Capitolo 3

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Passarono i mesi e l'addestramento andò avanti, fu dura all'inizio ma mi abituati.. conobbi un ragazzo; Calheb.. Iniziai a parlare con lui del più e del meno, per me diventò molto più di un migliore amico. Un giorno però successe che mi baciò, stavamo parlando del perché ci trovavamo li, per la prima volta raccontai a qualcuno la storia di mio fratello, della presunta fuga, delle lacrime, delle urla di mia madre, del poliziotto ucciso, della paura di non poter più avere mio fratello...mi mancava. Per la prima volta piansi anche, non piangevo da quel giorno, mi svuotai, ma non fú un pianto triste, fu un pianto di lotta, di battaglia,come se, dopo aver pianto avevo più chiaro in mente il mio scopo, ero felice di ciò, ma Calheb mi baciò, mi disse che non voleva sciupare quel bellissimo quadro incorniciato dai miei capelli, voleva solo aggiungere qualcosa di personale, per renderlo suo. Li abbracciai e tenni il segreto per me: avere una storia con un compagno era vietato nell'addestramento, dovevamo solo avete uno scopo:allenarci per diventare dei perfetti agenti

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