Prologo

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Mi chiamo Jessica, sono una ragazza di diciassette anni e ho una vita molto

semplice, o almeno era così prima della morte di mia madre.

Esatto, mia madre è morta e ora sono sola con mio padre, che non dico che non

sia fantastico, ma è esageratamente iperprotettivo; alle medie avevo un fidanzato,

uno di quelli da un bacio o due e lui gli ha fatto un interrogatorio e poi l'ha buttato

fuori a calci, manco mi avesse stuprata davanti ai suoi occhi o fosse un drogato.

Comunque, vivo in una cittadina dell'Oregon e ho una casa magnifica con molte

stanze e una piscina, è una città molto piccola quindi si sta davvero tranquilli e

l'unico difetto di questo posto è che non si usa molto la tecnologia ma non è un

problema per me perché sono una nerd all'ennesima potenza ma non di quelle che

prendono sempre dieci e che si divertono alle lezioni di matematica (anzi, io odio la

matematica) ma di quelle che passano le giornate a leggere libri e durante le lezioni

di ginnastica si danno malate e si mettono a leggere.

In questo posto mi trovo molto bene e ho molti amici (probabilmente perché la

maggior parte della popolazione di questa città è come me) qui è tutto diverso da

come siete abituati; i popolari (cioè la maggioranza) sono i nerd e i loser (cioè le

persone in piccoli branchi) sono quelli che pensano solo al proprio aspetto fisico.

Ma tornando a me; sono figlia unica, quindi l'attenzione ossessiva di mio padre è

tutta concentrata su di me, ho i capelli castani con riflessi biondi naturali e gli occhi

marroni.

Ho un carattere molto dolce e non riesco a non dire di si, soprattutto ai miei amici,

ma quando mi arrabbio è meglio che non ci sia nessuno attorno a me perché è

come se tutta la rabbia accumulata si sprigionasse in una volta sola.

Il rapporto con mio padre come avrete capito è molto complicato, adesso più che

mai; prima, quando c'era mia madre, era tutto più semplice perché lei mi aiutava a

contrastare le manie di mio padre e quando combinavo qualche guaio lei mi

difendeva sempre; ma ora che lei non c'è più io e mio padre non perdiamo

l'occasione per litigare in qualsiasi momento.

L'ultima lite?

Quella per il college.

Questa parola alle sue orecchie suona orribile, dice che se vado a vivere senza di

lui combinerò qualche disastro e ha paura che qualcuno mi possa fare del male.

Per concordare ha proposto un college femminile ma io gli ho quasi tirato addosso

un piatto per la rabbia e alla fine sono riuscita a convincerlo.

Io ci tengo davvero molto ad andare al college perché voglio andare avanti con gli

studi e diventare una laureata con tutti i meriti per potermi addentrare nel mondo

degli adulti...ok, non è vero voglio solo andarmene da quella prigione d'orata ma

potete biasimarmi? Non posso neanche vestirmi come voglio se non con la sua

approvazione! Lasciami vivere!

Purtroppo per lui nei paraggi non ci sono college quindi dovrò andare a Los

Angeles in California e devo ammettere che io avevo già calcolato questo dettaglio

e questa è la parte migliore.

Sono felicissima di questa cosa perché ho sempre voluto vedere Hollywood...

<<Ma ti dovrai concentrare sugli studi perché da qui controllerò i tuoi voti e se vedo

che vai male ti metto in un college femminile o in un convento, chiaro?>> queste sono state le parole di mio padre al solo sentire il nome Los Angeles.

Bene, credo di avervi detto tutto di me e ora vi racconterò come sono passata

dall'essere una ragazza dalle poche esigenze all'essere innamorata alla follia di un

ragazzo conosciuto per caso.

Un Amore Per Caso ||Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora