Prologo

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Era già mezzanotte passata quando vidi un bambino di pochi anni correre verso il bosco, da quello che potevo vedere non aveva caratteristiche così speciali da dover essere inseguito da alcune guardie che facevano parte da quello che si chiamava l'esercito di neve, mi avvicinai di nascosto senza farmi vedere, non che loro potessero farlo, ma a volte me ne dimenticavo, mi sollevai sulle punte da dietro la spalla di uno di loro per guardare quello che stava succedendo.

Il bambino era a qualche metro di distanza e stringeva fra le mani un piccolo vasetto di vetro chiuso da un tappo con all'interno delle bolle di sapone colorate che emanavano una luce bianca illuminando un piccolo pezzo di paesaggio circostante.

Sollevai lo sguardo passando dalle sue piccole mani che tenevano il vaso al suo viso, lo scrutai attentamente per quello che potevo fare a causa della poca luce, aveva i capelli scuri come la notte e gli occhi di un azzurro davvero intenso, poi notai quello che sembrava un piccolo puntino, cercai di passare fra le guardie strisciando fra di loro, mi avvicinai lentamente, lo sguardo del bambino scattò verso di me come se avesse potuto realmente vedermi, ma non era così, mi misi in ginocchio alla sua stessa altezza e così potei notare che quello non era un semplice puntino indefinito all'interno della sua iride sinistra, ma assomigliava più a una piccola stella rossa, la osserva meglio incredula, pensavo fosse la scarsità di luce, ma invece era proprio una stella.

Il bambino mi stava guardando dritto negli occhi, ma ancora una volta pensai che stesse fissando le guardie dietro di me, appena realizzai quello che stava succedendo, mi volta di scatto sentendo un rumore interrompere quel silenzio e vidi le guardie avvicinarsi sempre più velocemente, il bambino si alzò in piedi e il panico si impossessò di me così prima di rendermene conto urlai:-Scappa!- il suono della mia voce squarciò il silenzio della notte, mi sembrava così inutile, ma non potevo fare di più, delle lacrime si formarono agli angoli dei miei occhi, osservai le guardie iniziare a correre oltrepassandomi come se nulla fosse, e mi volta giusto in tempo per vedere una chioma nera correre via e io non potevo fare niente, rimasi lì a fissare la luce che portava con sé scomparire nel nulla.

Passarono dei minuti finché non sentì qualcosa appoggiarsi sulla mia mano, corrugai le sopracciglia e per poco non saltai in aria, il bambino di prima era di fronte a me, abbassai lo sguardo e vidi una delle bolle che teneva nel vasetto stretta nella mia mano, la cosa strana era il fatto che era ancoda sigillato, ma non ci pensai più di tanto, probabilmente aveva il potere della materializzazione, poi iniziò a parlare:-È rossa- lo osservai confusa aspettando che continuasse:-La bolla che ti ho dato è rossa però emette una luce bianca-

-L'aspetto inganna a volte- dicemmo contemporaneamente, gli sorrisi e lui fece lo stesso.

-Come fai a vedermi?- chiesi ad un certo punto.

-Perché, gli altri non ti vedono?- mi domandò a sua volta lasciandomi sorpresa.

-Come ti chiami?- chiese lui questa volta.

-Selene, tu?-

Prima che potesse rispondermi si sentì un gran frastuono e vide le guardie tornare.

-Questo è il mio destino- sussurò verso di me come per rassicurarmi, restai a fissare i fili d'erba sotto i miei piedi, perché l'avevo letto anche io nei suoi occhi.

Iniziò a correre dalla parte opposta e il piccolo esercito di neve lo seguì, ma prima di sparire definitivamente urlò il mio nome così mi girai ad osservarlo:-Selene! Io tornerò, te lo prometto- sventolava una mano in aria e sorrideva tenendo con l'altra mano il vasetto.

-Ricordatelo, me l'hai promesso- urlai di rimando per farmi sentire.

-Non infrango mai le mie promesse- fù l'ultima cosa che gli sentì dire prima che anche la piccola fonte di luce scomparisse lasciando spazio al buio di quella notte.

Time to BurnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora