Marmellata #25

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Credo che la cosa più brutta in assoluto, in questo momento, sia ritrovarmi a fare quel che devo fare qui, oggi. Ma ci ho pensato: è la soluzione migliore. Non che ci fosse molto da ponderare, io sto in un appartamento in affitto, mentre tu... hai questa bella villetta di proprietà.
Ho cercato di entrare furtivamente, non volevo esser visto dai vicini, non mi andava di avere a che fare coi loro sguardi di compassione, le loro domande, il loro ficcare sempre il naso negli affari degli altri. Ma la signora Marisa mi ha notato già da quando sono arrivato ed ho parcheggiato l'auto. Per forza, se ne sta sempre sull'uscio di casa sua, brandendo una scopa e fingendosi fissata con la pulizia del vialetto, piuttosto che con lo spettegolare. Mi ha chiesto come stavi ed ho dovuto dirglielo. Con un mezzo sorriso (davvero fuori luogo), cercando di ricacciare le lacrime, ho dovuto spiegare a lei e a me stesso che tu non ci sei più...

E adesso sono qui, a girare per la casa, continuando a notare oggetti che mi rimandano flashback della mia infanzia, ed altri che come fossili testimoniano il tuo passaggio in questa casa. In bagno -quello piccolo di servizio- ad esempio, c'è ancora quella buona fragranza che t'investe le narici non appena apri la porta. A distanza di una buona quindicina d'anni, continua a persistere nell'aria l'aroma di "Dune", by Christian Dior, la cui boccetta -che custodivi gelosamente nell'anta dello specchio, usandolo solo poche gocce per volta- un pomeriggio ti scivolò dalle mani, andandosi a frantumare rovinosamente sulle mattonelle di finto marmo rosso.
O il cassetto della credenza di legno massello in sala, dove conservavi le coccarde e le carte da regalo che risultavano ancora riutilizzabili. Ricordo come mi ammonivi, col solo sguardo, ad ogni festa o compleanno, mentre aprivo il dono, impiegandoci più tempo di quanto desiderassi, per non strappare l'incarto. Quando tutti gli ospiti se ne andavano, tu ti mettevi a piegare e lisciare con le mani quella carta lucida e colorata che poi finiva nel cassetto, in attesa di essere riciclata. Ricordo perfino il disagio di cercarne, al momento dell'effettivo bisogno, una che fosse sufficientemente grande da contenere il regalo che ti apprestavi ad impacchettare: riscoprivi sempre i fogli con fantasia giusta, essere troppo piccoli e quelli di giusta dimensione, essere fuori tema (Natale a Pasqua e viceversa), o recanti disegni/colori associabili al sesso opposto a quello cui era destinato il regalo.
Sempre sulla credenza, ci sono svariati barattoli della tua buonissima marmellata di arance! Di quelle in commercio, non ce n'è una che somigli anche solo vagamente a questa, lo so per certo. Custodirò gelosamente queste ultime scorte e, ogni volta che ne sentirò il bisogno, ne mangerò a chili e forse così mi sembrerà di averti di nuovo accanto a me, magari che mi ammonisci di smetterla, o finirò per sentirmi male...
Sulla tavola da stiro, nel ripostiglio, c'è la tua borsa a zainetto. La lasci sempre lì. Dentro ci sono le tue chiavi, quel mazzo tintinnante con una pallina da golf fucsia attaccata; svariati pacchetti di fazzolettini; il portafoglio con la tua patente, quella vecchia, rosa, tutta piena di bollini di rinnovi, stropicciata; un portadocumenti in cui ancora tieni il libretto con le vaccinazioni che mi sono state fatte da bambino; un labello, essenziale per te: e mi sembra di averti qua davanti agli occhi mentre te lo passi sulle labbra, senza smettere di parlare.
Il frigo è pieno di cibo, devo decidermi a svuotarlo... chissà quanta roba scaduta. Lo richiudo con un senso di nausea che mi sale dalla bocca dello stomaco.
Sul pianoforte hai abbandonato una sciarpa, di quelle lavorate in ciniglia: ultimamente ne mettevi sempre una al collo, intonata all'abbigliamento dell'occasione; un'altra delle tue solite, passeggere, stravaganze. La prendo in mano e faccio frusciare il tessuto morbido fra le dita. Profuma vagamente di vaniglia e patchuli. Odora di te.
Accendo una delle tue bacchette d'incenso profuma-ambiente in sala e passo alla tua camera.
Nell'armadio, tantissimi abiti in disuso: li tenevi tutti, anche se alla fine usavi sempre i soliti jeans fucsia abbinati ad una t-shirt stampata o, al massimo, un vestito blu navy a maniche corte, largo, lungo fino alle ginocchia. Lascio le ante aperte... devo svuotare anche questo, ma mi arriva un'altra ondata di nausea.
Mi siedo sul letto ed apro il cassetto del tuo comodino, sul lato destro del materasso. Ci trovo un altro burro di cacao, ma già lo sapevo, e sorrido. C'è anche un libro, "La casa degli Spiriti" di Isabel Allende, dagli angoli stropicciati: probabilmente lo stavi rileggendo, dato che è uno dei tuoi preferiti. Aspetta, aspetta! E che ci fa un pacchetto di sigarette qua? Tu non fumi!!! Mamma?! Quante volte mi hai sgridato e implorato perché smettessi! E poi, vengo a scoprire che lo facevi anche tu... di nascosto?
Dentro ce n'è rimasta una sola, una sola "Winston blu". Prendo l'accendino vicino e me la accendo: per te e per me mamma, come un ultimo momento insieme.

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Ci sono le tue scarpe ancora qua ma tu te ne sei già andata
c'è ancora la tua parte di soldi in banca ma tu non ci sei più
c'è ancora la tua patente rosa tutta stropicciata
e nel tuo cassetto un libro letto e una Winston blu...
L'ho fumata...

Ci sono le tue calze rotte la notte in cui ti sei ubriacata
c'è ancora lì sul pianoforte una sciarpa
ci sono le tue carte e il tuo profumo è ancora in questa casa
proprio lì dove ti ho immaginata... c'eri tu...

Ma, da quando Senna non corre più...
Ah, da quando Baggio non gioca più...
Oh no no, da quando mi hai lasciato pure tu
non è più domenica... ma poi si dimentica...
non si pensa, non si pensa più...

Ci sono le tue scarpe ancora qua ma tu non sei passata
ho spiegato ai vicini ridendo che tu non ci sei più
un ragazzo in cortile abbraccia e bacia la sua fidanzata
proprio lì, dove ti ho incontrata... non ci sei più...

Ma, da quando Senna non corre più...
Ah, da quando Baggio non gioca più...
Oh no no, da quando mi hai lasciato pure tu
non è più domenica... e non si dimentica...

Ora vivo da solo in questa casa buia e desolata
il tempo che davo all'amore lo tengo solo per me
ogni volta in cui ti penso mangio chili di marmellata
quella che mi nascondevi tu... l'ho trovata...
(C.Cremonini)

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Ci sono!
Non dico "sono tornata", ma ci sono 😅 
Ogni tanto, mi vengono le ispirazioni e le seguo.😊
Spero che vi faccia piacere trovare una mia nuova storiella di quando in quando...

Alla prossima, allora!😉 Ciao, Ciaoooo

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