Dopo essere svenuto non so cosa sia successo: ricordo solo che, pochi minuti dopo mi pare, due braccia forti mi sorreggevano, portandomi a mo' di sposa.
Aprii gli occhi facendo sfarfallare le ciglia.
-ma cos...Theo?- infatti la prima cosa che avevo visto erano stati due meravigliosi occhi azzurro-verdi.
-Tranquillo, ti sto portando a casa.-
Mi sentivo confuso.
-perché mi hai salvato?- chiesi mentre sentivo le forze venire a meno.
Lo vidi incerto, ma poi sembrò riprendere coraggio e rispose: -perché ci tengo a te, stupido umano.-e sorrise.
Giuro che non vedevo un sorriso così bello e sincero da tempo. Sembrava illuminare tutto il bosco buio intorno a noi. E fu anche l'ultima cosa che vidi, prima di svenire di nuovo.
*•*
Mi svegliai sentendo una superficie morbida sotto il mio corpo. Aprii gli occhi, e non con poca fatica; ero su un letto. Il problema era che quello non era il mio letto.
Scattai a sedere e me pentii subito. Avevo un forte mal di testa. Mi portai due dita alle tempie e socchiusi gli occhi.
-dove cazzo sono?- chiesi debolmente a me stesso.
Ora, potete capire che spavento mi presi quando sentii qualcuno rispondermi.
-a casa.-
Credevo di essere solo, e invece, girandomi di scatto,dopo essere saltato su per il mezzo infarto, notai lui seduto su una sedia in un angolo della stanza.
Ed era anche tremendamente bello. Aveva un paio di pantaloni della tuta blu scuro molto larghi che gli scende dai fianchi, facendo notare la sua V pronunciata.
Santoiddio.
Sopra, solo una canottiera grigia che metteva in risalto tutti i suoi muscoli.
Mi sa che sto per svenire di nuovo...
Mi ripresi quando notai il suo sorriso strafottente, avendo notato che lo stavo fissando.
-Ma questa non è casa mia!-
Sorrise di nuovo, ma non come prima nel bosco, sta volta era meno rassicurante.
Aspetta. Il bosco. Oddio.
-infatti è casa mia.-
Lo sentii rispondere.
Ma non lo ascoltavo veramente.
Avevo iniziato a ricordare gli avvenimenti di qualche ora prima.
-Theo, cosa è successo?-
Lo guardai con aria smarrita e lui sembrò addolcirsi all'istante.
Prese un bicchiere d'acqua che era appoggiato sul comodino di fianco al letto e venne a sedersi vicino a me.
Anche troppo vicino.
Ma non ci diedi troppa importanza al momento.
Mi passò il bicchiere e prese un respiro profondo prima di parlare.
-ti stavo seguendo.-
-COSA?! Ma se ti avevo detto di...- -vuoi farmi finire di parlare?!- mi ammutolì, volevo sentirmi dire da lui cosa era esattamente successo (ricordavo, ma volevo sapere tutta la verità.); inoltre mi sembrava un po'...imbarazzato?
-pochi minuti dopo che ti eri allontanato, ho iniziato a seguirti. Volevo assicurarmi che non ti succedesse nulla.- mi irrigidì e mi voltai di scatto verso di lui, distogliendo la mia attenzione dal bicchiere d'acqua che non avevo ancora bevuto. Magari era avvelenato.
Lui alzò una mano per farmi segno di tacere. Sbuffai, ma lo lasciai continuare.
-ti sei addentrato parecchio nel bosco e dopo un po' ti ho perso. Allora ho iniziato a cercarti usando il mio fiuto. E ho sentito qualcosa che mi ha messo in allarme. Un odore nuovo, e ho capito che potevi essere in pericolo. Perciò ho seguito quella traccia e ti ho trovato e ...ehm..., si insomma c'era un altro licantropo che ti stava...-
Sentii le lacrime solcarmi le guance. Non mi ero accorto di star piangendo.
-mi voleva violentare.-
Le mie lacrime caddero nel bicchiere. Lo posai a terra.
Non so perché ma ero infinitamente triste in quel momento. Forse era tutta la pressione di quei giorni, i problemi con Scott, con Theo...e anche un po' con tutti diciamo. non avevo ancora realizzato che avevamo sconfitto i dottori del terrore, e che tutti erano salvi. E poi Derek. Faceva ancora male nonostante fosse passato praticamente un anno. Non piangevo da quella notte.
-Ehi piccolo, no, non piangere.- mi sollevò il mento con due dita e puntò o suoi meravigliosi occhi nei miei.
Verde giada che si fonde con l'ambra dorata.
-va tutto bene. Sei al sicuro ora, ti ho preso in tempo.-
Sentii una sua mano sulla mia schiena, che mi accarezzava lentamente.
E mi sentii veramente al sicuro. A casa.
Per questo mi tuffai nelle sue braccia forti, che dopo un attimo di perplessità mi strinsero dolcemente. Abbassai il viso sulla sua spalla e sentii che stava premendo leggermente le labbra sul mio collo, lasciandomi una scia di baci, fino alla mascella, nel tentativo di rassicurarmi.
Inspirai forte il suo profumo: sapeva di rugiada, di bosco, semplicemente di Theo. E mi pareva fosse la cosa più buona al mondo.
Restammo così per minuti, forse ore, e a separarci fu sorprendentemente lui.
-ti sai calmato un po'?- mi chiese guardandomi negli occhi con apprensione. Sorrisi leggermente e annuii.
Anche lui sorrise, ma non tanto come questo pomeriggio dopo l'aggressione.
Oddio. Cos'è che aveva detto mentre mi portava in braccio?
Cristo santissimo.
-ehm, Theo?- mi accorsi solo in quel momento che non lo chiamavo più per cognome da un po'.
Oh fanculo.
-si piccolo?-
Dio quel nome.
-C-cosa avevi detto prima, sai, dopo che mi avevi salvato?-
Lui si irrigidì di poco.
-Non ricordo.- disse mentre voltava la sguardo verso la parete. Decisi di non insistere.
Mi morsi un labbro e notai che la sua attenzione si era proiettata di nuovo su di me.
Mi alzai dal letto e mi allontanai da lui, verso la porta.
-ok, io..ecco, io dovrei andare a casa,sennò mio padre si spaventa e...- mi interruppe. -tranquillo ho già avvisato tuo padre.-
-Cosa?! E gli hai detto che un lupo voleva stuprarmi e uccidermi?!- rabbrividì e lui si alzò e in passo mi raggiunse, facendo avvicinare pericolosamente la mia schiena alla porta, ma con delicatezza.
-No. Gli ho detto che ti trovavi da me dopo scuola oggi, per una ricerca, e che siccome diluvia,-notai solo in quell'istante che fuori dalla finestra proveniva il suono assordante della pioggia che batteva incessante contro il vetro.-avresti dormito da me, e poi io ti avrei portato a scuola domani mattina.- mi sentii indignato. -e lui ti ha creduto e ceduto a te?!- ok, forse ero leggermente teatrale.
Sorrise, il bastardo.
-si. Sai ora io faccio parte del branco di Scott e tutti si fidano di me. Tranne tu.- mi sfiorò una guancia con due dita, guardandomi assorto, e io senza accorgermene abbassai leggermente il viso, per andare incontro alle sue carezze.
Socchiusi gli occhi. Ero stanco e un po' di coccole non mi dispiacevano, dopo quello che avevo passato.
Lo vidi sorridere anche con gli occhi quasi chiusi. Come? Beh, era un altro di quei sorrisi che illuminano anche il buio più fitto.
Angolino autrice🍕
Lo so che mi odierete perché ho tagliato il capitolo proprio ora, ma, per farvi sorridere come Theo (spero), questa settimana ne uscirà un altro!
Questo capitolo era un po' lungo, ma avevo tempo, quindi shalla zi.
Lol, anyway volevo mettere un po' di fluff, perchè gli altri capitoli era un po' malinconici. Quindi ecco a voi un Theo troppo awwww, ma senza esagerare💞
E la nostra chimera in questa storia è ancora viva, dopo aver tradito i dottori per entrare a far parte del branco di Scott. Il suo vecchio branco di chimere invece si è sciolto, a parte Haiden che fa parte del branco di Scott, e sono in giro a cazzeggiare🙃
Ci vediamo fra un paio di giorni! (O forse anche domani. O oggi.😏 vediamo se ho wi-fi.)
Grazie infinite per le 300 e passa visualizzazioni! Vi amo veramente tanto🙈❤️
E grazie ancora per chi accende una stellina o commenta🙌🏻👑
Ve se amaaa
Amortenia🌴
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Healing each other
Fanfictionsono stati i tuoi occhi. i tuoi dannatissimi, bellissimi occhi.