Capitolo 5

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-Bip! Bip! Bip! Bip!
Presi il cellulare dal comodino accanto al mio letto e spesi la sveglia.
Questa notte ho dormito davvero bene, il letto è molto comodo.
Sono le 6:45 e, in teoria, dovrei alzarmi ma non ne ho alcuna intenzione.
A malavoglia, mi alzai e presi dal cassetto del comodino il beauty con l'occorrente per l'igiene personale e mi diressi verso i bagni.
Entrata, alcune ragazze che non conoscevo, mi salutarono compresa Scarlett che era intenta a sistemarsi i capelli. La raggiunsi e mi salutò con un abbraccio.
-Dormito bene?
-Sì... devo solo abituarmi all'idea che l'estate è finita e che non potrò più dormire tutto il giorno...
Rise.
-Già, è un vero peccato.
Una ragazza con la coda di cavallo ed un pigiama con dei coniglietti buffi si avvicinò e mi chiese:
-Il lavandino è libero. Ti serve?
Annuì e mi lavai la faccia, i denti e diedi una spazzolata ai capelli.
Pronta, aspettai Scarlett per poi dirigerci di nuovo nelle camere a cambiarci.
La giornata di oggi era un po' più fresca delle altre così indossai una felpa grigia, un paio di leggins e le mie converse.
Uscita dalla camera con lo zaino in spalla, trovai Scarlett che mi aspettava:
-Pronta?
-Sì. Possiamo andare.
Uscite dall'edificio, ci mettemmo un po'di tempo per trovare la mensa ma alla fine la trovammo ed, insieme ad essa, anche Warren e Jon.
-Buongiorno!
Esclamarono.
-Ciao! Ragazzi lei è Scarlett.
-Piacere Scarlett.
-Piacere mio.
Finite le presentazioni, entrammo nella mensa e occupammo il primo tavolo libero. Jon e Warren andarono a prendere i vassoi con la colazione e, tornati al tavolo, esclamarono soddisfatti:
-Oggi colazione all'americana!
Da mangiare c'erano bacon, uova, toast e una tazza di caffè.
Mangiammo e parlammo un po' finché Scarlett controllò l'orologio e disse che era meglio dirigerci in classe.
Uscimmo dall'edificio seguiti da una folla di studenti fino ad arrivare davanti al cancello principale.
Una professoressa dai capelli biondi platino e corti che doveva avere circa cinquant'anni, fece segno a noi ragazzi della sezione A di entrare.
La classe era abbastanza grande ed i banchi erano adatti a due persone: io e Scarlett ci sedemmo in seconda fila vicino alla finestra mentre, dietro di noi, si sedettero Warren e Jon.
La classe pian piano si riempì quando Scarlett mi diede una gomitata e mi disse:
-Ehi, non girarti, ci sono dei ragazzi carini in ultima fila che ci stanno guardando. Ripeto, non girarti.
Io, come una cretina, mi girai e notai che uno di quei ragazzi mi stava guardando e, subito dopo, mi fece l'occhiolino.
Scarlett mi tirò una leggera sberla sulla spalla.
-Ti avevo detto di non girarti!
Un sonoro rumore di tacchi ci riportò alla realtà. La professoressa biondo platino entrò in aula.
-Buongiorno ragazzi.
-Buongiorno.
Risposimo in coro.
-Io sono la professoressa Roberts ed insegno lettere.
Iniziò a fare l'appello e chiese anche una breve presentazione su noi stessi e, concluso, fece la solita ramanzina sullo studio che ogni professore fa all'inizio dell'anno.
Dopo ben due ore piene, la campanella suonò e la professoressa uscì dall'aula per il cambio d'ora.
Io ed i ragazzi ci mettemmo a parlare quando Jon ci interruppe e disse sottovoce:
-Amelia, dei tipi in ultima fila ti stanno guardando il culo.
Mi voltai ed, effettivamente, era così. Nella mia vita non avevo mai ricevuto tante attenzioni e, il fatto che dei ragazzi mi stessero guardando, era piuttosto imbarazzante.

Pov's Jon

Dopo poco, un professore entrò e si presentò come prof. Gregor e disse di essere l'insegnante di tecnologia.
Era mezzo calvo e vestito di tutto punto con un orrendo maglioncino a rombi e una cravatta di un colore vomitevole.
Warren attirò la mia attenzione:
-Come ha detto che si chiama?
-Non hai sentito?
-Ehm... no.
Sono sicuro che, in quel momento, era attratto da qualcun'altro.
-Prof. Gregor.
-È uguale se lo chiamo prof. Frocio?
Risi.
Warren... sempre il solito.

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