Quella sera sono andato a letto con una donna di cui non ricordo il nome. Potrei inventarne uno, ma la verità è che mi è accaduto spesso di scopare per il solo piacere di affondare in una donna, e che i dettagli della donna in questione, come il suo nome, mi siano passati di mente.
Non dico che un comportamento simile sia accettabile, e non sono qui per cercare la vostra approvazione. Ne parlo perché sono tante le cose che ho celato in questa confessione, e penso sia giusto essere onesto su quegli argomenti in cui posso essere onesto.
Ma torniamo alla sera in cui ho conosciuto Sara.
Quella è stata la prima volta che ho pensato a lei mentre ero in compagnia di un'altra donna. Forse è anche per questo che non ricordo il nome di quella bionda (so che era bionda perché le donne che pago sono sempre bionde). Nella mente avevo solo il nome di Sara, ed è a lei che ho pensato mentre facevo sesso con l'altra. Anche se fisicamente erano diverse, erano i vestiti di Sara quelli che toglievo con l'immaginazione. Pensavo di leccare le sue tette, mentre leccavo quelle della bionda. Pensavo che fosse Sara a succhiarmi il cazzo. Pensavo alla voce di Sara, mentre la bionda veniva per la quarta volta.
Il giorno dopo sono andato in ufficio convinto di aver esorcizzato il demone burroso, ma sbagliavo, ve l'ho detto.
Monica mi ha chiesto com'era andato il colloquio del giorno prima, e parlare con lei di Sara non ha fatto altro che riaccendere il desiderio nei confronti della mia futura assistente. Così, per esorcizzare le fantasie proibite, mi sono immerso nel lavoro. Quando sono alle prese con i clienti, le riunioni e le scadenze, non c'è nulla che possa distrarmi. Il lavoro è una priorità per me. Sempre.
Sono andato avanti così per le due settimane successive. Avevo esorcizzato Sara, anche dal mio letto e dal mio uccello. Sono uscito con due bionde diverse, e di quelle ricordo ancora i nomi. Poi è arrivato il lunedì in cui Sara ha iniziato a lavorare per me, e i problemi sono ritornati.
Alle nove in punto di un mattino di ottobre, Sara è entrata nel mio ufficio con un tailleur grigio composto da una giacca avvitata e una gonna lunga fino al ginocchio. La camicetta era di seta viola. Ai piedi c'erano un paio di ballerine. I capelli erano sciolti. Il suo sorriso era quello di una donna pronta a tutto ciò che il lavoro avrebbe richiesto da lei.
Sara ce l'ha sempre, quel sorriso. È agguerrita e sorridente quando si tratta di decidere, organizzare, gestire. È sul serio la reincarnazione di Monica, e non sono l'unico ad essersene reso conto. Anche i miei colleghi, quelli che si metterebbero a ridere se confessassi loro che mi sono innamorato di lei, sanno che Sara Proust è in gamba.
Lavorare con Sara è stato fin da subito positivo per le mie attività. Avere accanto una persona professionale e capace è una benedizione, sempre. Anche quando dentro covi desideri e sentimenti proibiti.
Sara è puntuale. Quando arrivo in ufficio, lei è già lì da almeno dieci minuti. La trovo sempre a chiacchierare con la mia segretaria, ma so che ad attendermi sulla scrivania c'è già il piano della mia giornata. Arriva in anticipo, dicevo, e accende il mio computer, stampando i documenti più importanti che sono al centro delle mie mattinate. E come se ciò non bastasse, mi fa trovare una lista sempre precisa e dettagliata di quello che devo fare. Monica elencava a voce. Sara, invece, ha elenchi scritti e tabelle riassuntive per tutto. Mi sono innamorato di lei anche per questo, e non ho vergogna ad ammetterlo.
Una donna sexy e organizzata: esiste davvero qualcosa di più bello?
Una volta le ho chiesto: "È stata Monica a dirti in che modo organizzare la mia scrivania?"
Lei ha fatto segno di no con la testa. Nei suoi occhi c'era un velo di incertezza. "Vuoi che cambi qualcosa, Augusto?"
"No. Così è tutto perfetto. Sono abitudinario e ossessivo-compulsivo: si nota?"
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Confessione di un uomo innamorato
Chick-Lit"Non vi dirò il mio vero nome. Ho scelto Augusto Elliot affidandomi alla sorte. Il mio vero nome è conosciuto ovunque, ed è per questo che ho scelto di celarmi dietro uno pseudonimo. Vi dirò che ho ventinove anni: è la verità. Vi dirò che svolgo u...