Vi prego di non lasciare commenti offensivi, sessisti, misogini e altri verso Eleanor o chiunque altro personaggio di questa ff, vi prego. Sono personaggi di fantasia ma anche persone reali e questi commenti non mi piacciono. Vi prego di rispettare questa decisione grazie.
Inspira. Espira. Ripeti.
E' strano che debba pensare a come pompare aria attraverso i suoi polmoni, non è un qualcosa che deve ricordarsi di fare.
Ma ora, con la mano sinistra alzata e quella destra poggiata sul grande libro della Bibbia mentre ascolta se stesso recitare quelle parole che non avrebbe mai pensato di dire in un'aula di tribunale, ha bisogno di farlo.
"Giuro su Dio Onnipotente che la testimonianza che rilascerò sarà la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità." Louis espira profondamente, abbassando le mani in grembo una volta che si è seduto di nuovo.
L'avvocato del querelante si alza dalla sedia, camminando per avvicinarsi al suo banco, guardandolo con sfida. Gli sembra quasi una sottile versione della Prof.ssa Umbridge. Oddio, spera davvero non sia anche stronza come lei. Era il personaggio che preferiva meno nella saga, neanche Voldemort era così fastidioso.
"Signor Tomlinson, può dire alla corte perchè si trova qui?" La donna si ferma a metà strada, incrociando le braccia al petto.
"A dire il vero non lo so. So che è per qualcosa che riguarda la custodia di mio figlio, ma oltre a questo davvero non so." Sfrega le mani tra di loro, in agitazione, cercando di non guardare Nate ed Harry.
"Lei è qui perchè il mio cliente, Rosemarie Burke, che è la nonna biologica di suo figlio, Nathan Tomlinson, non è d'accordo con il suo metodo di educazione e ha deciso di parlare nell'interesse del bambino." Gesticola con le mani mentre parla e Louis non riesce a credere alle stronzate che sta ascoltando, sul serio.
"Ora che ha avuto un chiarimento sul perchè lei è qui, credo sia meglio se iniziamo ad esaminare la situazione dal principio per aiutare a far capire a tutti il motivo per cui la nonna di questo bambino è così preoccupata per il suo unico nipote." Il giovane deve trattenersi dallo sbuffare a quell'ultima frase, e si limita ad annuire soltanto.
"Quanti anni aveva quando ha scoperto che aveva messo incinta la figlia della mia querelante, Allyson Burke?" E davvero, è un pò ridicola la formulazione del discorso dell'avvocato, come se poi il suo nome, Mrs. Bloomington, non fosse già abbastanza assurdo.
"Diciannove." Risponde tranquillamente. Non si vergogna di suo figlio e di certo non gliene frega un cazzo che la gente pensi sia sbagliato avere un figlio a quell'età.
"Ci può dire cosa successe quando la signorina venne da lei, presumo impaurita?" Bloomington continua.
"Lei era sicuramente spaventata, chi non lo sarebbe stato? Quando si presentò al mio dormitorio stava piangendo, ci conoscevamo grazie a delle lezioni che frequentavamo in comune ma non siamo mai stati insieme o altro. Le dissi che l'avrei sostenuta in ogni caso, qualsiasi sarebbe stata la sua decisione." Ricorda ogni dettaglio di quella notte, di quello strano periodo; non è una cosa da tutti i giorni che una ragazza venga da te a dirti che è incinta. Prende un profondo respiro e cerca di schiarirsi la mente e contenere le emozioni. Deve concentrarsi.
"Di chi è stata la decisione di ubriacarsi e poi avere un rapporto sessuale?" Gli dice con tono antipatico e ciò spiazza Louis per un secondo.
"Di entrambi, è stato sesso consensuale. Non toccherei o farei mai qualcosa con qualcuno senza avere il loro permesso. Ho quattro sorelle più piccole, sono stato cresciuto con i giusti valori e rispettare le donne è uno dei principali." Afferma il giovane. Odia che la maggior parte delle persone abbia questa concezione che i ragazzi sono tutti degli stronzi a cui non frega un cazzo delle donne.
"Quattro sorelle che hanno un padre diverso dal tuo, giusto?"
"Si, anche se questo è un pò irrilevante." Commenta, non volendo che la sua famiglia finisse sotto tiro.
"Era solo una domanda. Ora, lei ha detto che avrebbe sostenuto la signorina Burke una volta saputo che aspettava tuo figlio. Se è così, perchè ha l'affidamento esclusivo?" Gli domanda la donna.
"Dopo che entrambi ci siamo calmati abbiamo parlato per ore su quali opzioni fossero possibili e quali no. Originariamente il piano era che lei avrebbe avuto il bambino ed entrambi poi saremmo stati presenti nella sua vita." Ricorda il ragazzo, lanciando poi uno sguardo verso suo figlio.
"Originariamente? Che cos'è cambiato poi?" Domanda ancora Mrs. Bloomington.
"Una o due settimane dopo lei tornò da me e disse che aveva cambiato idea e che non voleva più avere un bambino." Cerca di controllare il tono della sua voce mentre parla. E' come se stesse rivivendo tutto ciò che aveva passato ogni volta che risponde ad una domanda.
"Come ti sei sentito quando lei ti ha detto che aveva cambiato idea?"
"Devastato. Ormai mi ero messo in testa che sarei diventato padre ed ero felice, sul serio. Lo avevo anche detto a mia mamma e tutto." Dice, strofinandosi le mani sudate sui pantaloni eleganti.
"E quindi, avete avuto questo bambino. Ha per caso costretto la signorina Burke a portare avanti la gravidanza?" Domanda ancora, guardandolo.
"No. Voglio dire, le chiesi se almeno avesse voluto tenerlo per me e che lo avrei cresciuto io, senza coinvolgerla nelle spese o altro. E lei ovviamente ha accettato. Non l'avrei mai costretta a portare avanti la gravidanza, se non avesse voluto farlo avrei capito. Fortunatamente lei mi disse che l'avrebbe fatto e mi ha donato la cosa più bella del mondo e gli sono così grato per questo." Afferma, cercando di contenere le sue emozioni come meglio può, stringendo i pugni sul tessuto del pantalone. Questo è solo l'inizio.
"Nathan quanti anni ha adesso?" Chiede la donna, spostandosi un pò e allontanadosi da lui per poter indicare suo figlio.
"Tre anni e cinque mesi." Louis non può fare a meno di sorridere mentre risponde.
"In questo lasso di tempo quante volte ha visto la sua mamma?" Chiede acida la donna, tornando proprio di fronte a lui.
"Credo una volta? Un paio di anni fa, ci siamo incontrati per caso e... si." Dice onestamente, cercando di ricordare le volte in cui l'ha incontrata senza Nate, ma quelle non contano molto.
"Perchè solo una volta? Lei è la madre di suo figlio."
"Allyson ha firmato per cedermi i diritti, tutti i diritti. Ma non le ho mai detto che non poteva vederlo o che non poteva far parte della sua vita. Lei però non ha voluto ed io ho rispettato la sua scelta. Se mi avesse chiamato e mi avesse detto che voleva tornare nella sua vita io di certo l'avrei accettato. Come lei ha detto, è sua madre, non avrei mai negato a mio figlio di vedere la madre, nè sarei stato contrario a ciò." La informa Louis, ed è la verità; onestamente, non le avrebbe mai impedito di far parte della vita di Nate.
"Ma noi siamo in tribunale proprio per questo." Ribatte la donna, sorridendo perfidamente, come se avesse già la vittoria in pugno. Eh no.
"Non è vero. Io sono qui perchè sua nonna, solo per sangue, che non ha mai voluto avere niente a che fare con lui negli ultimi quattro anni, ha ora improvvisamente deciso di farsi viva e rivalutare le mie capacità genitoriali, ritenendole non adatte. Se davvero questo fosse stato il problema perchè non si è fatta vivi prima? O, non lo so, perchè non ha preso il telefono e fatto una chiamata? Non gli avrei mai negato di incontrarlo. E' strano per me, essendo padre, che qualcuno che si suppone sia la sua famiglia abbia dovuto portarmi in tribunale per poter parlare di questo." Sbotta velocemente e con calma il ragazzo. Non è colpa sua se stanno cercando di distorcere le sue parole.
"Ha detto che il querelante fa parte della sua famiglia, eppure non ha contatti con loro. Questo la contraddice."
"Sono loro stessi che si contraddicono. Non ho mai portato via da loro il nipote, ma loro non sono mai venuti da me e nemmeno Allyson mi ha mai detto che volevano far parte della sua vita. Sostengono che io sono un padre di merda ma loro non hanno mai fatto parte della vita di Nate tanto da sapere quale sia il suo colore preferito o di quale peluche ha bisogno per dormire. Magari per sangue si, loro sono la sua famiglia, ma ai miei occhi no. Non è il sangue a fare una famiglia, è l'amore. E non c'è nulla al mondo che io ami più di mio figlio." Dice ancora. E non è, di nuovo, colpa sua se non hanno voluto essere parte della vita di Nate.
"Meraviglioso che abbia tirato in ballo la parola amore. E' vero che lei ha una relazione con il signor Harry Styles?" Chiede la donna, tirando in ballo la sua vita privata.
"Si, è vero." Risponde sinceramente, lasciando che un sorriso si faccia spazio sul suo volto.
"Come crede che suo figlio abbia preso questa relazione?" Gli domanda con nella voce una punta di quello che sembra, lo giura, quasi disgusto.
"Bene? Non capisco davvero il senso di questa domanda. Adora Harry se è questo che vuole dire, era presente anche lei in questa stanza quando Harry è entrato, e Nate era davvero felice di vederlo." Ribatte il giovane, sperando di non dover parlare della sua sessualità o meglio, della mancanza di defizione di quest'ultima.
"E lei ha gli per caso imposto qualche opinione diversa quando siete a casa?" Sputa fuori ancora l'avvocato, e questo lascia Louis un pò perplesso.
"Obiezione vostro onore!" Alex si alza dal suo posto ed interviene per la prima volta da quando ha lasciato il suo cliente a gestire il tutto, perchè sapeva che poteva cavarsela.
"Larissa qual è il punto?" Chiede il giudice Lange.
"Oh forse avrei dovuto formulare meglio la mia domanda per farvi capire dove voglio arrivare. Signor Tomlinson, la sua sessualità potrebbe essere un pò difficile e confusionaria da spiegare a suo figlio. Non ha una figura materna presente nella sua vita, eppure permette al suo fidanzato di stargli accanto, dato che praticamente è come se vivesse con voi. Pensa che questa cosa sia salutare per lui a questa età?" Domanda ancora la donna e cerca di correggersi.
"Non credo che il sesso del mio partner abbia qualcosa a che fare con mio figlio. Negli ultimi quattro anni ho avuto soltanto due rapporti, uno è seduto proprio ora in questa stanza e l'altro invece non piaceva a Nate quindi ho deciso di finirla. Non penso affatto che stia confondendo mio figlio perchè gli ho insegnato cos'è l'amore e da dove viene, gli ho insegnato come l'amore possa essere cieco a volte, e di quanto sia bello amare una persona per le sue qualità. E' vero ha solo tre anni, ma è un bambino davvero brillante. Non so quello che pensa io faccia, ma di certo non porto estranei in casa, uomini o donne che siano, perchè mio figlio viene prima di tutto. Se mi trovassi in una situazione in cui dovrei scegliere tra una mia relazione o Nate, io sceglierei immediatamente Nate. E in realtà, Harry è quel tipo di persona che stringerebbe la mano di Nate ringraziandolo per avergli permesso di entrare nella nostra vita e mi lascerebbe, se pensasse di essere un problema o una cattiva influenza per il piccolo." Louis deve fermarsi per cercare di calmarsi, e prende un respiro profondo per evitare che le lacrime scorrano giù dai suoi occhi.
"Uomini e donne, quindi lei non sta dicendo che è gay?" E davvero, questa donna ormai ha superato il limite, tanto da far innervosire Louis.
"Non riesco a credere che questa sia l'unica parte che ha capito di tutto il discorso. Non ha importanza che io sia gay o meno. Amo mio figlio, faccio tutto e qualsiasi cosa per lui. Mi assicuro che abbia cibo per poter mangiare tutti i giorni, mi assicuro che cresca correttamente e vada all'asilo nido, parlo con lui e mi faccio raccontare la sua giornata anche se sto con lui tutti i giorni, mi assicuro che sia felice e se invece è triste faccio di tutto per farlo ridere. Sono accanto a lui quando si sveglia e quando invece devo infilarlo a letto. Il fatto qui è che le mie capacità di genitore sono state messe in discussione e per cosa? Perchè mi sto frequentando qualcuno che è di sesso maschile? E non credo che questo sia giusto. Qualcuno ha mai messo in dubbio le vostre qualità genitoriali soltanto perchè siete sposati con qualcuno del sesso opposto? Non credo lo abbiano mai fatto e quindi non so proprio perchè a me sia dovuto succedere." Finisce il suo discorso, cercando davvero in tutti i modi di non lasciarsi scappare qualche parolaccia per tutta questa merda.
"Signor Tomlinson per favore si calmi. So che questa è una situazione difficile per lei, ma devo chiederle di astenersi da qualsiasi tipo di discorso e limitarsi a rispondere alle domande." Interviene il giudice Lange dopo la risposta accesa di Louis.
"Scusi Signor giudice." Risponde il giovane, non volendo mettersi nei guai con quel suo comportamento.
Bloomington quindi si ritira e cammina per tornare al suo posto mentre Alex si alza, sistemandosi la giacca e avvicinandosi al banco.
"Louis, da quanto tempo tu e il signor Styles avete una relazione?" Inizia Alex, confondendolo un pò perchè andiamo, si suppone che debba stare dalla sua parte e non concentrarsi su Harry.
"Da pochi mesi, quattro credo, o giù di lì." Risponde educatamente, mostrando al suo avvocato un rispetto che con la donna non aveva avuto fin dall'inizio.
"Quattro mesi con lui ed ora, tutto d'un tratto, sei stato chiamato in tribunale. Vedete, questo per me è interessante. E proprio ora, durante questi quattro mesi, dai tre anni e cinque mesi che sono passati da quando è nato Nathan, i suoi nonni si sono fatti vivi e sono preoccupati per la sua sicurezza. E' interessante per me perchè il mio cliente è stato visto in giro con il suo compagno, che guarda caso fa parte dell'industria musicale, negli ultimi mesi. E non in tutti e quattro i mesi, ma soltanto dal mese scorso. Dal mese scorso Louis Tomlinson è apparso in più di sessanta articoli e notiziari che parlano proprio della sua storia con il signor Styles. Sessanta articoli che Rosemarie Burker ha potuto vedere sui giornali o in televisione, articoli che appunto riguardano qualcosa che ha a che fare con il mio cliente. Trovo affascinante che, come Louis ha dichiarato in precedenza, loro abbiano preso in considerazione la salute del figlio del mio cliente proprio in questo lasso di tempo." Alex si allontana per recuperare dalla sua valigetta un paio di articoli e foto appuntate su di essi. "Teniamo bene a mente che Louis stesso non è quello famoso tra i due. Louis, non è forse vero che non hai avuto contatti con il signor Styles per tre giorni dopo aver ricevuto le carte del processo?" Gli chiede l'avvocato, e sembra abbastanza rilassato. Questo lo fa tranquillizzare almeno un pò.
"Si, non ho risposto a nessuna delle sue chiamate." Risponde, ora più calmo.
"Perchè? Non dovrebbe essere il tuo ragazzo, quello per cui a quanto pare hai trascurato tuo figlio?" Dice Alex, cercando così di mostare a tutti il vero Louis, quello che lui realmente è.
"Non vorresti mai leggere un foglio di carta che minaccia di portarti via tuo figlio, ma quando succede, è come se il tuo intero mondo si frantumasse in pochi secondi e l'unica cosa a cui riesci a pensare è che la tua vita è come una bomba ad orologeria che pian piano fa scorrere il tempo fino a quando non scoppia in quel giorno in cui loro - quel giorno in cui potresti perdere tuo figlio. Quindi no, non gli ho risposto perchè l'unica cosa che volevo era passare la maggior parte del tempo con mio figlio. E non importa che fosse Harry, lo avrei fatto con chiunque, ragazza o ragazzo che sia. Perchè l'unica cosa di cui mi importava era Nate e ho trascorso ogni secondo che ho potuto con lui." Risponde il giovane, aumentando l'andatura delle sue parole sul finale per l'ansia che sentiva corrodergli le vene.
"A me sembra che tu pensi di perdere la causa e così anche tuo figlio. Perchè non hai molta fiducia in te stesso." Alex si appoggia al banco, cercando di bloccare i nonni di Nate che sembra vogliano intervenire, così che Louis possa concentrarsi solo sulla sua risposta.
"E' vero. Ho pianto ogni notte durante questi giorni perchè temevo davvero di presentarmi davanti ad una corte per la prima volta. Sono solo un ventiquattrenne che lavora in un asilo nido e allo stesso tempo si sta impegnando lentamente per riuscire a conseguire una laurea e sta anche crescendo suo figlio. Ho ancora le tasse universitarie da pagare e ciò che guadagno è a malapena sufficiente per dare a mio figlio una vita degna. Cos'è tutto questo comparato con ciò che loro potrebbero offrirgli? Cosa ho io da offrirgli che sia meglio di ciò che possono fare loro per lui? Non hanno debiti, non vengono pagati giusto quel poco che basta per poter tirare avanti, e nessuno sano di mente direbbe che io sono una scelta migliore di loro. E forse hanno ragione. Forse sono il padre peggiore del mondo e Nate avrebbe di sicuro una vita migliore senza di me. Quindi si, non credo di essere in grado di poter vincere questo caso." E Louis non ce la fa più. Scoppia e si accascia sulla sedia, lasciando scivolare fuori dai suoi occhi delle lacrime senza avere il tempo di fermarle.
"Papi non piangere! Arreh' perchè piange?" Grida Nate da dove è seduto mentre Harry cerca di tenerlo tranquillo.
"E' tutto okay tesoro mio, sto bene." Si asciuga le lacrime con il dorso della mano e cerca di concentrarsi su ciò che è importante per quel piccolino.
" 'Cusi signore! Posso dare al mio papino un abbraccio?" Il piccolo è in piedi sulle cosce del riccio, che inutilmente cerca di riportarlo giù.
"Mi dispiace Nathan, in questo momento non puoi." Il giudice Lange suona davvero dispiaciuto per non potergli dare il permesso di abbracciarlo.
"Oh. Uhm Signore, papi dice che se qualcuno è triste dobbiamo abbracciarlo perchè vabene essere tristi. Non voglio che papi sia triste da solo." Il bambino si imbroncia perchè mai nessuno gli aveva impedito di poter abbracciare il suo papà ogni volta che voleva.
"Non sono triste Nate, va tutto bene. Grazie." Louis poi si volta per poter porgere le sue scuse al giudice, "Mi dispiace per questa interruzione." Il giovane poi arrossisce quando torna a guardare verso di loro e vede Harry baciare Nate sulla guancia, tenendolo ora stretto contro il suo petto.
"Vorrei che la maggior parte delle interruzione fosse così." Sorride leggermente il giudice prima di tornare serio e concentrarsi di nuovo sul caso.
"Louis c'è mai stata una volta in cui il querelante ti ha contattato in qualche modo per poter vedere suo nipote?" L'avvocato si sbottona la giacca e si poggia le mani sui fianchi.
"No. Questa è la prima volta che la sento o la vedo da quando è nato mio figlio." Risponde il giovane.
"Se i nonni fossero venuti da te al posto di portarti in tribunale, cosa avresti fatto?" Gli chiede, avvicinandosi a lui.
"Li avrei invitati a casa per permettergli di conoscere Nate e se avessero voluto avere un qualche tipo di rapporto con lui avremmo potuto organizzarci e trovare un accordo." Risponde onestamente il castano, non gli avrebbe certo detto di no se fossero venuti da lui per conoscere loro nipote.
"Non ho altre domande per il signor Tomlinson." Alex torna quindi al suo posto.
"Può congedarsi ora." Gli dice il giudice e lui quindi si alza, camminando verso il suo avvocato e prendendo posto accanto a lui, non proprio sicuro di ciò che potrebbe succedere da quel momento in poi.
"Vorrei chiamare al banco il mio cliente, la signora Rosemarie Burke." Afferma Bloomington dopo essersi alzata e la vede aggiustarsi la giacca dello stesso colore della gonna. In silenzio, guarda la donna che sta cercando di rovinargli la vita camminare verso il banco e prendere posto dove poco prima era stato seduto lui.
"Signora Burke perchè ha deciso proprio ora di intervenire per poter vedere suo nipote?" Louis pensa che sia un pò ironico il fatto che queste due donne si somiglino, anzi no non è ironico. Le persone di merda camminano sempre sotto braccio.
"Ci ho pensato su per un pò, ho capito che mia figlia non vuole far parte della sua vita ma io e mio marito lo vogliamo davvero. Sono già passati più di tre anni, e non vogliamo di certo perderci altro." Seduta in una postura perfetta ed agendo in modo assolutamente snob, Louis la trova fastidiosa e falsa.
"E' da un pò che ci pensa, ma a quanto pare il signor Tomlinson trova strano il fatto che lei voglia vedere Nathan."
"Obiezione Vostro Onore! Sta travisando le parole!" Alex alza la mano per intervenire.
"Concessa, dove vuole arrivare con questo signora Bloomington?" Chiede il giudice.
"Tre anni che ha suo nipote nei suoi pensieri. Tre anni da quando ha rispettato la scelta di sua figlia di non voler far parte della vita di suo figlio. Tre anni in cui ha sempre voluto vederlo durante le feste o i compleanni. Ha per caso un secondo fine?" Bloomington chiede alla sua cliente.
"No, non c'è nessun secondo fine."
"Nessun piano segreto che ha qualcosa a che fare con la nuova relazione del signor Tomlinson?" Indica quindi Louis ed Harry prima di girarsi di nuovo verso di lei.
"No. Anzi, forse è proprio questo che mi ha dato la spinta finale, vederli sui giornali ed in Tv. E voglio far parte della sua vita non a causa della relazione di suo padre, ma perchè vederlo sulle copertine dei giornali mi ha fatto davvero capire quanto mi stessi perdendo della sua vita. E' il mio unico nipote." La donna finisce il suo discorso e si commuove, prendendo un fazzoletto e tamponando i suoi occhi.
"Nessun secondo fine, vuole soltanto riunirsi a suo nipote. E non sembra avere nessun altro motivo oltre l'amore. Questa donna vuole semplicemente vedere di più suo nipote, non vedo quale sia il problema in ciò. Il signor Tomlinson non dovrebbe essere felice di avere un aiuto in più nella sua vita?" La donna torna al proprio posto e quindi Alex chiama un'altra obiezione. Subito si alza dalla sedia e cammina verso la querelante.
"Il mio cliente ha dichiarato più volte che se lei avesse voluto far parte della vita di Nate lui l'avrebbe accettata. Quello che io e lui non riusciamo a capire è il motivo per cui stiamo in tribunale a lottare per la sua custodia. E' il perchè la signora Burke sta cercando di togliere Nathan dalla custodia del padre dato che è sempre con lui che ha vissuto dopo che sua madre, cioè la figlia della querelante, ha firmato dei documenti riguardanti i suoi diritti genitoriali, dando così al mio cliente l'affidamento esclusivo. Questa non dovrebbe essere una questione da tribunale. Nathan è un sano e vivace bambino di tre anni che è felice e sta crescendo bene. Non vi è alcun motivo per cui questo caso sia stato portato in tribunale, oltre al fatto che qualcos'altro li ha spinti a procedere ed avviare quindi le pratiche per parlare di questioni private davanti ad una corte. La prima volta che Nathan è stato fotografato con Louis ed Harry era il dodici febbraio e poi, pochi giorni dopo i Brit Awards, la loro storia è stata rivelata e quindi si è scoperto chi davvero fossero Nate e Louis; dopo questo i due sono stati avvistati al concerto dei One Direction all'O2 Arena alla fine di febbraio. Il servizio del tribunale dev'essere stato piuttosto veloce considerando che il giorno successivo a quel concerto Louis ha ricevuto i documenti ufficiali. Signora Burke, perchè ha scelto di mandare le carte proprio una settimana fa? Di tutti questi mesi nell'arco della vita di Nathan, lei ha deciso di farlo ora, due settimane da quando è stato fotografato la prima volta? Non sembra un pò sospetto per voi?" Alex torna al suo posto dopo aver finito il suo discorso, tirando fuori dalla sua cartella una pila di fogli.
"Come ho già detto, voglio soltanto essere parte della sua vita, tutte queste cose non hanno nulla a che fare con ciò." Dice, mantenendo con fermezza la sua posizione.
"Quindi due settimane dopo la prima foto di Nate che è finita poi sui giornali lei ha iniziato a chiamare un avvocato?" Chiede ancora l'uomo.
"No. L'ho chiamato una settimana prima del processo." Risponde sincera la donna.
"Una settimana prima della data del processo, sarebbe quindi il sabato in cui Louis e Nate hanno assistito al concerto di Harry, che coincide anche con il giorno in cui la loro storia ha iniziato a circolare ovunque. Questo significherebbe che ha avuto solo un paio di giorni per preparare le carte su Nate. Ha deciso in quella settimana di combattere per la custodia di questo bambino senza nessun altro motivo ma solo per poterlo avere nella sua vita?" L'avvocato sbatte le carte sul suo banco passeggiando verso la giuria.
"Si." E' una risposta breve e Louis sbuffa il più silenziosamente possibile perchè andiamo, tutto ciò è ridicolo.
"Perchè vuole la custodia?" Le chiede l'uomo, lo sguardo ancora rivolto verso la giuria.
"Per recuperare così il tempo che ci siamo persi." Alex scatta subito dopo quello, così in fretta che la donna riesce a malapena a finire il suo discorso.
"E lei vuole togliere da suo padre e dalla sua casa questo bambino che è in un'età ancora molto delicata ed impressionabile per 'recuperare' il tempo perso? Dovrebbe rendersi conto da sola di quanto sia assurdo tutto ciò." Alex si lascia andare ad una risata amara, guardandola con un sopracciglio alzato.
"Non credo sia assurda come cosa, anzi penso che sia la cosa migliore per lui." Louis giura di averla vista arricciare il naso nella sua direzione.
"La cosa migliore per lui? Lei non sa assolutamente nulla di quel bambino e non può sapere cosa sia meglio per lui! Non conosce assolutamente nulla e non può piombare nella sua vita e decidere di stravorgerla, prendendo addirittura decisioni per lui. Questo è il compito del padre, il quale ha fatto un lavoro meraviglioso con lui se posso dirlo. Lei sta praticamente chiedendo di allontanarlo dal padre. Sono sconcertato. L'unico motivo per cui lei sta facendo tutto questo, secondo il mio parere, è a causa di chi il mio cliente sta frequentando, dato che onestamente credo che lei non sia d'accordo con questa cosa." Cammina verso il banco dove è seduto Louis, donandogli un sorriso incoraggiante, prima di affrontare di nuovo la querelante.
"Non ho un problema con questa relazione. Sto pensando alla sicurezza di Nathan prima di tutto." Afferma la donna, seduta ancora in quella postura elegante.
"La sicurezza di Nate? Questa è una nuova aggiunta per il caso, non aveva detto che ha fatto tutto questo per conoscerlo?" Alex è davvero bravo in ciò che fa, giocando con le parole mentre guarda la giuria con le braccia incrociate al petto.
"Da ciò che ho visto è stato praticamente assalito, un bambino di tre anni non dovrebbe di certo trovarsi in una situazione del genere."
"Oh quindi questo ci riporta alla sua relazione con il signor Styles. Beh, lo sa che il signor Styles e il suo team sulla sicurezza con l'aiuto di Simon Cowell ha appena finito di stipulare un ordine che è andato in vigore che vieta a qualsiasi tipo di folla di scattare foto o anche solo avvicinarsi a Nate? Che sia in compagnia del signor Styles o meno. Le sembra per caso una situazione pericolosa questa in cui il suo compagno ha preso delle precauzioni per lui?" L'avvocato torna verso il suo posto per afferrare la pila di carte, per poi riavvicinarsi alla donna. "I problemi che può portare il lavoro del signor Styles non sono dei buoni motivi per trascinare il mio cliente in tribunale quando è in gioco la vita di suo figlio." Alex passa alcune copie delle carte alla giuria così che possano leggerle. "Come potete leggere, dalla prima volta in cui questo ordine è stato richiesto sono passati alcuni mesi, diciamo forse quasi quattro mesi fa? Lo stesso tempo che è passato dall'inizio della relazione tra il signor Tomlinson e il signor Styles. Se non riuscite a vedere quanto questo bambino sia in buone mani con loro due allora posso consigliarvi una bella visita dal mio oculista." Alex finisce il suo discorso e torna al suo posto vicino a Louis, dandogli una pacca sulla coscia in segno di conforto mentre cerca di non farsi sfuggire un sorriso guardando il volto della signora Burke a quell'ultima frase. La signora Bloomington però non si arrende e si alza rapidamente tornando vicino al banco e Louis pensa che forse le farà ancora altre domande, il che è strano.
"Vorrei chiamare Harry Styles al banco." La donna sorride malignamente. Louis gira rapidamente la testa verso il cantante e vede la sua bocca spalancarsi dallo stupore. Possono fare una cosa del genere?
"Obiezione!" Il suo avvocato si alza di nuovo, pronto a combattere per mantenere Harry fuori da questa storia.
"Se lui è l'altra persona che deve crescere Nathan con Louis, penso che sia perfettamente ragionevole chiamarlo al banco. A meno che, naturalmente, lei non stia cercando di nascondere qualcosa a riguardo e quindi mi rivolgo alla giuria e chiedo perchè? Perchè dovrebbero opporsi al fatto che lui venga interrogato se non hanno nulla da nascondere?" Afferma la donna indicando Harry, che però ha già consegnato Nate a Jay e si è alzato.
"Non ho nulla da nascondere." Dice coraggiosamente il cantante, abbastanza forte così che tutti possano sentirlo. Cammina verso il banco lentamente, lancia uno sguardo verso Louis prima di aprire il cancelletto e dirigersi verso il banco, quindi dopo aver giurato si siede, pronto a qualsiasi cosa la donna voglia sottoporlo.
"Signor Styles quanti anni ha?" Gli chiede la donna ed Harry già sa che quello sarà un round veloce fatto di domande stupide.
"Ho diciannove anni." Dice con orgoglio.
"Quindi è di quattro anni più giovane rispetto al signor Tomlinson. Qual è il suo lavoro?"
"Sono un cantante."
"Un cantante in una band?"
"Si. Sono un membro degli One Direction."
"Attualmente lei è in tour, vero?"
"Vero."
"Quanto tempo sarà via con questo tour?"
Harry ci pensa per un minuto perchè in quel momento davvero non lo ricorda, lui è così. "Otto mesi credo, meno una settimana e due giorni."
"Otto mesi... quindi starà via per lungo tempo. Come pensa si senta Nathan con questo improvviso cambiamento nella sua routine?"
"Non è la prima volta che sono via per il mio lavoro, Nate capisce il perchè, è davvero un bambino intelligente. Louis ha tutte le fonti per contattarmi e prima di andarmene abbiamo annotato tutti i diversi orari a seconda di dove mi troverò e fissato un orario per una chiamata su Skype. Ed io, anche se all'inizio Louis si è opposto ma l'ho fatto lo stesso, gli ho comprato delle schede telefoniche in modo che quando sarò in America o in qualche altro continente loro possano chiamarmi o messaggiarmi lo stesso. Inoltre ho delle brevi pause e del tempo libero tra un paese e l'altro." Il cantante spiega il loro programma e tutto ciò che hanno organizzato prima che lui se ne andasse e ricorda ancora quando avevano dovuto dirlo al piccolo, spiegandogli che Harry sarebbe stato via per un pò di tempo. Nate aveva messo un piccolo broncio, ma aveva capito.
"Oh questo è grandioso e tutto, ma come pensa che Nathan possa trarre dei benefici da questa cosa dato che ha bisogno di due genitori?"
Harry sbuffa. "Non ha bisogno di un altro genitore, Louis è più che capace di provvedere a lui e a tutto ciò di cui ha bisogno, non ha bisogno del mio aiuto o di quello di qualcun altro. E' stato perfetto a crescere suo figlio negli ultimi tre anni, sono io che ho bisogno di loro molto più di quanto loro hanno bisogno di me." Nonostante queste ultime parole sul volto del giovane è ancora presente un cipiglio severo per la domanda della donna in cui afferma che Louis non fosse in grado di occuparsi di suo figlio.
"Quindi lei sta negando di essere un co-genitore?"
"Penso che alla fine di tutto se mai Louis un giorno vorrà che io ricopra quel ruolo ne sarei davvero onorato e lusingato. Non sono suo padre, sono il suo Arreh' e questo è tutto ciò di cui ho bisogno e mi basta essere questo per lui." Sputa fuori. Davvero, odia quanto sia ristretta la mentalità di questa donna.
"Non pensa che tutto questo e la vostra relazione possa confondere Nathan? Lei non è un suo genitore eppure gli è accanto per la maggior parte del tempo tranne ora dato che è via per un tour di otto mesi. Io sarei confusa." Dice semplicemente la donna ed Harry davvero è a due secondi dall'afferarla e scuoterla per le impressioni sbagliate che ha.
"Nathan sa che gli voglio bene, sa qual è il nostro rapporto e sa la relazione che c'è tra me e Louis. Non sono suo padre ma lo amo e lo tratto come se fosse mio figlio. Non ho bisogno di avere il titolo di genitore o co-genitore, come pensa lei nella sua mentalità bigotta, ho soltanto bisogno di essere tutto ciò di cui Nate ha bisogno. E se penserà a me come nient'altro se non il suo Harry io morirò felice, col sorriso stampato sul volto, perchè ho avuto la fortuna di averlo nella mia vita." Spara fuori il cantante, facendo ammutolire tutti nella corte, osserva Bloomington camminare verso il suo quasi sconfitta e sedersi, finalmente zittita.
"Vostro onore l'unica domanda che io voglio porre al signor Styles è questa. Quale diciannovenne attraverserebbe tutto ciò se non gli importasse di ciò che è meglio per Nathan? Se è una presenza così negativa come loro stanno cercando di farci credere, allora non avrebbe dovuto fregarsene nulla di quel bambino o sbaglio?" Domanda l'avvocato da dove è in piedi accanto a Louis, senza nemmeno preoccuparsi di andare davanti al banco.
"Cerco di prendermi cura di lui in ogni aspetto della sua vita e credo di no, se avessi avuto dei ripensamenti e dei motivi per tagliare Louis fuori dalla mia vita allora non starei di certo qui davanti a voi." Harry finisce di parlare e si ferma, non volendo approfondire di più quell'argomento.
"Non ho altre domande vostro Onore. Grazie signor Styles, ora può tornare al suo posto." Gli dice Alex ed il giovane si alza abbandonando il banco e tornando al suo posto accanto a Jay. Nate subito si fionda su di lui e si arrampica sul suo grembo, abbracciandolo.
"Bene, ora ci sarà una sospensione dell'udienza per quindici minuti e quando riprendiamo Nathan Tomlinson prenderà posto al banco accompagnato dal Dr. Peter Hannon, che ha valutato Nathan per aiutarlo ad affrontare le domande al banco. Il caso è chiuso." Il giudice sbatte il martelletto e Alex si alza dal suo posto mentre Louis si dirige a passo svelto verso suo figlio.
"Papi!" Harry aiuta il piccolo a scendere dal suo grembo per andare verso il padre.
"Ciao piccolo mio. Harry sta facendo il bravo con te mentre sei qui seduto a comportarti come il meraviglioso ed educato bambino che sei?" Louis si avvicina al riccio sentendo la sua mano scivolare lungo la sua vita.
"Arreh' sempre bravo, papi stupido!" Il piccolo si gira verso il cantante per dargli una leggera carezza sulla guancia.
"Sono davvero stupido, mi hai beccato." Il giovane ride lasciando riposare la sua testa sulla spalla del più piccolo.
"Stai andando alla grande amore." Gli sussurra il ragazzo mentre Nate gioca con il suo papillon.
"Grazie, anche tu sei stato bravissimo. Come pensi che stia andando?" Chiude gli occhi per potersi riposare un minuto da tutto quello.
"Credo bene. Alex l'ha praticamente smascherata e stracciata con quell'ultimo discorso. Avrei voluto ridere delle sue parole e della sua faccia." Afferma tranquillamente, stringendo i fianchi del castano.
"Tu piccolo buffone, naturalmente avresti voluto farlo. Devo dire che da vicino però è stato più bello, l'ho trovata un pò turbata."
"Quasi tutti lo erano, lei non ha possibilità, credimi." Il ragazzo tamburella le dita sulla pelle di Louis in modo rilassante.
"Certo che anche tu eh. Lei non si aspettava per nulla che quelle risposte uscissero dalla tua bocca." Dice Louis, appoggiandosi più su di lui per sentire meglio il suo tocco. "Ora è tutto nelle mani del piccolo per chiudere finalmente il caso e tenere unita la nostra famiglia." Dice Harry, mentre Louis alza la testa per riempire di baci la faccia di suo figlio.
"Si, dobbiamo mantenere unita la nostra famiglia." Ripete il castano, sorridendo ampiamente alle parole del più piccolo e chiude poi gli occhi quando sente le labbra del riccio premere sulla sua fronte.
"Vabene piccolo. Tra pochi minuti dovrai andare a sederti dove siamo stati io ed Harry e parlare proprio come ti ha detto il Dr. Hannon. Okay?" Louis aspetta che il piccolo faccia un cenno con la testa e bacia il suo naso.
"Tay papi. Andiamo a compare gelato dopo?" Nate accarezza con le manine la mascella liscia di suo padre, dove di solito c'è un accenno di barba.
"Certo, dopo possiamo andare a mangiare tutto il gelato che vogliamo." Afferma, abbracciando suo figlio e tenendolo stretto al suo petto, nella speranza che quel dopo sarà a loro favore.
"Yay! Ti boglio bene papino!" Nate gli da un bacetto sulle labbra prima di tirarsi indietro e sorridere contento.
"Ti voglio bene anche io. Così tanto amore mio." Stringendolo ancora di più, Louis si appoggia sul petto di Harry che, prontamente, avvolge le braccia intorno ad entrambi in un abbraccio mozzafiato, respirando quell'aria di familiarità e volendo così tenere la loro piccola famiglia insieme il più a lungo possibile. Nè Harry nè Louis potrebbero dire per quanto tempo rimangono così, avvolti semplicemente insieme, per un tempo infinito forse, almeno finchè il più grande non sente un colpetto sulla sua spalla che lo riporta alla realtà.
"Odio dover interrompere questo bel momento ma ci stiamo preparando per iniziare di nuovo. Nate tu stai bene?" Chiede Alex dolcemente, sorridendo quando Nate si gira verso di lui.
"Shi. Io vado a parlare ora. Ciao ciao papi, ti boglio bene. Ciao ciao Arreh' ti boglio bene." Nate dà ad entrambi un bacio sul naso e il padre lo poggia a terra. Alex allunga una sua mano ed il piccolo la afferra prontamente. Louis lo guarda mentre si dirigono insieme verso il banco e si volta di nuovo verso il riccio, nascondendo il volto nel suo petto e asciugandosi le lacrime contro la sua giacca.
"Hey. Andrà tutto bene. Ti amo." Gli dà un rapido bacio sulle labbra e scioglie il loro abbraccio.
"Lo spero. Ti amo anch'io." Louis si allontana da lui e corre verso suo figlio, abbassandosi per arrivare alla sua altezza e per dargli così un ultimo bacio; torna al suo posto due secondi dopo e guarda suo figlio prendere di nuovo la mano di Alex per farle oscillare insieme. Il castano aspetta ansiosamente, trattenendo il respiro quando il giudice rientra in aula e prende il suo posto, raccogliendo di nuovo il martelletto.
"La corte torna a riunirsi!" Ruggisce il giudice, sbattendo il martelletto sul legno e richiamando l'attenzione di tutti con la sua voce potente. Ognuno torna al suo posto sedendosi in silenzio. "Se ora ho l'attenzione di tutti vorrei chiamare Nathan Tomlinson al banco con il supporto dello psicologo, il Dr. Peter Hannon." Ordina il giudice ed Alex porta Nate accanto al dottore, prendendo poi la sua piccola mano per accompagnarlo al banco, aiutandolo a sedersi davanti alla corte. Il Dr. Hannon è in piedi accanto a lui, con le braccia incrociate al petto.
Inspira. Espira. Ripeti.
Louis deglutisce così rumorosamente che crede che anche gli abitanti della Cina probabilmente l'abbiano sentito. Il suo bambino sembra così piccolo seduto lassù, forse non capisce nemmeno perchè sta succedendo tutto questo. Non ha voluto spaventarlo dicendogli che potrebbero portarlo via da lui, Nate quindi non capisce il vero motivo per cui si trova lì ma Louis prega qualsiasi Dio o divinità ci sia lassù per un miracolo.
"Signora Bloomington può avvicinarsi ed iniziare con le sue domande." Annuncia il Giudice Lange per iniziare così la nuova seduta.
Alzandosi dalla sedia ed aggiustandosi la giacca, l'avvocato cammina fino ad arrivare di fronte a Nate e prende parola. "Nathan sai quanti anni hai?" Chiede, partendo da domande base.
"Shi! Ne ho tre!" Il piccolo alza tre dita sorridendo e guardando immediatamente verso suo padre.
"Ah che bella età. Se ti chiedessi di indicarmi il tuo papà potresti farlo?" Gli chiede, spostandosi in modo da lasciargli spazio per indicare.
"Mio papi è popio lì!" Dice eccitato, puntando il dito dove Louis è seduto.
"Sia messo agli atti che Louis Tomlinson è stato identificato come padre di Nathan." Afferma mentre cammina attraverso la stanza.
"Ciao papi!" Dice il piccolo salutandolo adorabilmente e l'intera corte è stupita. Louis lo saluta a sua volta con un piccolo cenno, morendosi il labbro mentre lo fa.
"Nathan ora potresti indicarci la tua mamma?" Chiede strategica.
"Obiezione!" Urla Alex.
"Respinta. Nathan puoi rispondere alla domanda della signora?" Chiede dolcemente il giudice al bambino.
"Uhm no." Scuote la testa ma poi si ferma, strizzando gli occhi e guardando in alto, Louis sa che quella è la faccia che fa quando pensa. "Mia mamma non vive con me e papi." Aggiunge poi.
"Non riesci ad identificare la tua mamma. Vorresti incontrarla quindi?"
"Obiezione vostro onore! La signora Bloomington non può assolutamente decidere se Nathan debba incontrare sua madre oppure no e non ha alcun diritto di intromettersi in questa cosa." L'avvocato si alza, indicando la donna.
"Accolta." Il giudice le lancia un'occhiata e le fa un cenno per farla continuare.
"Nathan ti piacerebbe avere accanto la tua mamma come tutti gli altri bambini?" Dice ancora, questa volta cercando di formulare bene la domanda.
"No? Io ho papi. Papi mi buole bene." Nate si picchietta una manina sul cuore e Louis deve cercare di combattere le lacrime che minacciano di scivolare fuori dai suoi occhi.
"Vabene hai il tuo papà. Vorresti che il tuo papà e la tua mamma ti amassero?" Domanda ancora, premendo su questo argomento.
Nate fa di nuovo quella faccia che fa sempre quando pensa, "No. Non ho bisogno di mamma. Mia amica Lily ha solo la mamma che aiuta lei, no papà." Il piccolo scrolla le spalle come se non fosse un grosso problema quello di non avere due genitori.
"Non hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, come farebbe una mamma?" Chiede Bloomington.
"No il mio papà fa tutto." Il piccolo si picchietta sulle ginocchia, sembra annoiato dalle domande della donna e Louis riderebbe se non fosse per il fatto che suo figlio si trova lì per salvare se stesso, praticamente. In più ha appena detto che non ha bisogno di nessun altro se non di lui. "Aspetta! C'è anche Arreh' che aiuta me. Arreh' anche mi vuole bene. Come papà!" Nate ridacchia come se fosse stato uno stupido a non ricordarsi di Harry.
"Harry? E lui è qui oggi?" Fa di nuovo spazio per permettere al bambino di indicarlo.
"Shi! Arreh' è popio qui vicino Nanna!" Nate saluta entrambi.
"Sia messo agli atti che Nathan ha identificato Harry Styles." Dice, per poi camminare verso di lui. "Harry vive con te?"
"No. Vorrei!" Il piccolo sorride al pensiero di vivere con il cantante. "Arreh' dorme da me e a volte anche io dormo a casa di Arreh'." Nate annuisce a quell'ultima affermazione e guarda di nuovo verso il riccio per poterlo salutare ancora.
"Harry rimane a casa tua e anche tu rimani nella sua. Vai lì da solo?"
"No stupida! Non posso, no macchina." Il piccolo inizia a ridacchiare.
"Il tuo papà ti accompagna da Harry?" Si ritrova a sbattere più volte gli occhi per il fatto che lui stesse ridendo.
"Shi. Ora Arreh' è in tour e noi no andare a casa di Arreh'." Nate si acciglia se pensa che per un pò non vedrà Harry.
"Sei triste per il fatto che Harry sia via?"
"Shi e no." Afferma il piccolo con il viso corrucciato, come se dovesse aggiungere qualcosa ma non lo fa.
"Perchè si e no? Non ti piace Harry?" Chiede ancora l'avvocato, spingendo particolarmente su quell'argomento.
"Io amo Arreh'! Arreh' canta benissimo. La ragazza che è venuta a pranzo detto che Arreh' è un eroe. Io d'accordo perchè Arreh' è davvero un eroe. Ma non ha un mantello, non so perchè." Il bambino alza le mani in aria come se non avesse mai sentito nulla di simile, come il fatto che Harry non indossasse un mantello.
"Tu pensi che Harry sia un eroe perchè una sua fan è venuta da voi in pubblico e lo ha detto? Non hai paura quando succede?"
"No paura. Fan amano Arreh' come faccio io. Arreh' è eroe pecchè lui le rende felici! No ferire me. No ferire papi. No ferire Arreh'. Tanto e tanto amore." Afferma il bambino e Louis davvero ringrazia Dio per avere un figlio così meraviglioso.
"E cosa mi dici del fatto che ti scattano delle foto?"
"Io sono molto bello come papi!" Sorride Nate, portando poi una sua piccola manina verso i capelli perfettamente acconciati.
"Loro ti scattano delle foto perchè sei bello?"
"Certo. Arreh' bello, Zayng bello, Nyio bello, Leemo bello, papi bello e anche Nate bello." Sottolinea, come se stesse affermando la cosa più ovvia del mondo.
"Tuo padre pensa che Harry sia bello?" La donna gioca quella carta, cercando di tenere quella sua presa di posizione.
"Shi. Arreh' ama papi. Papi ama Arreh'." Dice, annuendo ancora.
"E pensi che sia strano che si amano?"
"No? Niente germi. Si amano come Poppee e Nannana. Papi ama Arreh'." Risponde, come se non ci fosse nulla di strano o diverso da qualunque altra storia.
"Niente germi? Cosa vuoi dire con questo?"
"Arreh' detto che è libero dai germi. Lui bacia mio papi perchè niente germi." Dice felicemente, lanciando poi uno sguardo in direzione di Louis ed Harry, sorridendo ad entrambi.
"Baciarsi davanti ad un bambino di tre anni parlando di malattie sessualmente trasmissibili, chiaramente non è propriamente una cosa buona questa loro relazione dato che Nate sa tutto." Lascia questa sua dichiarazione in sospeso e torna a sedersi vicino alla sua cliente.
Alex si alza, non contento che quel suo discorso finisse in quel modo. "Non sapevo che due adulti che si baciano fossero pericolosi per un bambino di tre anni. Se Harry fosse stato una ragazza questo però non sarebbe stato un problema così grave vero? Perchè solo per il fatto che sono entrambi due ragazzi deve essere una cattiva influenza? Stiamo davvero prendendo le parole di un bambino come un discorso sulle malattie sessualmente trasmissibili solo perchè ha detto germi? Ha tre anni! Questa è l'età in cui le ragazze non vogliono giocare con i ragazzi a causa dei 'germi.'* Non ha nulla a che vedere con il sesso o con qualsiasi cosa il mio cliente ed il suo compagno scelgono di fare nel comfrot della loro camera da letto. Il punto qui è che tutto è nato dal fatto che il signor Tomlinson sta frequentando un ragazzo, e questa è una discriminazione! Che cavolo, l'intero caso è una discriminazione. L'unica ragione per cui la signora Burke ha trascinato il mio cliente qui oggi è perchè lui ha una relazione con un altro uomo. Le sue capacità genitoriali non c'entrano nulla! Avete sentito Nathan. Lui è felice, è amato, è intelligente, Louis sta facendo un lavoro incredibile. E ora torniamo a concentrarci sul vero tema di questo processo, perchè far sedere qui un bambino di tre anni solo per chiedergli della relazione di suo padre è davvero ridicolo." Alex fuma di rabbia per il modo in cui la donna ha manipolato e gestito il tutto. "Nathan sei felice a casa?" L'avvocato finalmente si gira verso il piccolo.
"Shi! Quando sono triste papi abbraccia me. Dice che triste vabene ma devo sempre parlare con papi."
"Perchè sei triste?" Domanda l'uomo, il tono di voce ammorbidito rispetto al piccolo sfogo di poco prima.
"Arreh' è in tor." Nate mette un piccolo broncio.
"Harry è via per il tour e quindi sei triste. Parli con Harry mentre lui è via?"
"Shi, sullo schermo del copputer. Papino dà a me il tempo di Arreh e Nate. Anche a telefono." E mentre dice quelle parole, il sorriso torna ad increspargli le labbra.
"Tuo padre ti lascia di parlare con Harry al computer e al telefono. E anche papà è triste quando Harry è lontano?"
"No. Io non credo. Papi dice che è il lavoro di Arreh' e il lavoro è impotante. Arreh' poi torna a casa e papi super super felice! Io amo papi super super felice!" Nate batte le manine contento.
"Papà non è mai triste quando è con te perchè ti dice che andare in tour è il lavoro di Harry e quindi è felice con te. Tu ami quando Harry è a casa perchè questo lo rende super felice?" Alex traduce al meglio il linguaggio di Nate per la corte.
"Shi shi! Io felice papi felice Arreh' felice. Famiglia felice!" Afferma il bambino, colpendosi il petto con una mano. Harry deve piegarsi in avanti con i gomiti poggiati sulle cosce e la testa tra le mani per cercare di trattenere le lacrime mentre Jay gli accarezza la schiena; Louis non è messo molto meglio ma non ha accanto a sè sua madre. Suo figlio ha appena definito loro tre una famiglia.
"Harry e papà sono la tua famiglia? Questo ti rende felice?" Chiede Alex, amando il modo in cui Nate risponde alle domande.
"Super super felice! Mia piccola famiglia. La mia famiglia non sono solo Nannana, Poppee, zia Lots, zia Fizzle, zia Peebs, Zia Daisy ma anche zio Stan, Nanne, Zia Gehma, Robin. Un sacco di famiglia." Nate è raggiante e sorride quando finisce ad elencare i membri della sua famiglia.
"Sia messo agli atti che Nathan ha fatto notare che definisce famiglia quelle persone che lo amano così come lui ama loro. Con alcune di queste persone non ci sono legami di sangue ma come ha detto in precedenza il mio cliente, lui non ha insegnato a suo figlio a considerare la famiglia solo come un qualcosa legato alle parentele ma gli ha insegnato a vedere tutte le qualità che deve avere una vera famiglia. Di tutti i nomi che lui ha citato cinque di loro non hanno alcun legame di sangue, ma voi di sicuro non siete riusciti a capirlo dal modo in cui li ha pronunciati. Loro sono tutta la sua famiglia. Chi siamo noi per allontanare questo dolce, gentile, intelligente bambino da tutte queste meravigliose persone che gli hanno insegnato a ragionare da solo su cosa significa avere una vera famiglia. Perchè dobbiamo portarlo via da tutto ciò? Io sono cresciuto insieme ad una mamma ed un papà e sapete cosa? Non mi hanno dato nessun buon motivo per volerli accanto oltre al fatto che tra noi ci fosse un legame di sangue. Loro non mi hanno mai amato come Louis ama incondizionatamente suo figlio, o come Harry, a cui non dovrebbe fregare assolutamente nulla di tutto ciò e invece anche lui lo ama come se fosse suo figlio. A mio padre non importava nulla di me, mi ha lasciato solo ad affrontare tutto e non mi ha mai aiutato a capire o esplorare questo mondo, ho dovuto farlo da solo. Sapete perchè sono un grande avvocato? Ho sostenuto anni ed anni di lotte con i miei genitori fino al punto in cui non riuscivo più a sopportarli. Sto dicendo che Nathan e suo padre non litigheranno mai? No, sto dicendo che non tutte le coppie formate da eterossessuali posso essere una famiglia. Ma questo bambino seduto di fronte a tutti voi ne ha una, una splendida famiglia, e sarebbe un crimine separarli solo a causa di chi sta frequentando il padre del bambino. Se il signor Styles è una cattiva influenza pensate sul serio che avrebbe lasciato il suo tour ed un concerto, in Irlanda, per volare qui oggi e supportare sia Louis che Nate? Non vi sembra questo un comportamento da secondo genitore che ama il suo bambino all'inverosimile? Che farebbe di tutto per essere sicuro che lui stia bene e che sia amato? Signori e signore della giuria mi piacerebbe che voi ripensaste ad alcune delle questioni di cui si è discusso oggi in aula e pensaste che non stiamo facendo tutto questo per il signor Tomlinson o la signora Burke ma per quello che, in definitiva, sarebbe meglio per Nathan. Grazie per il vostro tempo." Alex si inchina a loro tornando al suo posto dove c'è anche Louis che lo guarda con fiducia ed un sorriso sul volto, che però sparisce una volta che l'uomo si siede e sente parlare il giudice.
"Adesso la Giuria si ritirerà nella camera per discutere e poi farà ritorno. Dr. Peter Hannon può riportare Nathan al signor Styles." Sbatte giù il martelletto e l'intera giuria si dirige verso una porta chiusa. Nate salta giù dal suo posto, prendendo la mano del dottore che lo porta verso Harry, il quale lo intrappola subito tra le sue braccia premendo dei baci su tutto il suo viso. Louis si alza e si dirige verso la piccola parete di legno che li separa, così il riccio si avvicina a lui con Nate ancora tra le braccia e il castano può sentirlo borbottare contro la testa del piccolo.
"Sei stato meraviglioso. Sono così fiero di te. Ti voglio bene." Continua a ripetere queste cose a Nate e Louis getta le braccia intorno ad entrambi, tirandoseli più vicino per tenerli stretti a sè. Le labbra di Louis subito vanno a posarsi sulla testa di suo figlio e allo stesso tempo accarezza la schiena di Harry mentre sono semplicemente loro. Le loro famiglie gli lasciano avere quel momento tutto per loro, stretti insieme in quel piccolo spazio.
"Come ho fatto a ritrovarmi con un bambino così intelligente come te tesoro." Dice Louis a suo figlio con leggerezza.
"Tu hai cesciuto me in quetto modo." Il piccolo si gira tra le braccia di Harry per poter così posare una manina gentilmente sul viso del padre.
"Nah tutto questo è solo merito tuo, piccolo sapientone. Lo sai che ti voglio davvero tanto bene?" Harry lascia che Louis possa prendere il piccolo dalle sue braccia.
"Certo papi! Ti boglio bene. Arreh' boglio bene anche te." Nate allunga un suo braccio per accarezzare la guancia di Harry.
"Ti voglio bene anche io, Nate. Io e papà siamo davvero molto, molto, molto fieri di te." Allunga le sue lunghe braccia per posarle così attorno a Louis e Nate.
"Sono stato seduto vicino a signore in nero." Il piccolo si gira per poter indicare il punto in cui era seduto il giudice.
"Ti è piaciuto stare seduto vicino al giudice Lange. Non era poi così pauroso vero?" Il castano poggia la testa sul petto di Harry, dal lato opposto in cui Nate è poggiato sulla sua spalla per poter guardare il riccio.
"No. Bel sorriso." Aggiunge il bambino, sbadigliando contro la sua giacca.
"Che ne dici se prima del pisolino andassimo fuori a festeggiare?" Il cantante porta una mano verso la schiena di Nate; finalmente ha i suoi due ragazzi preferiti sotto le sue mani.
"Harry, non sappiamo ancora cosa succederà. Io non, non voglio ancora promettere queste cose." Gli sussurra nell'orecchio, avvicinandosi.
"Okay se è questo quello che vuoi allora okay." Gli dice, in accordo con lui, sapendo quanto tutto questo sia stressante per lui adesso.
"Grazie." Louis immerge ancora di più la sua testa contro il collo del ragazzo, rubandogli un leggero bacio. Ma poi quel loro momento si spezza quando sentono la porta aprirsi, ed entrambi si girano per vedere la giuria tornare ai loro posti. Louis è davvero spaventato, non sono stati lì dentro nemmeno per dieci minuti. Cazzo.
"Amore respira. Hey, calmati dolcezza. Inspira, espira. Ecco qua. Ci sono io con te, non importa cosa succederà mi senti? Se non succedrà quello che vogliamo allora non lo accetteremo senza combattere. Mi hai capito? Questo piccolino non ti perderà." Gli dice il cantante con tono serio, sperando che in questo modo il suo ragazzo non si faccia venire un attacco di cuore.
"Noi. Non perderà noi. Che ti piaccia o no ormai sei dentro tutto questo con me." Borbotta Louis, strofinando la testa contro la spalla di Harry, stringendo Nate tra le sue braccia impaurito.
"E non vorrei che fosse diversamente. Lo amo. Amo te." Le labbra del riccio trovano le sue e sigilla le sue parole contro di esse. Quando bacia Harry è come se riuscisse a distaccarsi dal mondo intero, come se la sua mente si svuotasse di tutti i pensieri sia positivi che negativi per concentrarsi solo sulle sue labbra, che sembrano anche far miracoli per aiutare la sua respirazione.
"A questo punto, è ora che il Querelante e il Querelato si alzino." La voce del giudice rompe quel piccolo rifugio e quindi si stacca da Harry per poi lasciare Nate tra le sue braccia, andando verso il suo posto accanto ad Alex per fronteggiare di nuovo il giudice e la giuria, pizzicandosi il polso.
"Membri della giuria, se siete rappresentanti potete alzarvi." Un uomo con i capelli castani si alza come gli è stato detto, e stringe tra le mani un pezzo di carta che potrebbe distruggere il suo mondo in pochi secondi. L'uomo sembra abbia una decina di anni in più rispetto a lui e prega ancora una volta tutti gli Dei, gli spiriti, gli angeli, il Dalai Lama, tutto quello a cui riesce a pensare, e si ritrova a chiudere gli occhi perchè davvero non vuole guardare.
"Nella decisione per la questione tra la signora Burke e il signor Tomlinson, può dire alla corte a chi andrà la custodia di Nathan William Tomlinson." La voce del giudice rimbomba nella sua testa come se stesse in piedi sotto un campanile. Ci siamo. Non resiste più e quindi apre di scatto gli occhi per guardare l'uomo, fissando la sua bocca già aperta e pronta per pronunciare il verdetto.
Inspira. Espira. Ripeti.
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All Too Human (Italian translation)
Fanfiction"Sono Louis. Mi dispiace tu sia stato un nascondiglio." Ride, allungando una mano. "Harry. Va tutto bene, nessun danno. Sono contento lui sia al sicuro. Ero preoccupato di non riuscire a trovare un suo genitore." Harry sorride, indicando Nate, dopo...