Era l'estate tra la terza media e la prima superiore, quella in cui decisi che avrei dovuto perdere chili, ero normopeso per la mia altezza, mi sarebbe bastato aspettare qualche anno e tutto si sarebbe sistemato da solo, alla fine del primo anno di liceo, a 14 anni sulla via dei 15, io non avevo ancora avuto il ciclo, non avevo un accenno di seno e secondo me era dovuto al fatto che tutto il grasso della mia pancia ostacolava la crescita del petto. Ragionamenti assurdi.
così riesumai qualche consiglio da questo blog pro ana, ora avevo la determinazione, mi bastava perdere un chilo o due, avevo appena letto "bella da morire" ma non lo avevo letto fino alla fine, a me interessava solo essere magra e bella. Pesavo 56 chili, ma ero alta 1,72 ero normopeso, ma io aspiravo a pesarne 54 non era un impresa impossibile, ma durante l'estate tutto quello che avevo da fare era lamentarmi del caldo e mangiare gelati per sopperire la noia, così a settembre ripresi la bilancia 59,6 chili, ero decisamente disgustosa, appena vidi quel numero sulla bilancia mi salì un conato di vomito, come era possibile che ero aumentata così tanto? non volevo crederci, così feci un patto con me stessa, mi spogliai, restai in intimo davanti allo specchio, appena vidi il mio corpo iniziai a piangere, non avrei mai trovato qualcuno che mi accettasse se prima non fossi dimagrita e singhiozzante mi ripromisi che non sarei mai arrivata a 60 chili, era la soglia insormontabile, se la raggiungevi significava che avevi fallito, che tutto quello che ti restava era o farla finita o diventare come la mia prof di matematica, orrendamente grassa e orrendamente brutta, sarei restata sola come lei, sarei diventata acida e scorbutica, tutti mi avrebbero odiata.
Ora avevo la determinazione, ora non avrei fallito.
"Il bagno è il mio Sacro confessionale. °Mi prostrerò dinnanzi al gabinetto e farò penitenza per i miei molti peccati. °Sono colpevole di non apprezzare ciò che sono e quello che ho. °Sono un uragano emotivo. Un flusso laverà via questi peccati, mi lascerà per dare inizio a un nuovo domani. °Confesserò quotidianamente, e se non lo faccio, ci sarà un atto di contrizione. °Taglierò o comunque punirò il mio corpo, perché è sempre stato troppo. °Cercherò di essere magra e perfezionerò Ana come mia sorella. Sosterrò altre come me. Difenderò le altre Mia. Sarò perfetta.."
questa era la legge di ana, riporto esattamente ciò che dice sul sito, io ero sicura, avrei perso peso in un modo o nell'altro, convinta che non sarei diventata anoressica iniziai la dieta.
rilessi i 10 comandamenti pro ana, me li scrissi su un un diario che avrei sempre portato con me, io volevo essere perfetta
comandamento numero 1 : se non sei magra, non sei attraente
numero 2 : essere magri è più importante che essere sani
numero 3 : Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra
numero 4 : non puoi mangiare senza sentirti colpevole
numero 5 : Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo
numero 6 : Devi contare le calorie e ridurne l' assunzione di conseguenza
numero 7 : Quello che dice la bilancia è la cosa più importante
numero 8 : Perdere peso è bene, guadagnare peso è male
numero 9 : Non sarai mai troppo magra
numero 10: Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo.
Ne condividevo alcuni, ma la maggior parte mi sembravano grandissime stronzate.
In ogni caso decisi di seguire alcuni consigli, ma non ero mai stata brava in matematica, non sapevo contare le calorie e l'unico modo per non eccedere era non mangiare, ma in una famiglia numerosa era raro che ti lasciavano digiunare o saltare un pasto, quindi la cosa più plausibile oltre a mentire era vomitare.
"ti fa più schifo vomitare o ti fai più schifo tu?" questo era ciò che mi ripetevo prima di inginocchiarmi sul gabinetto, dopo un mese e mezzo avevo perso i miei 3 chili e 6 etti di troppo, ero ritornata a 56, ma ancora non mi bastava, ero riuscita a perdere tutto quel peso, perchè non arrivare al mio obbiettivo di 54? E sempre così, ero sempre troppo grassa, ma intanto iniziavo ad ambientarmi nella mia classe, iniziavano i primi complimenti, le prime amicizie, ma del primo amore nemmeno l'ombra. Determinata come non mai scesi a 50, poi a 49, 48, 47, fino a quando la mia migliore amica iniziò a vedere che avevo quasi del tutto smesso di mangiare all'intervallo, iniziarono i primi sospetti da parte dei miei genitori, ma dopo una settimana passata a mangiare di gusto ai loro occhi per poi rigettare tutto poco dopo, i loro sospetti si placarono.
Gennaio, mi venne il ciclo, così potevo dire ai miei genitori che la causa della mia improvvisa perdita di peso era a causa sua, iniziarono a svilupparsi i seni, che poi, ricevendo poco nutrimento, come il resto del corpo restavarono molto piccoli, ho 18 anni, un po per un fatto genetico un po a causa dell'anoressia porto una prima scarsa, si sono piatta.
a febbraio pesavo 45,5 chili, ma ero ancora troppo grassa, durante ginnastica mi vergognavo a cambiarmi insieme alle mie amiche nello spogliatoio, avebbero iniziato a rideremi in faccia, come avevano fatto alle medie le mie compagne, nemmeno la mia migliore amica poteva cambiarsi con me.
iniziarono così a germogliare i primi sospetti da parte loro, avevano scoperto una nostra compagna di classe autolesionista, così si preoccuparono per me dapprima con scuse poco plausibili iniziarono a controllarmi i polsi, pensavano mi tagliassi, così diedi il permesso ad una di loro di cambiarsi con me "Cami non preoccuparti, guarda, vedi dei tagli? Non sono stupida, chi avrebbe motivo di controllarmi i polsi se non ha paura che io mi tagli? è solo che mi vergogno, non mi piace che le persone mi guardino mentre mi cambio, è solo senso del pudore, di pure alle altre di non preoccuparsi" lei annuì e dopo esserci cambiate e averlo detto alle altre le vidi sollevate, qualcuno iniziava a preoccuparsi per me.marzo 2013 è stato il mese più brutto della mia vita, il mio migliore amico, il 4 marzo, decise che ne aveva abbastanza, si suicidò nel bagno di casa sua, i suoi genitori lo trovarono tardi, aveva perso molto sangue, ma era vivo, così per un mese restò in coma, ogni giorno andai a trovarlo, sperando si svegliasse, dormii sulle sedie dell'ospedale, i genitori del mio migliore amico mi diedero il permesso di stare con lui. Persi quasi tutte le settimane di marzo, a scuola iniziavano a girare voci sulla mia assenza, solo la mia migliore amica doveva sapere di quello che stava succedendo, quando il 24 marzo ritornai a scuola, con un sorriso falso in volto, le occhiaie mal nascoste dal trucco, non fu solo la mia migliore amica a venire ad abbracciarmi, tutta la scuola sapeva cosa era successo, io non volevo la loro compassione, non volevo fargli pena, io dovevo essere perfetta, così ogni giorno dopo scuola andavo in ospedale, raccontavo a Sam la mia giornata, gli descrivevo il mondo fuori, lui non poteva vedere fuori dalla finestra, così tentavo di descriverglielo, gli dicevo solo le cose belle, nella speranza che decidesse di svegliarsi e abbracciarmi, fu così per un mese, un mese e mezzo, quasi due, poi martedì 23 aprile, una chiamata per me dalla segreteria della scuola, speravo fosse per dirmi che si era svegliato, che chiedeva di me, invece, era una chiamata per informarmi che Sam alle 10.12 di quel martedì mattina era morto.
Smisi di parlare, smisi di mangiare, smisi di vivere, non uscivo di casa, andavo a scuola pochi giorni alla settimana, non ce la facevo più.
a giugno, il giorno in cui finì la scuola pesavo 38,2 chili. Svenni per strada, con me c'era la mia migliore amica, chiamò l'ambulanza, mi raccontò che fu l'esperienza più orribile della sua vita, chiamarono i miei genitori, dopo poche analisi capirono subito qual'era la causa dello svenimento, la prognosi? anoressia nervosa, dovevo essere ricoverata d'urgenza in una clinica specializzata.
nei mesi successivi sentii i miei genitori litigare spesso.
"com'è possibile che non te ne sia accorta?!" urlava mio padre
" perchè tu te ne eri accorto vero?! Dopo la morte di Sam non si è più fatta vedere!"
come era possibile che non se ne fossero accorti? semplice, portavo larghe felpe e larghissimi pantaloni. Non volevo mangiare e per non essere costretta a farlo mi vestivo a strati, capitava che a volte avessi su 6 paia di felpe. Nessuno mi averebbe scoperto, mi stavo lasciando morire di fame ma a me andava bene.
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delicate mind
RandomDiario di un'anoressica. La vera storia di come una me 14enne si è spinta oltre cercando la perfezione.