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Il giorno seguente...

ALICE'S POV

Spengo la sveglia e iniziò a prepararmi per la scuola. Stanotte non ho proprio dormito non riuscivo a levarmi dalla testa l'avvenimento del giorno precedente.

Ho passato la notte a piangere.

Mi faccio una doccia rilassante, metto l'intimo e decido di indossare un jeans nero strappato sulle ginocchia, una maglia rossa dei Twenty One Pilots e le mie amate converse nere.

Solitamente indosso in particolare magliette dei miei artisti musicali preferiti e jeans.

Non mi è mai importato di vestirmi bene, metto cose molto semplici.

Dopo essermi vestita mi trucco con un po' di correttore per coprire le occhiaie  e il mascara.

Scendo al piano di sotto con l'intento di fare colazione, ma appena arrivata in cucina mi accorgo che è tardissimo, così prendo lo zaino ed esco.

Appena chiudo la porta di casa vedo davanti a me una macchina nera da cui esce Alessio. Ma che ci fa qui?

"Buongiorno!" Dice Alessio avvicinandosi a me e sorridendo.

"Ehm...Buongiorno, ma che ci fai qua? E poi come fai a sapere dove abito?" Chiedo stranita.

"Fai troppe domande Mia."

Pronuncia queste parole facendo una piccola risata per poi fermarsi e continuare a sorridere.

Mi chiedo come faccia la gente  a sorridere alle 8.00 di mattina...

Io a quest'ora sembro uno zombie... Sono l'unica?

"Troppe domande a cui tu non hai risposto." Dico incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio.

"Vedo che non ti sfugge nulla, sei sveglia." Dice facendomi l'occhiolino. "Comunque rispondo subito alle tue domande. So dove abiti perché mi ha dato l'indirizzo la tua amica."

Ma certo, chi poteva averglielo detto altrimenti? Quella ragazza deve imparare a chiudere la bocca; dopo a scuola facciamo i conti.

"E sono qui per portarti a scuola" continua indicandomi con lo sguardo la sua auto.

"Non so perché tu voglia accompagnarmi a scuola e non mi interessa saperlo, ma tanto ormai non serve, per colpa tua ho fatto tardi e devo entrare alla seconda ora, quindi puoi anche andare. ". Dico acida facendo un sorrisetto sarcastico.

La mattina presto sono abbastanza acida,si nota?

"E invece non vado proprio da nessuna parte, ti porto a fare colazione. Sali in macchina. " Risponde aprendomi lo sportello.

Vedo che difficilmente accetta un 'no' come risposta...

"Ok, però dopo mi porti a scuola." Dico io.

"Certo, ora però sali." Dice aprendomi lo sportello dell'auto per farmi sedere.

Faccio come mi dice e poi sale anche lui.

Avviso Chiara che entro alla seconda ora, blocco in telefono e lo rimetto in tasca.

Vedo Alessio che guida attento e che alcune volte si passa la mano nel ciuffo.

Il viaggio passa in silenzio.

Arriviamo davanti a un bar e scendiamo dall'auto.

Ci sediamo a un tavolino e aspettiamo che arrivi un cameriere che viene dopo qualche minuto.

"Salve, cosa posso portarvi?"

"Un bicchiere di latte e un cornetto alla Nutella, grazie." Chiedo gentilmente.

Obbligo e verità||Alessio Bernabei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora