Si staccò dopo poco, con l'ombra di quel sorriso sulle labbra perfette.
-Sarai stanco e affamato. Per lo meno, io lo sono.- disse lui raccogliendo il bicchiere da terra e dirigendosi verso la porta della stanza. -io ho già fatto una doccia. Ora tocca a te.- arrossii, e non so neanche perché. Lui sorrise, stronzo. -ma se non mi vuoi come spettatore-e la sua espressione si addolcì. -ti lascerò il tuo spazio. Sono giù in cucina a ordinare la pizza. Fai come se fossi a casa tua.- e mi fece l'occhiolino.
Mi sembrava però che dietro a quel 'ti lascio il tuo spazio' ci fosse un significato più profondo.
Annuii e lui uscì dalla stanza con quella camminata. E potevo vedere l'elastico dei suoi boxer. Ma poi mi venne in mente una cosa: -Theo!- -si?ci hai ripensato e vuoi fare una doccia con me?-mi chiese affacciandosi alla porta e sorridendo, con falsa speranza. -no scemo, volevo sapere che fine ha fatto il lupo di questo pomeriggio.- mi guardò e il suo sorriso si allargò impercettibilmente. -Beh, diciamo che non sarà più un problema.- e nuovamente mi sentii al sicuro...
-ok, ora puoi andare.- volevo stare un po' solo.
-va bene, ma se ci ripensi...-
-nono, sta sicuro.-
E lui sorrise, stronzo, andandosene giù per le scale.
Sospirai e mi girai verso la porta del suo bagno privato, sulla parete destra della sua stanza. Entrai e chiusi la porta a chiave. Doppia mandata. Non si sa mai.
Mi voltai verso la spaziosa doccia in piastrelle bianche e blu. Mi spogliai velocemente lasciando tutto a terra. Entrai nel box e aprii l'acqua calda; sentii subito i muscoli ancora in tensione sciogliersi e mi rilassai. Mi presi il mio tempo e uscii soltanto dopo 10 minuti buoni.
Mentre afferravo il primo asciugamano che vedevo (vicino al lavandino in porcellana) e me lo avvolgevo intorno ai fianchi, mi resi conto che non avevo un cambio. Cazzo.
Uscii timidamente dal bagno e per fortuna non c'era nessuno in camera; vidi sul letto dei vestiti piegati e puliti: erano un paio di pantaloni della tuta tipici suoi e una maglia (enorme per me) blu chiaro.
E c'erano anche un paio di boxer piccoli persino per me neri. Ma guarda te sto stronzo.
Mi infilai tutto il più velocemente possibile, e dovetti riconoscere che i boxer mi fasciavano in maniera provocante.
Meno male che gli altri vestiti erano larghi.
I pantaloni mi scendevano lungo i fianchi (ma molto più di come scendevano a lui), per fortuna la maglia mi arrivava praticamente alle cosce. E vabbè.
Usai l'asciugamano per sistemarmi i capelli e lo rimisi in bagno.
Uscii dalla camera e scesi le scale che avevo davanti. Raggiunsi il salotto e notai che la cucina era lì adiacente. Mi avvicinai al bancone da lavoro, ma qualcosa mi spinse contro di esso, e una mano sulla mia schiena mi fece voltare e mi evitò l'urto con il legno scuro.
Mi ritrovai con il fiato caldo di Theo nell'incavo del mio collo; mi stava mordendo leggermente.
Probabilmente sentì il mio battito accelerato all'inverosimile, e si rese conto che, con tutto quello che avevo passato e quello che mi aveva costretto a scappare quel pomeriggio, non ero proprio in vena, anzi, ne avevo paura. Si allontanò leggermente e puntò i suoi occhi nei miei, con sguardo tra il pentito e il supplichevole. Sembrava un cucciolo smarrito, nonostante mi sovrastasse con il suo fisico possente.
Mi accorsi che i suoi occhi erano di un giallo abbagliante.
-Scusa...ma non sono riuscito a trattenermi. Il mio odore su di te mi fa impazzire.-
Oh, giusto stavo indossando i suoi vestiti.
-Oh..ehm, se vuoi mi cambio e rimetto i miei vestiti.-
-n-No tranquillo. Ora mi calmo.-
Gli sorrisi e gli accarezzai il profilo della mascella.
Sembrò calmarsi veramente. Piantò le sue braccia muscolose vicino ai miei fianchi, sul bancone che strinse forte mente abbassava la testa all'altezza della mia cassa toracica. Forse ascoltava il battito del mio cuore, che intanto era tornato normale. Pochi secondi dopo rialzò il viso e i suoi occhi erano tornati color verde azzurrino.
Sorrideva, luminoso.
Si allontanò delicatamente, liberandomi.
In quel momento suonò il campanello.
-Sono arrivate le pizze, torno subito..siediti pure sul divano. Ho netflix; scegli un film.- occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo, ma devo ammettere che un sorriso campeggiava sulle mie labbra.
*•*
-No sul serio. Perché stiamo guardando sta roba?-
Sbuffai esasperato.
-perché mi avevi detto che potevo scegliere quello che mi pareva. E io volevo iniziare questa serie da tempo!- si girò a guardarmi, con espressione mista tra l'incredibilità e il seccato.
-Ma se sono tutte lesbiche! Sembra un porno!-
-Allora strano che non ti piaccia.- colpito e affondato. Per circa tre secondi.
-Qualcuno qui è geloso?- mi domandò squadrandomi con un sorrisetto idiota.
- E di cosa scusa?! Delle ragazze di Orange is the new black che non sanno manco che esisti?-
Si sbilanciò verso di me e io quasi cado dal divano dove eravamo seduti da circa un'ora (Avevamo finito la pizza in fretta ed eravamo rimasti sotto una coperta a 'guardare' questa serie stupenda *-* anche se ho protestato perché mi stava troppo vicino.)
-No...del fatto che mi piace ciò che vedo.- in teoria doveva riferirsi al porno lesbico, ma stava guardando me, e io stavo sprofondando nei suoi occhi.
-Ma tu non sei etero.-
-Sono bisex.-
-Ah.- non so perché ma non potevo sopportare il pensiero che una troietta qualunque mettesse le sue manine smaltate su di lui.
Ma non ero geloso! Lui per me non era niente.
Come no, tanto ormai siamo abituati a mentire a tutti, compresi noi stessi.
Il suo sorriso si allargò.
Intanto era finito sopra di me. Sentii una sua mano sul mio collo e mi resi conto che stava sfiorando il livido che lui stesso mi aveva lasciato e che era ben visibile, dato che era in alto e piuttosto esteso. Sembrava stesso lottando contro se stesso per non sembrarne orgoglioso.
-Mi dispiace, Stiles. Sul serio.-
Era da un po' che non mi chiamava per nome.
Mi vennero i brividi, ma non erano né per il freddo né per la paura. Anzi stavo bene sotto la sua figura, stagliata sopra la mia che mi faceva sentire al sicuro.
E al caldo.
E a casa.
In quel momento si tirò su con un movimento fluido e si alzò dal divano.
Mi tese la mano. -Vieni, si è fatto tardi. Andiamo a dormire, domani c'è scuola.-
Mi venne spontaneo sorridere; accettai di buon grado la mano e, spento il televisore, ci avviammo verso le scale.
Non mi aveva ancora lasciato la mano. Non so perché continuavo a notare queste cose, lui per me non era niente.
Si, ed è per questo che sentivo le farfalle nello stomaco.
Avrei usato il pesticida. Non volevo...innamorarmi.
Salimmo le scale e, raggiunta la sua camera, mi posi il problema di cosa mettere per dormire. Ma ero veramente troppo stanco per ragionare normalmente, e senza neanche rendermene conto, mi tolsi i pantaloni e la maglia, per poi infilarmi sotto il piumone, come era mio solito fare. Mi stavo già per addormentare. In tutto questo, Theo era rimasto accanto alla porta, poggiato allo stipite, sorridendo malizioso. Scosse la testa sempre sorridendo e si avviò fuori dalla stanza, chiudendo la porta. Ma prima che l'avesse anche solo accostata, scattai a sedere, all'improvviso cosciente.
- T-Theo...io non...-mi bloccai. Non sapevo come dirgli che non volevo dormire da solo in quella stanza.
Non dopo tutto quello che era successo oggi. Mi faceva fatica ammetterlo, ma volevo ancora qualcuno accanto, che mi coccolasse, dopo così tanti casini e così tanto tempo.
Comparve nuovamente sulla porta e sembrò leggermi nel pensiero, o forse percepì solo le mie emozioni.
-Vuoi che stia con te piccolo?- mi ritrovai ad annuire, impotente.
Probabilmente stavo anche facendo gli occhioni da cucciolo. Patetico.
Ma funzionò perché mi disse con dolcezza, e una punta di malizia: -Va bene, ma forse dovresti vestirti di nuovo.-
Annuii nuovamente e uscii da sotto le coperte.
Mi chinai per riprendere la sua maglia e notai solo in quell'istante che ero in boxer. Quei boxer.
Oh cazzo.
Mi voltai drizzandomi e mi schiarii la gola.
Theo mi guardava, affamato, gli occhi brillavano gialli nel buio. Si avvicinò a passo svelto e felpato.
-Stai bene con questi addosso.- mi voltai per nascondere il rossore sulle guance (ero troppo stanco per arrabbiarmi con quel lupo maniaco.) e mi stavo per rinfilare la maglia, quando sentii due braccia forti, le sue braccia, prendermi per i fianchi e farmi combaciare con il suo bacino. Sospirai sentendo subito il suo fiato sul mio collo, e le sue labbra vicine al mio orecchio sussurrami: -è molto meglio se ti rimetti i vestiti.- in effetti sentivo qualcosa contro il mio fondoschiena...aiuttttt
Gemetti quando lo sentii mordermi il collo, ma si allontanò velocemente sussurrando :-non così. Non più.- e sembrava dolce e sincero.
Che non volesse più una semplice scopata?
Ma guarda te sto stronzo.
Ma non avevo proprio la voglia di litigare, quindi appena mi lasciò andare (non senza avermi dato una pacca e avermi detto un 'bel culo'), mi rimisi la maglia e tornai sotto le coperte. Anche lui si sdraiò, senza maglia però.
Mi sorrise. Alzai gli occhi al cielo e mi voltai dall'altro lato.
Non l'avessi mai fatto.
In meno di due secondi le solite braccia mi cinsero la vita e la mia schiena si adagiò sul suo petto muscoloso. Ma non come prima, ora era tutto dolce e piacevole. Sorrisi. Mentre scivolavo nel sonno e Morfeo prendeva possesso della mia mente, sentii il suo sorriso sul mio collo e delle labbra che lo baciavano dolcemente. Il suo sorriso, lo percepivo attraverso la pelle, scaldava e illuminava la stanza buia.
Angolino autrice🍕
Bella rega!🙌🏻
Avete visto? Due capitoli in un giorno🙃
Amatemi🙅🏻
A parte gli scherzi, forse ne esce un altro domani, lol ho voglia di scrivere. Avete visto che scene ahxjxnsuabxidjsaonc?
Io scleravo mentre scrivevo, si lo so sono pazza👌🏻 bello lungo il capitolo, eh? Mi annoio, quindi scrivo. Ah e le fan art che sto trovando su insta mi stanno facendo impazzire😻😻
A prestissimo lupette!👑
Ve se ama!❤️
Amortenia🌴
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Healing each other
Fanfictionsono stati i tuoi occhi. i tuoi dannatissimi, bellissimi occhi.