Chapter three

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Vi prego di non lasciare commenti offensivi, sessisti, misogini e altri verso Eleanor o chiunque altro personaggio di questa ff, vi prego. Sono personaggi di fantasia ma anche persone reali e questi commenti non mi piacciono. Vi prego di rispettare questa decisione grazie.










Harry cerca di contenere tutte le sue emozioni nel migliore dei modi. Vorrebbe scoppiare a piangere così tanto, ma piangere per davvero, rompere un piatto o il tavolo, fare la classica cosa del 'gioco con le freccette con i volti del Managament.' Sta scoppiando, mille emozioni gli stanno esplodendo in corpo e non sa nemmeno lui quale sia la predominante.
Non sa come o che cosa ha intenzione di dire a Louis riguardo ciò. Per quale motivo poi il giovane avrebbe voluto restare ancora con lui dopo quello che gli avrebbe detto? La vita di Louis è caoticamente tranquilla ed Harry non avrebbe fatto altro che aggiungere un tornado in essa. Non può fare questo a lui o a Nate; entrambi meritano più di una trovata pubblicitaria. Dio, la sua vita a volte fa davvero schifo.
Seduto tranquillamente, perso nei suoi pensieri, e ignorando gli sguardi preoccupati dei suoi compagni, Harry prende una decisione: è meglio far finire le cose tra lui e Louis ora che non sono ancora troppo serie. In questo modo nessuno dei due soffrirà ed il ragazzo sarà felice.
Evitando le domande dei suoi compagni, esce dal van e silenziosamente si dirige verso la porta di casa sua, giocherellando con la chiave prima di girarla nella serratura ed entrare nel suo appartamento, dove sente Nate e Louis rispondere alle domande di Dora l'esploratrice in tv.
Chiude la porta alle sue spalle, getta le chiavi sul bancone e si scrolla dalle spalle la giacca, appendendola tristemente al suo gancio. Mordendosi il labbro, compie il primo passo verso una scelta che sperava davvero di non dover fare. I due non si sono ancora accorti della sua presenza – sono molto coinvolti nello show, con Nate seduto in grembo a Louis che sgranocchia delle fette di mela. Harry può sentire il liscio incoraggiare suo figlio nell'interagire e lui lo fa, indicando la TV con il suo frutto e parlando tra i morsi. Inconsciamente si ritrova a sorridere. Louis alla fine lo nota in piedi, per metà nella stanza e per metà fuori, e quando il riccio incrocia il suo sguardo non è sicuro se girarsi e correre via o avvicinarsi ed affrontarlo. Harry vorrebbe optare per la prima scelta, ma anche se avesse avuto modo di scappare, non avrebbe potuto continuare in quel modo perché non avrebbe fatto altro che ferire Louis e Nate.
"Bentornato." Il giovane gli sorride dolcemente. Harry cerca davvero di mantenere il suo sorriso per non trasformarlo in una smorfia. Non sa se ha fatto un buon lavoro, ma a giudicare dalla faccia di Louis, immagina di non essere riuscito nel suo intento. Gesù, si sente così male, davvero non vuole farlo.
"Arreh!" Nate scivola dal grembo del padre, consegnandogli il suo spuntino e correndo a piena velocità verso di lui. Harry si accovaccia per prenderlo in braccio e dargli un bacio sulla guancia – Dio, è già in difficoltà per questa cosa della separazione.
"Ehi, piccolino. Hai dormito bene?" Harry si avvicina al divano dove Louis ora è in piedi.
"Comodo il letto grande!" esclama Nate, sorridendogli. La sua attenzione si rivolge a Dora due secondi dopo, così Harry lo poggia sul divano mentre Louis gli porge di nuovo le sue mele.
"Stai bene?" Domanda il più grande, intuendo che qualcosa sia successo a quella riunione. Ha subito capito che c'è qualcosa che non va, lo ha capito dall'espressione triste e corrucciata del cantante quando ha attraversato la soglia di casa. Ha un brutto presentimento, ma non vuole trarre conclusioni affrettate.
"Sì. No, non proprio. Possiamo parlare?" Harry si allontana da Nate. Anche se è molto preso dal cartone, quelle piccole orecchie possono captare un sacco e non vuole che senta ciò che sta per dire.
"Sì." Louis segue Harry nell'area della cucina; possono ancora vedere Nate dalla loro postazione nel caso in cui sarebbe successo qualcosa.
"Uhm, non so bene come dirtelo, quindi lasciami finire di parlare prima di saltare a qualche conclusione, okay?" chiede Harry nervosamente, giocando con le dita.
"Sono un po' preoccupato ora. Vai avanti." Louis incrocia le braccia sul petto, appoggiando il suo peso sul fianco sinistro.
"Okay, bene, sai che sono andato ad un incontro per quelle foto e per quei rumors, quindi con il Madison Square Garden tra poche settimane ed il nuovo tour, il management ha deciso di darmi una ... una ... fidanzata." Il ragazzo tenta di leggere l'espressione di Louis, ma lui non ha avuto modo di conoscerlo abbastanza a lungo a quanto pare. Forse avrebbero dovuto imparare a conoscersi più a lungo di quasi tre mesi prima di entrare in una relazione, ma lui davvero non poteva farne a meno – non può farne a meno. Louis è un'altezza dalla quale non vorrebbe mai scendere. E' bellissimo, intelligente, carismatico, ha il senso dell'umorismo e lo ha accettato senza problemi nonostante il casino della sua vita. E poi i suoi occhi, Dio, non aveva mai visto occhi così belli.
Più li guardava e più aveva voglia di vivere.
"Una fidanzata. Come si fa a 'dare' a qualcuno una fidanzata, esattamente?" Lo sguardo impassibile di Louis è forte; non ci sono crepe, non ci sono esitazioni nelle parole che ha appena pronunciato, non accenna a dare Harry alcuna indicazione di ciò che prova.
"Già ... come, una copertura? Sai, una relazione falsa? Non ho davvero intenzione di uscire con lei, solo il pubblico penserà che lo stia facendo," lo informa, sperando che questa cosa della farsa non lo spaventasse...
Chi vuole prendere in giro? E' tutto una merda.
"Er – okay? Che cosa significa questo per noi?" Louis può percepire fisicamente la distanza tra loro diventare un abisso, nonostanze fossero vicini.
"Questo dipende–"
"Da?" Butta fuori Louis in preda al panico. Harry può finalmente leggere la sua espressione e odia ciò che vede. Il ragazzo sembra spaventato, così spaventato e questo gli fa capire che ormai entrambi ci sono troppo dentro.
"Se vuoi continuare a vedermi, non possiamo mostrarci al pubblico; è più di una relazione segreta. Capisco se non vuoi tutto questo. E' davvero molto chiederti ciò, lo so, soprattutto per Nate. Immagino tu non voglia essere coinvolto in questo pasticcio, quindi capisco, davvero." Harry cerca di sorridere debolmente. Non vuole far pressione al ragazzo, anche se vorrebbe così tanto restare con lui e viverlo, vivere lui e suo figlio.
"Chi è il mio rivale, allora?" chiede Louis, cercando di riportare l'umorismo nella situazione.
Non ha detto di sì ... ma non era neanche un no.
"Taylor Swift," Borbotta il riccio, massaggiandosi la nuca imbarazzato.
"Gesù Cristo. Povero, povero ragazzo." Louis interrompe quel suo imbarazzo e va ad abbracciare Harry, avvolgendo saldamente le braccia intorno alla vita del suo ragazzo.
"Già. Non sono esattamente entusiasta di questa cosa, ma non ho avuto altra scelta." Harry sposta le sue braccia per cingere il ragazzo più grande. Non è ancora del tutto sicuro se Louis sia d'accordo su questo o se sia tutto una falsa speranza.
"Non ti biasimo. Prometto di cambiare stazione radio quando la sua canzone dedicata a te verrà trasmessa," dice Louis, ridendo nel petto di Harry.
"Oi! Non vedo l'ora di sentirla." Dice ironicamente il ragazzo, poggiando la guancia sulla sommità della testa di Louis. "Allora, sei d'accordo con questo? Vuoi stare ancora con me?" La dolcezza e l'esitazione nella voce di Harry rompe il suo cuore, lui non merita questo dal suo management. E' un ragazzo fin troppo dolce. Lo ha colpito proprio questo di lui, la sua dolcezza e semplicità nonostante fosse famoso in tutto il mondo. Lo ha completamente travolto, entrandogli sotto pelle con una facilità assurda. Ma si sa, l'amore è strano. Sembra così difficile, ma poi si rivela essere il più elementare dei sentimenti. Appare, quasi sempre, in maniera del tutto inaspettata. Come un fiore di campo. Ci scopriamo innamorati improvvisamente, e improvvisamente ci sentiamo felici. L'amore è un sentimento intimo, personale, che ci nasce dentro e cresce a velocità e intensità diverse. Capita che sia ricambiato, allora è un miracolo. E' qualcosa che completa la vita, che riempie il cervello, la pancia, che dà un senso alle giornate. Non sa ancora se è innamorato di Harry, ma di sicuro ci sta andando molto vicino, perchè si sente completamente assuefatto da lui e son passati solo tre mesi.
"Non mi sta veramente bene questa situazione, né sono d'accordo con ciò, ma..." Louis inclina la testa per guardare il più piccolo negli occhi.
"Ma...?" Chiede speranzoso il ragazzo, fissando quegli occhioni azzurri, in attesa.
"Ma, io voglio stare con te." Il più grande finalmente può vedere un vero sorriso disegnarsi sul volto di Harry e preme le labbra contro le sue, sospirando felicemente.
"Meno male. Ti riempirò di baci più tardi. Ora muoio di fame! Voi due avete già mangiato?" Harry fa scorrere le sue dita lungo tutto il braccio di Louis per poi unire le loro mani, interrompendo il loro abbraccio, mentre apre il frigorifero con lo scopo di prendere qualcosa da mangiare.
"Ho già sgranocchiato qualcosa dalla tua grande selezione di frutta ed ho preparato un tè. Nate ha rubato una tazza di latte." Louis si appoggia al fianco di Harry, facendo scivolare la sua mano intorno alla sua vita.
"Come osa! L'ho munto direttamente da una mucca! Nate! Vieni qui, ho un regalo per te!" Harry grida, sperando che la TV non l'avesse risucchiato completamente. Il piccolo arriva rapidamente nella stanza, fermandosi davanti al ragazzo. "Regalo?" Allunga le manine ed Harry cerca di non ridere mentre si accovaccia quasi all'altezza dei suoi occhi, così simili a quelli del padre.
"Hai bevuto il mio latte?" domanda il riccio con una faccia seria.
"Shì! Muccoli!" Nate mostra ad Harry i suoi muscoli, flettendoli, ed il riccio prende la sua mano per stringergli il braccio.
"Penso che tu sia più forte di me." Il bambino annuisce facendo su e giù con la testa, ridacchiando verso di lui.
"Il regalo? Ho i muccoli!" Gli occhi di Nate si spalancano mentre Harry porta entrambe le mani dietro la sua schiena.
"Devi chiudere gli occhi, è la regola." Guarda il piccolo serrare gli occhi, tenendo sempre le mani in avanti.
"Niente sbirciatine!" Harry lo vede ridacchiare e poi guarda Louis, che sta cercando di non scoppiare a ridere.
"Solletico!" Harry porta le dita al corpo di Nate, solleticandolo dappertutto. La risata del bambino riecheggia nella stanza e Louis sfodera un sorriso a dir poco raggiante per la scena che ha di fronte.
"Arreh no solletico!" Nate indietreggia di scatto con il suo corpo, ridendo e cercando di allontanarsi dalle mani di Harry. Riesce a farlo e corre a nascondersi dietro le gambe di suo padre.
"In quale parte del mondo è finito Nate?" Il ragazzo gattona, guardando oltre il cestino della spazzatura e sotto il frigo prima di rimettersi in piedi lentamente. "Nate? Nate? Io non riesco a trovarlo! Beh, credo che dovrò prendere il suo papà invece!" Harry balza verso Louis, solleticandogli i fianchi.
"Questo non è giusto! Sono il nascondiglio, non puoi solleticarmi!" urla Louis, cercando di spingere via le dita veloci del suo ragazzo con Nate ancora dietro le sue ginocchia che ora sta seguendo i gesti di Harry e prova a solleticare il suo papà.
"Si chiama pizzicare, duh!" Il ragazzo poi si blocca, baciandolo mentre il figlio cerca ancora di far correre le dita sulle gambe del padre.
Questa è la migliore reazione che Harry avrebbe mai potuto immaginare.




All Too Human (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora