Capitolo 6.

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Entrai in Macchina, quella macchina nera, grossa, con i vetri oscurati.
Avevo l'impressione di essere trasportata in un carcere, o qualcosa di simile oppure che fossi qualcosa di speciale e pericoloso che va protetto e non va fatto vedere a nessuno.

Dopo circa dieci minuti arrivai.


Arrivai in quello strano istituto, era alto, direi molto alto.


Sarà stato circa dieci piani, magari dodici.

Era anche molto lungo, circa venti cinquanta a prima vista, era una cosa enorme, spaventoso, ma anche incredibilmente bello. Faceva venire voglia di entrarci e di ballare dappertutto...
Gli agenti mi accompagnarono alla porta.
Dunque suonarono quel campanello che sembrava minuscolo a confronto con quell'immensa struttura.

Fece un suono così stridulo che mi venne la pelle d'oca.

Alla porta comparve una donna, capelli biondi, vestito azzurro, lungo, occhi verde smeraldo e un sorriso a trentasei denti che era piuttosto rassicurante, ma devo dire anche abbastanza inquietante.

Mi fece accomodare e in un battibaleno mi ritrovai al settimo piano, camera 1909c. .

Gli agenti se ne andarono subito, dandomi una pacca sulla spalla e sfiorandomi leggermente la guancia.

La donna nel frattempo si era messa sopra il naso degli occhialoni rotondi.
Era miope dall'occhio destro mi disse poi.

"Ecco la tua Camera. A breve arriverà la tua nuova compagna."

Entrai.

Era enorme, per essere una stanza di collegio, sarà stata circa cinquanta metri quadrati, anche di più forse.

C'erano due letti a una piazza e mezzo. Io adocchiai subito quello vicino alla finestra, con i lenzuoli color oro brillante e la coperta azzurra, c'era un cuscino che a par vista mi sembrò morbidissimo, con una federa celeste chiaro.
Sopra a tutto c'era una specie di tenda che isolava il letto dalle altre parti della stanza.

Mi sembrava il letto di una principessa.

Accanto al letto da entrambe le parti c'erano due comodini, uno più carino dell'altro, in legno dipinto di blu.
Sopra al primo c'era una piccola bajoure bianca. Poi una sveglia anni settanta, ed un biglietto di benvenuto.
Dentro i tre cassetti non c'era nulla.

Nel secondo c'erano un'altra bajoure bianchiccia, una Bibbia in italiano, a un caso di fiori, con tulipani gialli, rose rosa, e due calle.

Bellissima.

Poi vidi una porta ed andrai.

Il bagno.

Dio com'era bello.

A destra c'era uno specchio enorme, che copriva tutta la parete, il lavandino era bianco, perfettamente bianco.

Sopra c'erano:
Due bottigliette di sapone liquido, alla mela, per lavarsi le mani;
Due creme corpo da mettersi addosso dopo aver fatto la doccia;
Una tazza rosa con dentro due spazzolini da denti, uno viola e uno arancione;
Altre due bottigliette di sapone intimo;
Due spazzole, viola e arancione;
Due pettini degli stessi colori;
Due kit completi di pinzette, forbicine, lime per unghie, smalto di tutti i tipi e colori, cotone, acetone ed adesivi....

Poi sotto al lavandino trovai ogni tipo di prodotti e arnesi per capelli:
Piastre,
Phones,
Schiume,
Oli,
Coloranti,
Spume,
Lacche,
Mollettine,
Mollettoni,
Pinse,
Fasce,
Cerchietti...
Di tutto.

In un angolo c'era la doccia, entrai.

Dentro c'era un tappetino arrotolato per non scivolare, due shampi, due balsami, due bagnoschiuma, due rasoi, uno sempre viola e l'altro sempre arancione, due bombolette di schiuma e barba, due spugne per lavarsi addosso, sempre dei medesimi colori e un olio speciale "per le emergenze sapone negli occhi".
Diceva la bottiglia.

Poi c'era il water, con davanti il bidè.
Poi lungo tutta la parete in fondo c'era una vasca, stupenda.

Era grande e bianchissima.

Era perfetta e in un angolo c'era il bottone per l'idromassaggio.

Poi, in angolino accanto alla vasca c'era un tavolincino di legno bianco, sopra c'erano 5 o 6 rose in un vaso e una ciotolina trasparwnte con dentro dei bellissimi petali rossi. Poi c'erabo dei coloranti e profumanti per l'acqua.

Ero meravigliata.
Ma lo fui acora di più quando vidi le ultime due stanzine della mia camera.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 10, 2016 ⏰

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