Incipit: 1 Categoria: Amore
C'era una volta un bel ragazzo dagli occhi in tempesta, eppure nessuno pareva notare quanti fulmini si scagliassero contro il blu di quell'oceano, ancora troppo vulnerabile.
Un giorno decise di cambiare, s'impose regole, restrizioni, eppure nessuno voleva cogliere quel disagio; troppo tardi il principe lo raggiunse, il suo amante - da tempi immemori da lui separato - ormai ridotto a fragili cocci calpestati.
La madre a negare, forse più a se stessa, una colpa che sapeva di osceno abbandono, il curarsi delle unghie più che del suo sangue; il padre a radunare le assenze, mai abbastanza dita per tenerne il conto.
E negare una, due, infinite volte: l'evidenza di numeri.
Com'è potuto accadere tutto ciò?, si domandava Luka. La tremante figura del suo Jamie sotto anonime coperte, i segni delle sue stesse dita impresse a fuoco sulla pelle dell'altro, in un attimo di pazzia. Perché non può semplicemente ragionare?, rimbombava la domanda nella sua testa, mentre con muto terrore ascoltava il battito di un altro cuore, debole come quello di un nascituro uccellino. Il veleno penetrava nelle sue vene, pensava invece Jamie. Sentiva il rumore, la tortura, quella goccia che dall'ago portava liquido zuccherato nel suo sangue.
Non vedeva più nulla, nell'oscurità della sua prigione, un castello difeso da un drago incredibilmente più forte, rispetto ad un tubicino plastico. Perché non moriva e, come un vulcano, a lungo poteva riposare, ma nella potenza del silenzio ci sarebbe sempre stata la possibilità che tornasse a vivere.
Un'illusione, era e sarebbe rimasta, insieme a quel sorriso pallido. C'era Luka, però, lui non funzionava in quel piano. Il suo principe non capiva quante pugnalate gli sferrasse, i suoi 'buonanotte' e tutte le notti insonni, pur di preservare la sua media scolastica eccellente, pur di passare le giornate con lui. Lui aveva ancora un futuro roseo, una borsa di studio garantita, Jamie no, ma nonostante tutto per lui il suo ragazzo sembrava rimanere come una stella: la promessa di raggiungere un luogo eterno e meraviglioso.
Tempo - quello che aveva perduto - serviva a Jamie. Un'estate, tre mesi, e promettevano tutto sarebbe cambiato. In novantatré giorni ricevette tredici telefonate: una da sua madre, tre da sua sorella minore, nove da Luka - quattro furono senza alcuna risposta. I come stai? erano logoranti, in quel posto dimenticato. Mangia, si diceva il piccolo, solo così ti manderanno fuori di qui, pronti per spillarti altri giorni alla prossima ricaduta. Un sorriso che non si sforzava nemmeno di sembrare vero, lavorando con degli infantili bimbi che non volevano mangiare.
Stava bene quando tornò a casa, perfettamente in salute nei suoi sessantadue chili, in un metro e settanta che richiedeva ancora carne sulla sua figura, quando già si sentiva pari ad un ammasso informe di grasso. Un circolo vizioso, ma ancora una presenza prepotente, l'unico che gli faceva del male, pensando unicamente al suo bene. Venne il giorno che, dopo aver fatto l'amore fra le coperte di un letto dalle lenzuola celestine, Luka tastava il posto dapprima occupato dall'altro, senza trovarci alcunché. Mormorando il nome del più giovane, la luce lo condusse fino al piccolo suo piccolo bagno privato, gli occhi nocciola stretti, ad abituarsi al neon accecante delle lampadine, poi la vide. La bilancia.
E allora la scaglia una, due, infinite volte, le mani coperte di sangue, suo ed unicamente suo, eppure Jamie piange, non capisce.
Poi tutto torna come prima... Ma non è più la stessa cosa.
Ed è di nuovo su quel letto, le lenzuola tirate sino al mento, mentre stringe le ginocchia al petto in posizione fetale. Luka non ricordava che prima dormisse così tanto, piccoli ed innocenti particolari che non gli erano mai saltati agli occhi, fino a quel momento.
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One Shot - The Wattpad Writers Game 2016
RandomIncipit 3 Forse era stata la più sbagliata delle scelte che avrei potuto fare, lasciare tutto e tentare di andare avanti. Non riuscivo più a sostenere le sue mancanze, le sue assenze, ma solo ora dopo fin troppe settimane, riesco finalmente ad avve...