Chapter two

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Vi prego di non lasciare commenti offensivi, sessisti, misogini e altri verso Eleanor o chiunque altro personaggio di questa ff, vi prego. Sono personaggi di fantasia ma anche persone reali e questi commenti non mi piacciono. Vi prego di rispettare questa decisione grazie.







Harry è steso sul divano di sua madre mentre aspetta che lei torni da lavoro. Ha messaggiato con Louis tutto il giorno, o almeno per quanto possibile fosse dato che era a lavoro e aveva la responsabilità dei bambini. Sta sgranocchiando qualche salatino quando finalmente la porta si apre, rivelando sua mamma, che sembra stanca ma ha un leggero velo di entusiasmo negli occhi.
"Mamma!" Harry getta il pacco di salatini sul divano e balza rapidamente in piedi per correre tra le braccia di sua madre.
"Harry!" Anne risponde, stringendo felicemente suo figlio.
"Mi sei mancata. Com'è andata a lavoro?" Le chiede il ragazzo, staccandosi dall'abbraccio per aiutarla a togliersi il cappotto.
"Sempre uguale sempre uguale. Anche se ho ricevuto un bel messaggio questa mattina da mio figlio e questo ha sicuramente rallegrato la mia giornata." La donna cammina attraverso il piccolo corridoio che si apre sulla cucina.
"Si? Beh cosa vuoi per cena? Cucino io, o se vuoi ordinare qualcosa chiamo. Quando tornerà a casa Robin?" Harry non riesce a togliersi il sorriso dalla faccia; è a casa dopo aver passato una meravigliosa notte e la mattinata con Louis. Non potrebbe andare meglio di così per lui, davvero. Ama sua madre e la sua famiglia da morire e appena ha del tempo libero corre a casa per potersi far coccolare da sua mamma.
"Calmati, H!" Anne ride, spostandosi per ripulire il contenitore del pranzo che aveva confezionato, appoggiandolo nel lavandino per lavarlo.
"Scusa, sono solo molto felice." Il suo telefono squilla impaziente e lui praticamente saltella per poi allungare la mano per tirarlo fuori dalla tasca posteriore.

Louis: Nate sta camminando in giro per tutta casa cercandoti. Pensa che semplicemente apparirai come questa mattina.

Harry: Awwwwwwwwww! C'è una ragione per cui è il mio preferito!

Louis: Harold Bernardo Styles! Non puoi sceglierlo come tuo preferito! Non è in una boyband!

Harry non si accorge nemmeno di sua madre che lo sta fissando con un sorriso malizioso sul volto mentre lui è completamente assorto nella conversazione.

Harry: Oh quindi bisogna essere in una boyband per avere un preferito? Sono il tuo preferito allora?

Harry ride sonoramente, portandosi poi rapidamente una mano sulla bocca quando la sua vivace risata riecheggia attraverso la stanza alla risposta di Louis.

Louis: Si devi e no non lo sei, Niall lo è. Ho un debole per gli irlandesi ;)

Prima che Harry possa rispondere riceve un altro messaggio da Louis.

Louis: Sarebbe imbarazzante se ti chiedessi il suo numero?

Harry: Ma non ci pensare proprio, per nessuna ragione al mondo Tomlinson.

"Terra chiama Harry," Anne gli lancia un pacco di tovaglioli di carta, continuando a sorridere. E' contenta di vedere suo figlio così felice.
"Scusa mamma." Il ragazzo ignora il suono che proviene dal suo cellulare mentre lo infila in tasca.
"Parleremo di questo dopo aver bevuto un pò di vino si?" La donna si avvicina al lavandino per prendere il pollo crudo che si stava scongelando nella pentola d'acqua bollente.
"Si. Lascia che ti prepari la cena. Vai a stenderti e rilassarti." Harry afferra una bottiglia di Merlot dal frigo, tenendola con una mano mentre cerca il cavatappi nel cassetto. Una volta trovato, lo usa per stappare la bottiglia. Prende un bicchiere dallo scaffale e versa un pò di vino a sua madre, sorridendo mentre glielo porge. "Ti bandisco dalla cucina," afferma poi, cercando di spingerla fuori delicatamente e con attenzione senza far rovesciare il vino.
"Ma il mio bambino è a casa," Anne mette il broncio. "Non posso stare semplicemente seduta mentre cucini e chiacchierare un pò?" La donna affera un secondo bicchiere e versa il vino ad Harry, porgendogli poi la bevanda. E' maggiorenne ormai, anzi si può dire che ha visto anche più cose di lei da quando è in giro per il mondo con la sua band, anche se per lei rimarrà sempre il suo bambino. E poi ama parlare con il figlio in compagnia di un buon bicchiere di vino.
"Vabene, ma non aiutarmi!" Harry fa tintinnare il suo bicchiere con quello della madre ed entrambi bevono.
Il ragazzo posa poi il suo bicchiere ed apre il frigo alla ricerca degli ingredienti. Prende la salsa ranch dallo scaffale, poggiandola sul bancone per poi dirigersi verso la dispensa per recuperare il pan grattato. Torna verso il frigo per tirarne fuori due zucchine e il parmigiano grattuggiato. Si lava le mani prima di toccare il pollo e lo cosparge con la salsa ranch, ascoltando sua madre che inizia con l'interrogatorio.
"Hai intenzione di dirmi cosa ti ha reso così intontito?" Anne si appoggia su un gomito, fissandolo.
Harry sorride semplicemente, non può farne a meno, sul suo viso si forma un sorriso semplice e naturale, con le fossette in bella mostra. "Ho incontrato qualcuno."
E Anne conosce quel tono. Come conosce Harry fin troppo bene.
"Cosa devo fare per farti sputar fuori i dettagli? Nome per favore? Non mi spetta sapere qualcosa? Sono tua mamma!" Insiste la donna, volendo sapere di più sul nuovo interesse di suo figlio.
Il ragazzo ride mentre comincia a spalmare della salsa sulla seconda cotoletta di pollo. "Louis. Si chiama Louis," dice, sorridendo verso il pollo. Come se poi stesse parlando con un animale morto.
"E? Vai avanti. Dove lo hai incontrato?" Anne gli fa dei cenni con la mano per incitarlo a continuare prima di bere un altro pò di vino.
"Da Tesco, mentre stavo scegliendo la salsa di mele."
"Quanti anni?"
"Ventitrè." Harry mormora guardando ancora il pollo.
"Harry! C'è una differenza di cinque anni." Anne è un pò sorpresa dalla differenza d'età, non che questo sia strano, ma il fatto che Harry non abbia ancora diciannove anni la preoccupa. Ha passato così tanto tempo con quel Nick Grimshaw che tende a dimenticare quanto giovane sia in realtà.
"Non è un divario così grande... compirà ventiquattro anni prima che io ne compia diciannove, non è poi così male mamma." Harry inizia a farcire il primo pezzo di pollo con il pangrattato.
"Non so cosa pensare, tesoro." Anne sospira, facendo girare il vino nel suo bicchiere. Alla fine non è importante l'età, non quando due persone si piacciono. E' che qui si parla del suo bambino, è suo compito preoccuparsi almeno un pò.
"Mamma, lui è meraviglioso. Lo stai facendo passare per un losco sfruttatore." Butta in padella le due cotolette che ha finito per cucinarle, poi torna indietro per afferrare il pangrattato.
"Non ho detto questo, solo che mi preoccupo ecco tutto. Tu là fuori, nella grande Londra, sei in una posizione che le persone purtroppo cercheranno di sfruttare. Voglio solo ciò che è meglio per te. Sei il mio bambino." Risponde come qualsiasi altra mamma avrebbe fatto.
"Lui è affidabile, ok? Lavora in un asilo nido durante il giorno e segue i corsi di sera. Non credo che avrebbero lasciato un uomo 'cattivo' a prendersi cura dei bambini." Harry lancia altri tre pezzi di pollo nella padella, coprendo tutto lo spazio libero, poi lava le zucchine e le taglia senza intoppi, mettendo poi a friggere le patate in un'altra padella piena d'olio bollente. Posa della carta stagnola sulla teglia e copre le zucchine in cerchio con olio e parmigiano prima di collocarle nel forno.
"Che altro sai di lui? E' vicino alla sua famiglia? Ha incontrato i ragazzi? Sa chi sei?" In verità la cosa dell'asilo nido l'ha in qualche modo tranquillizzata, ma andiamo, è pur sempre una mamma.
"E' davvero legato a sua madre ed ha quattro sorelle più piccole che cerca di vedere più spesso che può. La domenica è il giorno della famiglia a casa della madre e lui non se l'è mai perso tranne per quella volta in cui aveva l'influenza e non ha voluto far ammalare tutti loro. No, non ha ancora incontrato i ragazzi, nè loro sanno veramente tutto, credo si possa dire sappiano solo il suo nome. Si, sa quello che faccio. Non mi sta usando, credimi. Se non altro, sono io che sono rimasto da lui l'altra notte." Harry spera che questo sia sufficiente per ora, sa che è una grande cosa da assimilare e preferirebbe non dover ripulire il vino dal pavimento.
"Sei già rimasto da lui? Harry, non è un pò troppo presto? Lui non ha incontrato nessuno dei tuoi amici, davvero non mi piace tutto questo. Dio non voglia che ti succeda qualcosa." Non gli piace far preoccupare così sua madre, quindi forse avrebbe dovuto presentare i ragazzi a Louis, far loro scambiare i numeri in caso di emergenza. Pensa che organizzerà qualcosa quando torna. Ma prima deve chiarire le cose.
"Non è come pensi, non abbiamo -- ehm, non abbiamo fatto nulla nell'ambito di quello che stai pensando. Sono andato da lui ieri sera dopo essere atterrato ed ho finito col rimanere lì, non è successo niente. Manda i suoi saluti, comunque. Gli farò conoscere i ragazzi questa settimana, okay?" Harry apre il forno per tirare fuori le zucchine per poi capovolgere il pollo in padella.
"Ti aspetti che creda che mio figlio diciottenne, che da ciò che Niall mi ha spifferato non ha alcuna compagnia da un pò, teneva le mani a posto mentre dormiva nell'appartamento di un altro ragazzo?" Le guance di Harry vanno a fuoco dopo ciò; loro non parlano così apertamente di Harry e delle sue relazioni. Lui in realtà non lo vuole, in ogni caso; ama sua mamma con tutto il cuore ma no, così non vabene. Ucciderà Niall. Oh se lo farà.
"Mamma..." Harry brontola.
"Voglio solo assicurarmi del fatto che sia una persona di cui potersi fidare sotto ogni aspetto, Harry. Relazione intima o di amicizia, io voglio solo essere sicura che il mio bambino stia bene. Mi è consentito, sono tua mamma." Anne si alza, camminando lungo il pavimento di mattonelle per catturare suo figlio tra le sue braccia.
"Lo so, ho capito. Dev'essere difficile considerando tutto ciò che faccio. Lou è un bravo ragazzo, non mi è accanto per farmi del male. Mi è accanto perchè gli piaccio mamma. E a me piace lui, davvero tanto. E' assurdo cosa farei per lui e quanto vorrei vedere il suo nome apparire in ogni messaggio che ricevo, quanto vorrei vederlo camminare in giro per il suo appartamento o il mio. E' semplicemente una di quelle persone che vorrei attorno tutto il tempo, qualunque cosa. Ti piacerebbe molto. In realtà lui ha la stessa personalità di Gem sotto alcuni aspetti." Harry toglie il pollo dalla padella e lo poggia in un piatto. Dio ma com'è possibile che parli di Louis in questo modo dopo solo pochi giorni? E' completamente partito.
"Mi piacerebbe incontrarlo, dovresti portarlo qui la prossima volta." Anne gli regala un sorriso sincero e le sue parole sono intrise di verità. Lui sa che deve dirglielo, che deve farle sapere che ci saranno due ragazzi con lui per incontrarla. Prendendo un profondo respiro, allunga una mano per afferrare il bicchiere di vino di Anne e metterlo da parte, cercando di allontanare da lei ogni cosa di affilato.
"Hey! Lo stavo bevendo quello!" La donna si sporge per riprendere il bicchiere, ma Harry le prende dolcemente la mano stringendola nella sua.
"Ho dimenticato una cosa." Gioca con le unghie di Anne, esaminandone il colore lucido con quei rapidi movimenti.
"Hai sequestrato il mio vino -- dev'essere una cosa importante. Su, dimmi tutto." La donna porta le loro mani sulla sua bocca e preme un bacio contro di esse.
"Uhm, lui ha un figlio." Il ragazzo osserva come le parole vengano registrate nel cervello della madre mentre una breve titubanza fa capolino sul suo volto.
"Un figlio! Harry!" Esclama la donna, volendo sapere in cosa si stesse cacciando Harry ad uscire con qualcuno con un figlio. Ora si che è preoccupata.
"Wow, mamma, non reagire in modo eccessivo ora. Si ha un bambino, questo non cambia nulla." Harry alza le spalle come se non fosse un problema, perchè per lui non lo è -- gli piace sentire quell'aria di familiarità con Nate come questa mattina, è stato perfetto.
"Cambieranno le cose quando incontrerai suo figlio. La relazione cambia, lui è un genitore! Stai prendendo questa cosa troppo alla leggera." Anne sa che deve portare Harry a capire che questo è già abbastanza difficile senza avere i riflettori addosso.
"Non sto prendendo nulla troppo alla leggera, ho già incontrato Nate. Non sono stupido mamma, so che è un genitore e che Nate viene prima di tutto, qualunque cosa. Okay? Lo sai che ho pensato a tutte queste cose." Harry poggia le zucchine, le patate e il pollo in due piatti, afferrando le forchette ed i coltelli dal cassetto al suo fianco.
"Harry, penso che hai bisogno di fare un passo indietro e rallentare. Non ti sto dicendo di non rivederlo più, ma questa è una situazione che bisogna analizzare da tutte le angolazioni. Un bambino è una cosa grande. Quanti anni ha... Nate vero?" Anne rivolge ad Harry uno sguardo riconoscente mentre accetta volentieri il piatto e il suo bicchiere di vino.
"Ne ha tre. Ad essere onesti li ho incontrati entrambi da Tesco, non solo Louis. Sapevo di lui fin dall'inizio. Ho già un rapporto con Nate, è davvero incredibile mamma. Lou è un padre meraviglioso ed entrambi mi hanno accettato facilmente e senza sforzo, non per quello che faccio ma per quello che sono. Per loro sono semplicemente Harry, o meglio, Nate mi chiama 'Arreh." Il riccio ama la sua piccola voce quando pronuncia il suo nome e quanto Nate sia sempre felice di vederlo. Si è già così affezionato a quel piccolino.
"Penso che tutto ciò che hai detto sia adorabile, davvero. Tre è un'età in cui si possono capire molte cose ed interrogarsi su tutto. Ha i propri pensieri e sentimenti, devi tenerlo bene a mente perchè se questa relazione con Louis non andasse a buon fine hai un bambino di cui preoccuparti. Sai cosa si prova quando un genitore va via, e se frequentassi Nate come se fossi una figura paterna nella sua testa, quando te ne andrai questa cosa potrebbe indurlo a prendersela con se stesso e potrebbe chiedersi perchè fondamentalmente il suo Harry -- che si è ritagliato un ruolo come genitore -- lo ha lasciato. E' in un'età davvero giovane ed impressionabile. Hai parlato di tutto questo con Louis?" Anne non avrebbe mai pensato di avere questo tipo di discorso con Harry.
Sapeva dell'interesse di Harry per i ragazzi ancor prima che lui arrivasse da lei spaventato con il suo primo ragazzo. Lo ha sempre accettato e supportato in qualunque cosa lui scegliesse di esplorare. Questa in verità non era una cosa della quale si aspettava di parlare, forse quando avrebbe avuto venticinque anni, ma non a diciotto anni in una nuova relazione con quest'uomo e suo figlio. Harry si affeziona troppo facilmente alle persone; non ha dubbi che lui sia già affezionato, e non solo a Louis.
"Capisco tutto ciò, credimi. Ho pensato a come sarebbe essere nella posizione di Louis e in quella di Nate. Se non pensassi che tra noi ci sia qualcosa, una possibilità, non sarei già così coinvolto come lo sono. Non ne abbiamo ancora parlato in modo approfondito, mi sono presentato lì intorno alle tre di mattina, e una volta che ci siamo alzati è stata tutta una corsa tra colazione, docce, pranzi al sacco e subito dopo erano già fuori dalla porta. L'espressione sul volto di Nate quando mi ha visto in cucina questa mattina, mamma, mi ha guardato come se fossi Babbo Natale. E' sbagliato o troppo presto per me voler vedere quel volto, avere una routine mattutina, avere tutto questo? E' un male che io lo voglia già?" Conclude, prima di infilarsi un pezzo di pollo in bocca.
"No tesoro, non è sbagliato volerlo o immaginarti in una condizione più stabile. Penso che questo mi mostri la quantità di interesse e dei sentimenti che hai nei confronti di entrambi e dell'intera situazione. E' meraviglioso quanto ti sia affezionato a Nate, ma assicurati di avere dei limiti e di avere una relazione con Nate si, ma anche senza di lui. Trascorri del tempo solo con Louis per definire questi sentimenti e per conoscervi. Perchè è importante stabilire quello che avete voi due al di fuori di Nate. Solitamente è il contrario, ma hey, tu non hai mai fatto nulla in modo normale." Anne gli sorride attraverso il bordo del bicchiere. Dopotutto, si fida di suo figlio, sa che è molto maturo per la sua età rispetto alla maggior parte dei suoi coetanei e se lui è felice, allora anche lei lo è.
"Lo faremo, so che lo faremo. Trovare il tempo è la parte più difficile, quando sono a casa lui è a lavoro e ha l'università. Non voglio essere un peso, sai? Abbiamo avuto modo di parlare un pò e di coccolarci prima di addormentarci la notte scorsa ed è stato meraviglioso. Il solo essere accanto a lui è meraviglioso." Harry affonda la sua forchetta nel piatto per poi infilzare un paio di zucchine, infilandosele in bocca.
"Chiedigli un appuntamento, uno vero. E assicurati di corteggiarlo." Il ragazzo si strozza con le verdure, ora incastrate in gola, e afferra il vino per cercare di mandarle giù. Quando finalmente riesce a respirare di nuovo, i suoi occhi sono lucidi e le guance sono leggermente rosa, e ciò può derivare dal fatto di essersi strozzato, o almeno questo è quello che dice a se stesso.
"Mamma! Possiamo non parlare di come corteggiare qualcuno? Non è questo uno di quegli argomenti vietati tra mamma e figlio? In caso contrario, lo è ora." Harry tracanna un altro sorso di vino.
"Sei tu quello che lo ha rigirato in qualcosa di sessuale, io ho semplicemente detto di farlo cadere ai tuoi piedi. Trattalo come un signore, non ho cresciuto un qualunque mangiatore di uomini." Anne agita un dito contro di lui.
"Se accetto di farlo possiamo smettere di parlarne?"
"Solo se mi prometti di portarlo qui per un tè."
"D'accordo."
"Questo è il mio ragazzo."
I due fanno tintinnare i loro bicchieri di vino e continuano con la serata.




All Too Human (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora