Capitolo 7

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Mi sveglio alle 9 di mattina. È una splendida giornata di sole, e fra poco diventerà La Grande Giornata di Merda. Mi opereranno.

Il cuore inizia a battere sempre più forte, e le gambe a tremare. Sveglio mia madre, che scatta subito in piedi. Mi dà un bacio sulla fronte, si infila la vestaglia e va a chiamare un medico per chiedergli informazioni.

Torna dopo cinque minuti, cinque minuti di panico totale.
Vede la mia faccia tesa, e mi rasserena subito: "Hanno avuto un' emergenza, ti opereranno domani, purtroppo."

Ma purtroppo che? Sarà vero che 'via il dente via il dolore', ma vorrei aspettare ancora qualche ora prima di rischiare di morire. I dottori dicono che ho l' 85% delle possibilità di sopravvivere.
Niente, insomma.
Faccio colazione con una brioche che mi porta mia madre, ma non tocco il the.

Mi faccio una doccia, metto una maglia bianca e dei leggins neri, infilo delle ciabatte pelose e ovviamente il braccialetto che mi ha regalato mio padre.

Vado a fare un giro, se così si può dire, per l'ospedale. Vedo bambini che avranno poco più di tre anni senza capelli, ragazzini più piccoli di me che vivono attaccati ad una macchina, e un anziano senza arti.
Niente braccia, niente gambe. Sorrideva.
Non poteva muoversi.
Non poteva mangiare da solo.
Non poteva fare una carezza, dare un abbraccio.
Ma sorrideva.

Mi sento da una parte "sollevata" perché capisco che molte persone sono messe in condizioni peggiori delle mie, ma da un'altra col cuore a pezzi, perché mi rendo conto che prima di venire qui non ho mai pensato a Loro. Loro che lottano per sopravvivere. Loro che si dimenticano cos'è la scuola, gli amici, come si vive. E io, che adesso sono una di Loro.

Torno nella mia stanza, dove trovo la mia allenatrice e alcune delle mie compagne di danza.
"Sorpresa!" -dice Cris, con uno dei suoi sorrisi splendenti. È davvero bella. E io, con tutti i capelli arruffati, quasi in pigiama, senza trucco, mi sento a disagio.

Le abbraccio una ad una, Nadja inizia a parlare con mia madre e noi ragazze andiamo nella terrazza di una saletta lì vicino.

"Allora, come sono andate le gare?" -domando subito. "Oh, e volevo chiedervi scusa per aver rovinato tutto. Non ho potuto fare il duetto, il ballo di gruppo di contemporaneo e ho interrotto a metà quello di classico. Mi dispiace tanto." dico abbassando lo sguardo. Micol, un'altra delle ragazze, mi prende le spalle e mi dice: "Tah, stai scherzando vero? Innanzitutto, non è stata colpa tua, non sei stata tu a deciderlo. E poi se siamo arrivate ultime è stata solo colpa nostra, non eravamo preparate."
"Siamo arrivate ultime? Oddio, mi dispiace moltissimo, è tutta colpa mia." -rispondo sentendomi sempre peggio.

Cris si mette a ridere, vede la mia faccia interrogativa e mi dice: "Taaah siamo arrivate prime, rappresenteremo l'Italia alle internazionali!".
Quasi piango dalla gioia, RAPPRESENTEREMO L'ITALIA? O mio dio. Potremo ballare in Francia, e andremo in televisione. Non mi sembra vero.

LORO rappresenteranno le internazionali, non tu -mi ricorda prontamente la mia coscienza.

Dopo circa un' ora di chiacchiere, le ragazze vanno via e io mi reco in mensa e mi costringo a mangiare qualcosa. Torno a letto e scrivo ad Ash, che dovrebbe venirmi a trovare questo pomeriggio.

CHILLS.  -Brividi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora