Capitolo 2

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Il giorno dopo, a colazione, vedo un biglietto di mia madre con accanto un meravigliosa torta al cioccolato. Il biglietto recita: "Per farti la torta sono stata sveglia fino a tardi quindi probabilmente domani mattina non potrò dartela di persona. Auguri stellina!"

Questi sono quei momenti in cui amo ancora di più mia madre.

Faccio colazione, mi preparo ed esco a prendere l'autobus. Anche lì mi fanno tutti gli auguri ma quando sale Samuel rimango senza parole.

"Mi hanno detto che oggi è il tuo compleanno. Auguri, ragazza che mi sopporta!"

Il mio stupore è dovuto al fatto che lo conosco da due giorni e già sa quando è il mio compleanno e ha il mio numero di telefono.

"Grazie." gli faccio cenno di sedersi e mentre prende posto, un libro esce dalla sua cartella. Lo prendo e glielo porgo. A quel punto mi accorgo che non è un libro di scuola. È un fantasy. No aspetta...

"Tu leggi fantasy?!"

"Sì, sono il mio genere preferito. E quello è il mio romanzo preferito."

"A-anche il mio!"

Sono senza parole... ho trovato un fanboy (equivalente della fangirl ma molto più raro).

Per tutto il viaggio parliamo del libro, dei personaggi, delle scelte che ha fatto l'autore, ecc. Scopro che abbiamo molto in comune.

Siamo arrivati, così lo saluto.

"Ciao Sam!"

"Ci si vede Steph!"

"Steeeeeeeph!"

Un grido e un abbraccio soffocante, più un altro grido dritto nei miei timpani "Auguriiiiiiiiii!"

"Grazie Marta, grazie!"

Quando finisce di stritolarmi entriamo in classe. Tutti i miei compagni mi fanno gli auguri (okay, nella mia classe ho una certa popolarità), tutti tranne una: Lola. Lola è LA più popolare della scuola e se la tira da morire. Alta, bionda, occhi azzurri, antipatica. Ci odiamo da quando, alla mia festa di compleanno in prima, mi ha regalato una rana. Mi sono vendicata alla sua festa, con un mazzo di fiori urticanti. So che può sembrare strano ma nella mia classe succede questo e altro.

"Ma guarda chi c'è! Steph, tesoro."

Al suo fianco ci sono le solite servette, Camille e Alex, che cominciano a sghignazzare non appena mi vedono.

"Lola."

"Se non sbaglio è il tuo compleanno. Beh, ti regalo un consiglio: attenta alle scale!"

L'ultima parte me l'ha sussurrata all'orecchio con un ghigno malefico; le rispondo con un'occhiata furiosa e vado a sedermi accanto a Marta.

"Secondo me ha architettato qualcosa..."

"È ovvio. Tienimi lontana dalle scale."

La prof entra e comincia subito la spiegazione. Sono talmente concentrata sull'algebra che il litigio con Lola sembra non essere avvenuto: l'unica cosa che mi interessa è che più per più dà più.

Dopo due lunghe ore di matematica e una di inglese, arriva l'intervallo e, come ogni giorno, decido di passarlo al piano di sotto con mia cugina, che va nell'altra sezione.

Ovviamente Marta mi accompagna, imbocchiamo le scale e mi ricordo dell'avvertimento dell'arpia solo quando sono sul fondo. Allora capisco che era tutto uno scherzo, non avrebbe potuto colpire solo me dato che le scale le usano tutti. Sull'ultimo gradino, inciampo nel piede di Camille e, mentre cado, faccio in tempo a sentire Lola che urla "Che imbranata!" e vedo Alex col telefono. Oh merda.

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