Lily pov
Stavo andando a scuola. Ero partita dalla Stark Towers, vivevo là per la maggior parte del tempo, sopratutto nel periodo di scuola, mentre qualche volta andavo a dormire anche all'altra base degli avengers in New Jersey. Prima stavamo anche nella casa a Malibu prima che fosse distrutta. Invece la Stark Tower, che è stata rinominata Avengers Towers, è stata ristrutturata e messa a posto dopo l'attacco di Loki.
Frequentavo una delle migliori scuole della città, ero in prima liceo, avevo saltato due anni di scuola grazie al mio elevato quoziente intellettivo, una caratteristica ereditaria, visto che anche mio padre, Tony Stark e mio nonno Howard si erano laureati in tempi record. Mi sentivo un po' sotto pressione, anch'io forse dovrei essere all'altezza di quei standard.
Stavo andando a scuola a piedi, oggi avevo voglia di fare una passeggiata. La mia destinazione, cioè la scuola, era una delle più esclusive e prestigiose della città. Mentre camminavo mi raggiunsero due delle mie più care amiche, nonché compagne di classe, Emily e Nora.
"Ciao" mi salutò Emily "come va?"
"Bene" risposi in fondo mi stava andando tutto bene, la scuola era okay mio padre aveva salvato due volte il mondo. L'unica nota negativa era non sapere chi fosse mia madre. Questa è stata da sempre una cosa che mi affliggeva. Chiesi più volte a mio padre informazioni ma lui rispondeva che neanche lui ne sapeva niente. Aveva assunto investigatori privati per scovare la donna ma nessuno di loro era riuscito ad avere qualche informazione. Mia madre sembrava sparita nel nulla, anzi sembrava che non fosse mai esistita e la situazione mi è sempre sembrata molto strana e sospetta.
Continuai a parlare con le mie amiche.
Nora mi mostro la sua nuova borsa di Prada. "Vi piace?" Ci chiese e noi annuimmo in risposta
"Ma non eri in punizione per aver distrutto la Lamborghini di tuo padre alla festa di Nate sabato scorso?"aggiunsi io.
"No quella è roba vecchia" mi rispose "ora io e papi abbiamo fatto pace". Il padre di Nora le perdonava qualsiasi cosa lei facesse basta che lo guardava con gli occhi dolci da cerbiatto ferito. Poi erano ricchi sfondati perché lui era un importante imprenditore edile, poi potevano sempre comprare una macchina nuova, non gli cambiava niente. Praticamente a scuola erano tutti ricchi. Io stessa ero piena di vestiti e accessori griffati, il nostro garage era pieno di auto di lusso e l'altro pieno di armature delle diverse versioni di Iron Man, infine non potevo vivere senza il mio i-phone. Negli ultimi due mesi ne avevo cambiati credo cinque o sei perché non avevo voglia di farli riparare, ci mettevano sempre troppo tempo.
Mentre camminavamo, passamm???m o di fronte a un vicolo buio, e vidi qualcosa che si muoveva, non sembrava umano e neanche un animale. Stava venendo verso di noi, appoggiai la mia mano sul braccialetto "speciale" che mi aveva dato mio padre. Il bracciale si trasformava in un pezzo di armatura come quello di Iron Man che sparava un raggio laser, mio padre ne aveva uno simile, solo che il suo era un orologio. Stavo per attivarlo, quando due ragazzi, ci superarono e si infilarono nel vicolo. Uno di loro, un ragazzo alto e moro tiro fuori una penna che si trasformò in una spada e la uso per uccidere la cosa, che credo era un mostro di qualche tipo. Invece la ragazza bionda che era con lui era pronta con una spada in caso di fallimento del moro. Sinceramente non trovai la cosa troppo strana. Sapevo che c'erano mostri in giro e anche per questo c'era lo s.c.h.i.e.l.d? e ci sono gli Avengers. Poi una penna che si trasforma in una spada, possibile inusuale ma so che c'è la tecnologia necessaria a produrla. È una cosa carina, forse potrei chiedere a mio padre se me ne fa una. Sarebbe utile se sapessi usare una spada.Continuammo per la nostra strada e dopo qualche minuto arrivammo a scuola. La prima ora avevamo la famigerata verifica di matematica. Credo che mi sia andata bene, anche se ho sbagliato uno o due punti. Le ore passavano e io e le mie amiche ci ritrovammo in mensa per l'ora di pranzo. Presi della pasta e una Coca-Cola e mentre mangiavano chiacchierevamo, l'argomento del giorno, non proprio solo quello di oggi ma anche quello di ieri e i tutto la settimana, il ballo di fine anno. Mancavano un po' più di due settimane alla fine della scuola e il ballo era non questo sabato ma quello dopo perciò tra dieci giorni.
Nora mi chiese se avevo già scelto un vestito e io risposi di si come anche Emily e un altra ragazza della nostra classe di storia di nome Judie.
"Manco solo io per il vestito allora?" Chiese Nora
Noi altre annuimmo, "a me mancano le scarpe" aggiunsi
"Io invece volevo comprare una collana nuova che si abbinasse al vestito" disse Emily
"Allora possiamo andare a fare shopping tutte insieme dopo la scuola?" Propose eccitata Nora quasi saltellando sulla sedia, in fondo a Manhattan lo shopping è una cosa seria.
Ci eravamo date appuntamento per le cinque di quel pomeriggio in un bar sul quarantacinquesima strada.Quando finimmo di parlare suonò la campanella e ci dirigemmo ognuna alle proprie lezioni, io avevo letteratura. Quando entrammo in classe e trovammo il professor Green ad attenderci e sulla lavagna aveva scritto in lettere maiuscole il titolo della lezione di oggi ovvero l'Iliade.
Ogni studente era seduto al suo posto ad ascoltare l'introduzione del signor Green.
"L'argomento di queste ultime lezioni del anno sarà l'Iliade, ma prima bisogna parlare un po' di mitologia greca perché dei ed eroi interferiscono nella vicenda..."
"Uff...che noia a cosa mai ci serviranno queste cose nella vita?, mica incontreremo un dio greco e gli diremo ciao" disse in tono provocatante Mark il capitano della squadra di football della scuola.
"Perché no? In fondo potrebbero esistere e attaccarci purè loro" rispose Tommaso al scherzo del amico. "Vero Stark?" Mi chiese.
"Potrebbero esistere, ma per il momento non ne sappiamo niente" risposi, i miei compagni mi chiedevano sempre informazioni di questo genere sulle cose sovrannaturali e sulle cose di cui potrebbero interessarsi gli avengers. E io sapevo rispondere, in fondo mio papà era pur sempre Tony Stark e spesso mi raccontava qualcosa è altre volte riuscivo ad origliare altre informazioni. Ovviamente non raccontavo tutto agli amici , qualcosa me lo tenevo per me se no non credo che mio padre mi avrebbe detto altro.
"Smettetela" ci rimproverò il signor Green tentando inutilmente di attirare di nuovo l'attenzione su di sé " vi ricordo che gli dei greci non esistono come tutte le cose mitologiche"
"Come gli dei norreni" chiese, facendo il finto tonto, Mark.
"Esatto" rispose il professore per abitudine non facendo attenzione alla parole del alunno. Non poteva dimenticare le abitudini di vent'anni di insegnamento dove aveva imparato a parlare della mitologia norrena come qualcosa di finto, di non reale come qualcosa che gli antichi si erano inventati. Dopo la battaglia di New York tutto era cambiato. Loki aveva attaccato una delle più grandi città del mondo e Thor era intervenuto con gli avengers per fermarlo. Ora il mondo sapeva che non tutte le leggende erano infondate, alcune erano vere.
"No volevo dire no" cercò di rimediare al suo errore il signor Green ma ormai era troppo tardi e la classe scoppiò a ridere. Dopo qualche minuto il professore riuscì a riottenere l'attenzione della classe e iniziò a spiegare. Spiegò di Urano, il cielo che venne fatto a pezzi da i titani suoi figli con l'aiuto della moglie Gea. Dei titani e di come nacquero gli dei. Parlò, inoltre, degli eroi, metà dei e metà mortali.
La lezione finì e per fortuna era l'ultima ora così presi le mie cose e mi diressi verso casa.
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Percy Jackson-Avengers Crossover
FanfictionTredici anni fa nasceva una bambina, Lily. È stata cresciuta dal padre perché della mamma non si sapeva nulla. Tony Stark, era quasi sicuro al cento per cento che quella bambina fosse sua figlia, ma purtroppo non aveva idea di chi fosse la madre. C...