SOLI (cap.2)

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Pov's Camilla

Mi ero ripromessa di non rimanerci di nuovo male, quando altre persone a me care sarebbero uscite dalla mia vita come se fosse niente. Invece, sono qui, a piangere e a logorarmi dentro guardando vecchie foto mie e di Giulia di quando ancora condividevano ogni momento, ogni pazzia e ogni risata assieme. So anche, che non risolvero' niente disperandomi e chiedendomi il perché la nostra amicizia dopo diverso tempo sia finita in questo modo. Forse dovrei cercare di risolvere o quantomeno parlarne con la diretta interessata, ma la verità, e che sono davvero stanca di dover riallacciare i rapporti con persone che senza problemi mi hanno tagliato fuori dalla loro vita, perché ero d'intralcio o di troppo poco conto. Solo che, purtroppo, mi è difficile accettare la scelta di non potermi fidare di nessuno per evitare di essere nuovamente tradita, molte volte so che è colpa mia ,perché sono una persona troppo paranoica e piena di problemi, ma vorrei che prima o poi qualcuno mi accettasse per quello che sono, ma ormai non credo accadrà, sono stata delusa troppe volte. Pensavo sinceramente di aver trovato un'amica con cui poter condividere momenti belli o brutti e le varie litigate, ma a quanto pare mi sono sbagliata.
Non volendo rovinarmi tutta la domenica, mi asciugo le lacrime, mi sistemo un po' giusto per non sembrare un fantasma vivente ed esco a fare una passeggiata per il mio piccolo paese. Chiudo la porta di casa con la chiave e subito dopo mi infilo le cuffiette, facendo partire la riproduzione casuale; come se il cellulare avesse compreso i miei pensieri, inizia Stanza d'hotel di Tradez, che descrive quanto fa male perdere la speranza nel realizzare i propri sogni e quanto sia distruttivo sentirsi diversi e non capiti ,come se si vivesse in solitudine. Troppo assorta nelle emozioni dettate da questa canzone, non mi accorgo di aver attraversato quasi tutto il paese e mi ritrovo davanti all'entrata del parcogiochi. Decido di entrare, mi tranquillizza la spensieratezza e la serenità emanata da questo posto. Mi siedo su una panchina laterale all'ombra, per evitare di dare troppo nell'occhio. Vengo colpita dall'armonia che regna all'interno di esso, i bambini che si divertono con poco e creano nuove amicizie semplici e senza pregiudizi, le madri che parlano tra di loro mentre osservano con attenzione i figli, per evitare che si facciano male. In alcune panchine si trovano anche delle signore anziane, che ricordano sorridenti vecchie esperienze vissute,riportando alla memoria la loro gioventù.
Io da piccola venivo rare volte al parcogiochi, per colpa di mia madre, troppo impegnata con il lavoro per pensare a rendermi minimamente felice. Quando mi portavano, solitamente mi accompagnava mia nonna, che si divertiva a viziarmi e ad accontentare i miei capricci, perché mi vedeva poche volte l'anno. Di solito, rimanevo sempre a giocare da sola, perché ero una bambina egoista che voleva imporsi sugli altri, ma poi mi annoiavo, quindi dopo essermi scusata con gli altri bambini, come se fosse niente riprendavamo a giocare assieme. Sarebbe bello, se anche adesso fosse tutto così semplice. Decido di tornare a casa in tutta tranquillità, non avendo nessuno che mi aspetta o a cui far conto delle mie azioni. Arrivata a casa, pranzo con qualcosa di già pronto e subito dopo inizio i compiti assegnati per il giorno seguente, con il solito disimpegno e la poca voglia di studiare. Concludo il tardo pomeriggio e la serata, ascoltando la mia amata musica e girando e guardando le ultime notifiche sui diversi social. Entrando nel profilo di Gionny, scopro che gli articoli preordinati nella sua casa di moda, verranno recapitati entro la fine della settimana ai destinatari. Spero che almeno queste maglie mi vestano decentemente, non avendo un bel fisico, non indosso mai capi appariscenti o che evidenziano le mie troppe forme, per evitare di sentirmi a disagio o in imbarazzo per colpa del mio corpo, quando mi trovo in mezzo agli altri, cosa che anche se cerco di evitare, succede comunque, soprattutto quando mi metto a confronto con le altre ragazze della mia età. Ormai, si è fatto tardi e domani inizia un'altra pessima giornata di scuola, dove rivedrò Giulia che mi ignorera' semplicemente, cosa che se anche mi riuscirà difficile dovrò fare pure io, il resto della classe non mi calcolera' non sapendo nemmeno della mia esistenza , i professori cercheranno di finire al più presto il programma, facendo impazzire noi alunni e le infinite ore non passeranno mai. A volte ci penso e non capisco cos'abbia di diverso dagli altri, a cui va sempre tutto bene e a cui è garantita una seconda possibilità per rifarsi, io invece sono così sbagliata, che mi ritrovo senza neanche un'amica.

Pov's Gionata

Mi trovo a casa del mio amico Alessandro per concludere e sistemare gli ultimi ordini per la nostra casa di moda pandasclothing, per poi iniziare le consegne ai diversi recapiti. Devo decidere in quale pacco mettere l'ultimo adesivo a forma di panda, che decreterà poi uno dei vincitori del concorso. Dopo diversi minuti di indecisione, metto l'adesivo nell'unico pacco che si trova al centro della stanza, fuori posto rispetto agli altri. Finito il lavoro, saluto il mio socio in affari, uscendo poi dalla sua casa e salgo in macchina. Adesso che sono di nuovo da solo, i pensieri su chi siano i miei veri genitori biologici riaffiorano. Perché mi hanno abbandonato in un orfanotrofio quando ero piccolo? Perché non mi sono mai venuti a cercare? Perché mi hanno lasciato solo? Troppi perché a cui non so dare delle risposte concrete e per questo non riesco a darmi pace. Nonostante tutto, io sono contento di come mi hanno cresciuto e delle persone corrette che ho avuto come genitori adottivi, ma vorrei solo sapere la motivazione di questo abbandono da parte dei miei veri genitori. Diverse volte, questo "rifiuto" ha influito molto sulla mia persona e mi ha causato parecchia insicurezza e paura della solitudine, che mi ha portato nel tempo a soffrire di sindrome d'abbandono,che è la causa principale della mia poca fiducia e del nascondere la mia vera identità a chi mi sta attorno. Per colpa della fama, adesso, molti pensano che questo problema si sia risolto,perché sono circondato da molti amici e molte ragazze che vorrebbero impegnarsi con me, ma la verità, è che tutto questo è finzione, gli amici veri sono davvero pochi, tutti gli altri mi stanno accanto per via del mio denaro e della mia popolarità. Molte volte, per questo, mi sento solo anche all'interno di un gruppo, nessuno vede le mie fragilità, le mie debolezze e il mio bisogno di avere qualcuno che mi consoli o che mi semplicemente mi capisca, tutti vedono solamente i lati positivi del mio essere una celebrità. Finalmente sono arrivato a casa e i miei pensieri ricorrenti durante il viaggio si riducono, ma allo stesso tempo, ne sorgono altri sulla relazione assieme alla mia ragazza, negli ultimi tempi, è sempre più complicata e litighiamo spesso; anzi adesso che ci penso, dovrei chiederle scusa per il mio comportamento di ieri sera, ma non me la sento. Entro in casa, saluto il mio gatto Teddy e ignoro Xenia procedendo diretto verso il salotto, dove credo passerò la notte sul divano. Non voglio uscire per cenare e di conseguenza vedere un'altra persona delusa da me stesso, quindi decido di chiudere gli occhi e porre fine a questa giornata straziante, sperando che le cose si risolvano da sole.

Scusatemi nuovamente per gli errori grammaticali, volevo solo dirvi che ovviamente i fatti che narro in questa storia sono completamente inventati e i personaggi reali da cui prendo spunto sono totalmente diversi da come li descrivo, per questo volevo precisare che non intendo offendere nessuno, quello che scrivo mi serve solamente per lo svolgimento della storia. Spero che a qualcuno la mia ff inizi ad incuriosire e che i capitoli possano piacervi.
Aury💕

Vivo lo stesso ||GionnyScandalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora