio - disse mio zio quando Emilie mi prese per mano.
 

                            

   ***


Ti Amo Non Importa Se Sei Un Lupo (Hiccstrid)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora