Ho bisogno di me stessa

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Il mio è un sorriso che purtroppo non ha niente di vero.
Io, Logan e mia madre cerchiamo di ricomporci e di riprenderci; prendo due fazzoletti di carta e glieli pongo, entrambi si asciugano gli occhi dalle lacrime. Tutte queste verità ci hanno messo addosso un senso di smarrimento, niente è più lo stesso, nemmeno quelle poche certezze che avevo.
È così, non ho mai avuto molte sicurezze, mi sono sempre mancate delle basi solide e forse la mancanza di un padre ha contribuito a tutto questo, oppure sono io così di carattere.

Sono tentata di chiedere altre informazioni, ma vedo che mia madre è già abbastanza giù di morale e non vorrei infierire, volgo per l'ennesima volta lo sguardo verso Logan che ricambia facendomi un occhiolino:
- Hey andrà tutto bene.- mi dice lui.
- Lo so, lo so.- rispondo io sorridendo.
Anche mio cugino cerca di rassicurarmi, penso sia un tipo protettivo verso le persone a cui vuole bene.
Dopo qualche minuto Giada, Kendall, Carlos e James ci raggiungono, leggo nei loro occhi della compassione e no, non è quello che voglio, mi basterebbe poter essere felice prima che i ragazzi tornino in America. Gli altri prendono posto vicino a noi; Giada si preoccupa subito di sapere quello che è successo, le dico che le racconterò tutto una volta arrivati a casa. Bene, mi rendo conto di essere a cena con i Big Time Rush, proprio loro, che fino a qualche ora fa erano dei perfetti sconosciuti, erano solo i miei idoli...
-Direi che il concerto sia andato decisamente bene!- esclama Carlos con il suo solito sorriso a 32 denti, distraendomi dai miei pensieri.
Kendall annuisce mentre addenta la pizza che ha ordinato.
- Certe volte si pensa di andare in un posto e di tornare a casa senza niente, invece oggi ho scoperto che non è così...- confessa Logan riferendosi, ovviamente, a tutta la situazione, io non posso far altro che aggiungere un "concordo" e un altro, inutile, finto sorriso.
- Allora... vorrei chiedervi...- comincia James.
- Eccolo che parte con l'interrogatorio!- scherza Carlos.
- Lasciami parlare! Dunque, dicevo: vorrei chiedervi, qual è la vostra canzone preferita, ragazze?-
- Bella domanda James... penso sia you're not alone...anche se in realtà cambio preferenza molto spesso!- rispondo ancora incredula di aver appena sentito quella domanda uscire dalla bocca di James Maslow in persona. Spero solo di non dover dare ulteriori spiegazioni.
- Io adoro We Are...la adoro? Che dico! Io amo quella canzone. Mi dà una carica pazzesca e mi fa sentire bene...- dice Giada arrossendo e mostrando un grandissimo entusiasmo.
James abbozza un sorriso compiaciuto, ha gli occhi che brillano. Beh in realtà tutti loro hanno gli occhi che brillano quando si tratta di parlare della band o delle loro canzoni. È incredibile, quattro ragazzi, cha all'inizio erano dei perfetti sconosciuti, ora sono uniti come se fossero fratelli; cantano, ballano, ridono, scherzano, piangono, festeggiano, sempre insieme. Sempre uniti. La musica unisce, non c'è niente da fare.
La pizza che ho ordinato arriva, è una buonissima Capricciosa, man mano arrivano anche le altre ordinazioni. Ognuno si concentra sul proprio piatto, mangiamo in assoluto silenzio, come se non avessimo nulla da dirci, anche se in realtà ci sarebbero molte cose di cui parlare. Vorrei introdurre un discorso ma non ne ho il coraggio, o non ne ho la forza, o meglio, non ne ho voglia: mi sono spenta di nuovo, è incredibile, le parole di mia madre continuano a risuonarmi nelle orecchie, non riesco a smettere di pensare a quello che è successo. Allontano il piatto contente i tre quarti di pizza che avanzano:
- Non hai fame?- mi domanda preoccupata mia madre.
- No, ho lo stomaco chiuso.- rispondo acida.
Non riuscirei ad ingerire più neanche un boccone, ho la testa che sta per esplodere.
- Vado a prendere una boccata d'aria, scusatemi.- comunico.
Così prendo la mia borsetta e esco dalla pizzeria.

Mi siedo sul marciapiede, ho deciso di allontanarmi da tutti perchè ho bisogno di riflettere e di stare con me stessa, sinceramente lì dentro c'era troppa gente, nonostante fossi in ottima compagnia. Guardo il cielo, questa sera non c'è nemmeno l'ombra di una nuvola, eppure mi sento come se fossi in mezzo ad una tempesta; penso sia una tempesta di pensieri, un gioco di frasi che si accavallano l'una sull'altra, ognuna vuole apparire per prima per farmi ricordare quello che è effettivamente successo.

Prendo le cuffie e metto un po' di musica, però, questa volta, non ho scelto i Big Time Rush, bensì Francesca Michielin. Non ho scelto le canzoni dei ragazzi perchè, al contrario di quello che succede di solito, avrebbero peggiorato la situazione, mentre sentire un altro artista mi potrebbe anche far rilassare.

La strada affollata sta lì, davanti a me. Osservo la gente che passa e provo ad immaginare lo stato d'animo di ciascuno, è un gioco stupido e banale, ma mi aiuta a stare calma e distaccare momentaneamente la testa dai soliti pensieri.
Dopo qualche minuto, mentre sono nel pieno di una profonda riflessione, sento una mano toccarmi una spalla: è James.
- hey cosa ci fai qui?-
- Sei fuori da un po', ci stavamo preoccupando!- mi spiega lui con tutta la dolcezza del mondo.
- Mi sono dimenticata di rientrare.- la verità è che sapevo perfettamente che gli altri mi stessero aspettando, solo che non avevo voglia di tornare tra la folla. Preferivo la solitudine.
- Come stai?- mi chiede il moro.
- Beh...sono stata meglio.-
- Posso fare qualcosa per te Maya?-
- No, ti ringrazio.-
- So che tutto questo ti ha sconvolta...vorrei poterti vedere felice questa sera.- insiste lui.
- James, non riesco ad essere felice, non riesco a togliermi dalla testa che mio padre non c'è più, non riesco a distrarmi, non riesco a...non riesco a stare in vostra compagnia!- confesso alzando la voce.
Il ragazzo si siede di fianco a me, sussurra un "mi dispiace" e poi non dice più una parola. Apprezzo questo suo silenzio: ha capito che non voglio stare davvero sola, ma che, comunque, non ho voglia di parlare.
Restiamo così, bloccati e muti: è come se il tempo si fosse fermato improvvisamente lasciandomi uno spazio tutto per me. James appoggia una mano sulla mia spalla in segno di sostegno, ora so di poter contare su di lui.
- Hey Maslow... posso farti una domanda?-
- Certo... dimmi pure-
Sinceramente pensavo facesse caso al fatto che lo abbia chiamato per cognome...non importa, è stato solo d'istinto.
- Cosa si prova ad essere sempre così sicuri di tutto?- domando cautamente.
- Non capisco...- risponde il moro.
- Tu, Kendall, Carlos e Logan sembrate sempre così sicuri di voi stessi, sapete che ovunque voi andiate ci sono delle persone pronte a sostenervi, sapete che le fan, cioè noi Rushers, noi vi abbandoneremo mai. Sapete che i vostri concerti sono e saranno sempre un successo, sapete di avere un sacco di appoggi, sapete di essere un gruppo che vive in armonia e serenità; Insomma, com'è essere certi di tutte queste cose?-
James scoppia a ridere.
- Cosa ci trovi di divertente?- esclamo io spazientita.
- fammelo dire, hai detto un sacco di cavolate!- afferma lui sorprendendomi.
- Spiegati meglio.-
- Noi non siamo sicuri di niente. Chi ci dice che un giorno non arrivi un'altra band e ci sostituisca? Oppure chi ci dice che un giorno voi Rushers non vi stufiate delle nostre canzoni? O che durante un concerto non accada un imprevisto e il tutto diventi un terribile fiasco? E, detto tra noi, non viviamo sempre in armonia...discutiamo, spesso e volentieri. Abbiamo anche noi le nostre incertezze e i nostri dubbi, non siamo degli eroi, siamo umani.-
La sua risposta è più che esauriente.
-Hai ragione, scusami. Spero di non averti offeso con la mia stupida domanda...-
- Non mi hai offeso, è normale che voi ci vediate così, non sempre ci è concesso di mostrare le nostre debolezze e il più delle volte dobbiamo salire sul palco e sorridere, anche se magari cinque minuti prima abbiamo litigato.- poi aggiunge -e comunque tranquilla, nel mio cuore so che voi Rushers ci sosterrete fino alla fine!-
Mi si illuminano gli occhi.
- Grazie James...grazie davvero.- lo ringrazio, dopodichè ci abbracciamo, come se fossimo amici da sempre...

...mi rendo conto che per me questo ragazzo ha qualcosa di speciale...

Hello!
I'm back!
Mi diverto troppo a scrivere questa fanfiction... però mi piacerebbe ricevere qualche commento, non so se sia di vostro gradimento e questo mi fa stare nel dubbio.
Anyway, spero che questo capitolo vi piaccia!
È stato dolcioso James, vero?
Un saluto
Serena

He's My Cousin (Big Time Rush Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora