Era una giornata come le altre, o quasi. Stava piovendo.
Non sapevo quasi dove mi trovassi, sapevo solo che stavo correndo verso casa. Odio avere i vestiti bagnati.
La strada sembrava desertica, eppure avvertivo una presenza..
Il mio istinto mi disse di voltarmi all'istante.
Così feci, e mai cosa fu più sbagliata.
O più ovvia.
"INFAME!" gridò una voce da dietro l'angolo.
Mi ritrovai un c4 in faccia, ed esplosi.
"INFAME CAPITALISTA, TI FACCIO ESPLODERE LA ZIA" urlai io.
"Reddino caro," - sbucò Demon dall'angolo, con la sua solita aria da menefreghista infame - "non pensi che dovresti considerare un po' più i consigli del compagno Marzov?"
".. il mio istinto non sbaglia mai. Infame." dissi, ricomponendomi.
"Va bene, va bene.." - iniziò lui, e continuò - "Ora torna a casa, evita di stare sotto la pioggia." concluse, passandomi un ombrello.
".. Dovrei fidarmi?" dissi sospettoso, lasciando cadere l'ombrello a terra.
"Spetta a te decidere se restare sotto la pioggia o tornare asciutto a casa.." disse lui, mentre si allontanava.
".. Mh.." mugugnai, presi l'ombrello e lo guardai allontanarsi.
"Bah, sembrerebbe che per una volta voglia fare la cosa giusta.." dissi, incamminandomi nuovamente verso casa.
Fortunatamente, nessun nuovo problema si presentò, ed in dieci minuti arrivai a casa.
".. Strano che per una volta Demon sia stato gent-" l'ombrello mi esplose addosso.
..
Silenzio.
..
".. AH"
Era lui. Quell'infame maledetto.
".."
".."
"INFAME"
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La vita dell'Infame professionista
DiversosQuando si è infami, si è infami. E mi riferisco ad un infame in particolare.