Capitolo 3. "compagni di banco"

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Avevo trovato la mia classe e dopo una lunga ramanzina dal professore di fisica mi accomodai ad un banco in fondo all'aula,fila destra,posto accanto alla finestra.Non conoscevo nessuno,essendo al terzo anno avevo cambiato tutti i miei compagni,per fortuna, quelli che avevo erano davvero dei mostri,non li sopportavo proprio.I miei pensieri andavano su quei bellissimi occhi color ghiaccio,ehm volevo dire,su quell'idiota di stamattina! Mi aveva fatto davvero saltare i nervi.La mattinata era appena iniziata e già andava tutto storto.'Non può andare peggio di così' pensai, ma mi sbagliavo. Bussarono alla porta e per poco non mi prese un colpo quando vidi quegli occhi a me familiari.'No non posso crederci! Quel brutto prepotente,arrogante,maleducato imbecille è nella mia stessa classe!Se questo è un incubo svegliatemi subito!' pensai.La voce del professore di fisica mi distrasse dai miei pensieri

"bene signorino Cooper,per questa volta il suo ritardo è perdonato, ora vada a sedersi la in fondo, vicino l'altra nostra ritardataria, sicuramente vi troverete benissimo insieme"

come? Io e Mr. cafone nello stesso banco per un anno intero? Stiamo scherzando?

E mentre pensavo a quanto fosse ingiusta la vita, non mi ero accorta che quell'idiota era già seduto vicino a me, non sembrava dispiaciuto,anzi sembrava proprio divertito.Più lo guardavo più mi rendevo conto di quanto fosse bello.

"ehi bambola lo so che sono irresistibile ma non guardarmi troppo altrimenti mi sciupo" disse lui ridendo

ma quanto era antipatico Dio mio!
"non ti stavo guardando, stavo pensando che un anno con te io proprio non lo posso sopportare!"

"ehi ehi non sei felice di rivedermi? Le altre ragazze pagherebbero per avermi come compagno di banco e tu ti lamenti?" dice lui divertito.

"appunto, hai detto bene le altre.Quelle sono solo ochette senza cervello che non resistono ad un po' di muscoli, qualunque ragazza con un minimo di buon senso starebbe lontana da uno come te!" dico io soddisfatta per le mie parole

"uno come me? Che vuoi dire?" dice lui aggrottando le sopracciglia..Questa volta sembra serio, forse è rimasto sorpreso per le mie parole.

"un puttaniere che pensa solo al sesso,ad usare le ragazze, a portarsene a letto ogni sera una diversa, ad ubriacarsi con gli amici e ad andare alle feste.Insomma uno senza un cervello e senza un cuore, il classico playboy che c'è in ogni scuola" dico io tutto d'un fiato pentendomene subito, sono stata troppo dura infondo non lo conosco.

"E tu che ne sai di come sono io? Mi conosci da appena un ora e pensi di sapere chi sono e come sono fatto?" sbotta lui furioso

da una parte lo capisco, ha ragione, lo conosco da solo un'ora e l'ho etichettato come un mostro. L'ho giudicato senza conoscerlo,non dovevo farlo e soprattutto non è da me.Ma non sarei tornata mai sui miei passi, sono troppo orgogliosa. "Si è vero non ti conosco, ma sono abbastanza intelligente per identificare i tipi come te." dico io un po' titubante

stava per rispondere quando il professor Logan ci interruppe "ehm voi due avete smesso di conversare o preferite continuare fuori?" dice severo.

"no prof. non si preoccupi, questa conversazione è terminata." dice lui guardandomi malissimo.

C'era rimasto male, e forse anche io ero un po' dispiaciuta, ma infondo sapevo che non mi sbagliavo, lui era così,proprio come l'avevo descritto e anche se era affascinante io dovevo starne alla larga. Mi sono sempre promessa che sarei stata lontana dai tipi come lui,portano solo guai.

~Quegli occhi color ghiaccio,che parlano d'amore.~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora