Faccia a Faccia

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Pov's Jhonny
Dovevo farlo. Era l'unica soluzione per Sam. Sapevo che lei non voleva ma ovviamente non le diedi ascolto.
Dovevo affrontare mio padre, farmi dire tutto quello che aveva fatto a lei e ai suoi genitori.
Quella mattina lasciai Sam dormire, aveva bisogno di riposare. Le diedi un bacio sulla fronte e uscii. Presi la macchina e andai all'ufficio di quell'uomo che non sapevo neanche più chiamare papà.
Durante il tragitto mi ripetevo che era la cosa giusta da fare, era l'unica soluzione anche se Sam mi avrebbe ammazzato di botte e urlato contro.
Quando arrivai davanti al grattacielo, feci un respiro profondo e uscii dalla macchina.
Quando entrai vidi solo facce snob e in quelle rivedevo quella di mio padre. Al solo pensiero di doverlo vedere mi veniva una fottuta nausea, ma dovevo farlo.
Finalmente arrivai al ventesimo piano e uscii dall'ascensore.
-Buongiorno signore ha...-
Non feci neanche finire la zoccola di segreteria di mio padre che mi fiondai nel suo ufficio come una furia.
Calmo Jhonny
Aprì la porta e vidi una quindicina di persone attorno a un tavolo nero e ovale.
-E quindi questo progetto..Jhonny!-disse mio padre non appena mi vide
-Mi scusi signore ma non sono riuscita a fermarlo-disse la segretaria con un broncio che veniva voglia di spaccarle la faccia
-Oh non ti preoccupare Clarissa è mio figlio-disse con aria fiera di se, nel suo solito completo con cravatta.
Figlio di puttana.
Mi mise una mano sulla spalla e si rivolse a quelli che dovevano essere i suoi collaboratori se non i suoi sicari.
-Questo è Jhonny mio figlio. Dopo la laurea verrà a lavorare qui con noi-disse con un sorriso di merda.
Vidi l'orgoglio negli occhi degli altri ma a me poco importava il mio obiettivo non era quello di rimanere richiuso in un cazzo di grattacielo per tutta la vita a farmi a destra e a manca le segretarie. Avevo altri piani
Mi scansai da sotto la sua mano e gli rivolsi uno sguardo duro che non avevo mai usato con lui
-Dobbiamo parlare-dissi
Mi guardò per un momento e poi fece una piccola risata
-Beh adesso non posso figliolo facciamo...-
-Ho detto che dobbiamo parlare e subito-alzai la voce
Lo vidi irrigidirsi e guardare gli altri che avevano uno sguardo curioso
-Ok...andiamo nell'altra sala. Arrivo subito signori-disse e prima ancora che potesse girarsi io ero già nell'altra stanza
-Come ti è venuto in mente di parlarmi così?!-disse chiudendo la porta dietro di se
-Ma piantala tanto sappiamo entrambi che sei bravo a convincere le persone, riempiendoli di soldi...oppure pagando dei serial killer per farli fuori-dissi l'ultima frase con un ghigno di odio
Lo vidi confuso
Oh povero!
-Jhonny hai bevuto? Di che accidenti stai parlando?!-
-Il nome Sam non ti dice niente?-dissi appoggiandomi alla scrivania con le gambe e braccia incrociate
A quel nome fece un passo in avanti
-Che cosa ti ha detto?-chiese a denti stretti
Bene si stava irritando
-Tutto. Ma non ti fai schifo? L'hai mandata in prigione quando la colpa era tua. Hai fatto tutto quello mentre la mamma era appena morta e tu...fai schifo!-dissi ad alta voce
Mi guardò con il fuoco negli occhi
-Senti quello che è successo con quella non è affar tuo. È andata in prigione perché è stata lei ad uccidere sua madre. Le ha sparato!-disse
Ma che?!
-Non è vero. Sam mia ha detto che è caduta mentre stavano cercando di scappare da te e dai tuoi scagnozzi-
Fece una piccola risata -E tu credi a lei e non a tuo padre?! Le ha sparato perché aveva scoperto che andavamo a letto insieme e lei si è infuriata. Tutto qui-disse semplicemente
-Si come no! E suo padre? Gli hai sparato tu!-dissi staccandomi dalla scrivania
-Ascolta bene Jhonny io non ho ucciso nessuno e tanto meno è mia la colpa di quello che è successo quindi fatti da parte-disse girandosi per andarsene
Eh no!
-Allora perché hai voluto che io la licenziassi?-
Ecco il colpo di grazia. Si bloccò e li capì tutto
-P..perché è una pazza con cui non puoi farti vedere-disse
Feci una risata amara -Beh papà mi dispiace informarti che io e Sam stiamo insieme, io la amo e si abbiamo fatto anche l'amore. Quindi io sto con lei e farò di tutto per proteggerla e per distruggere te, te lo posso assicurare.-detto questo uscì dalla stanza sbattendo la porta e me ne andai.

Quando tornai a casa l'unica cosa che volevo era stare da solo con Sam ma trovai solo un suo biglietto.
"Sono andata all'università, ho provato a chiamarti ma non mi hai risposto. Se sarai ancora vivo ci vediamo sta sera. Bacio"
Mi spuntò un piccolo sorriso sul viso. Anche in queste situazioni riusciva sempre a essere ironica.
Ad un tratto sentii il telefono vibrare, era mio padre ma lo lasciai perdere e decisi di andare all'università a fare le poche ore che dovevo.

Quel pomeriggio dopo aver discusso con Sam su dove ero stato si arrese, perché ovviamente avevo raccontato una balla e lei non mi credeva. Andammo a lavoro. Lei si mise a disegnare mentre io iniziai ad aggiustare dei pezzi di ricambio.
Ad un tratto vidi il telefono illuminarsi. Era un messaggio da lui
"Non hai idea con chi hai a che fare"
A quelle parole aggrottai la fronte, mi stava minacciando?!
Non risposi e cercai di rimanere impassibile per il resto del pomeriggio.

La sera quando uscimmo dal laboratorio ci dirigemmo verso la macchina dove trovai Mike e Peter appoggiati
-Ehi ragazzi che ci fate qui?-chiesi stringendo il fianco a Sam
Li vidi troppo seri e la cosa mi preoccupò, Sam invece non riuscì a capire
-Ragazzi che succede?-chiese
-Sei andato a parlare con tuo padre vero?-chiese serio Peter.
Merda!
-Cosa?! ti avevo detto di non farlo!-iniziò ad urlare Sam
Cazzo cazzo cazzo
-Sam calmati ok?! È finita basta non ci darà più fastidio. Sta tranquilla-dissi cercando di calmarla.
-Invece è solo l'inizio-disse Peter mentre Mike guardò un punto dietro di noi
Quando mi girai il mio sangue si congelò all'istante
-È lei la signorina Sam Taylor Smith?-chiese un poliziotto
-Cazzo-sentii dire da Mike
-Si sono io-disse con voce tremante Sam
-Signorina lei è in arresto per l'omicidio di Elizabeth e Jeremy Smith-disse il poliziotto mettendole le manette ai polsi.
-Cosa? No! Lei non ha fatto niente-dissi cercando di mettermi in mezzo
-Mi dispiace ragazzo ma si deve far da parte. Abbiamo un mandato di arresto da parte di Cole Trainor-spiegò l'agente
Cosa?!
Brutto figlio di puttana
-No guardate che è lui che dovete arrestate non lei.-cercai di spiegare
-Lei è innocente non c'entra niente-cercó anche Peter di spiegare
-Mi dispiace ma per il momento la colpevole è lei-disse il poliziotto portando Sam verso la macchina
Guardai Sam negli occhi è vidi la paura, la tristezza, la rabbia ma sopratutto la delusione.
-Sam...-cercai di parlarle ma lei oramai era troppo lontana.
E in quel momento ero convinto di averla persa per sempre.

La Velocità dell'Amore #LoveCoupleSeries4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora