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Marvin sbuffò divertita quando la sua coinquilina -nonché anche migliore amica- Sara, chiese dettagli del suo incontro.
Sapeva essere troppo curiosa a volte.

"Pensa invece a non bruciare i miei pancake" rispose solo la mora ridacchiando.

"Almeno dimmi che non l'avete fatto sul mio letto" rispose l'altra restando concentrata sulla padella.
Marvin si sedette su uno sgabello dell'isoletta e guardò l'amica con rimprovero.

"Non abbiamo concluso" disse solo.

Sara non sapeva che Marvin era l'amante che, in realtà, aveva sempre tenuto nascostala vera identità di Justin.

Sarebbe stato comunque inevitabile ma non voleva che l'amica si facesse un idea sbagliata della sua persona.

Non avrebbe mai raccontato niente se non fosse stato per il biglietto che il ragazzo le aveva lasciato sul frigorifero appena dieci giorni prima.

Così, obbligatoriamente, Sara ha voluto sapere di questo ragazzo di cui non conosceva nemmeno il vero nome e Marvin raccontò di averlo conosciuto in un bar e di averci passato un paio di nottate.

Non le poteva raccontare la verità su di lui, non solo perchè era impegnato sentimentalmente, ma anche perchè Justin era un tipo abbastanza conosciuto anche dall'amica, a volte infatti ci si incontrava a causa di amici in comune.

Era una situazione abbastanza rischiosa la loro ma sapevano sin dall'inizio a cosa andavano contro.

"Quando vi rivedrete?" Sara si sedette difronte all'amica porgendole il suo piatto, l'altra scosse solamente le spalle.
Ed entrambe sapevano che quel discorso si sarebbe concluso così.

"Stasera i ragazzi avevano pensato di andare all'inaugurazione del nuovo locale infondo alla strada, sei dei nostri?" A quella domanda Marvin annuí immediatamente continuando a masticare un enorme boccone della sua colazione. Mandò giù e si colpì leggermente il petto con la mano.

"Assolutamente, verso che ora e chi ci sarà?" Non tolse lo sguardo dall'amica e si portò la tazza di thé alle labbra, bevendone più della metà.
Sara recuperò il telefono dalla sua tasca e fece attendere Marvin mentre lentamente scorreva con il dito sullo schermo del suo Iphone, in cerca del messaggio.

"Ecco qua" disse mettendosi composta sullo sgabello sorridendo infine vittoriosa "Mason, Cameron, Kylie, Justin e noi due" alzò lo sguardo prima di pronunciare le ultime tre parole, appena Marvin sentì pronunciare il nome di Justin trattenne un sorrisetto furbo pensando che sicuramente ci sarà da divertirsi.

"Comunque" proseguì la rossa, "tra poco Cameron sarà qui, insiste per fare un salto" scrollò le spalle e la mora le riservò un'occhiata divertita "è cotto di te" disse e si alzò in piedi porgendo il suo piatto nella lavastoviglie.
Osservò quello dell'amica e fece lo stesso.
"Non fatelo nel mio letto" Marvin la canzonò beccandosi un 'fanculo' borbottato dall'amica "io e Cameron nemmeno ci frequentiamo."

"Presto lo farete e dovrete trovare qualcuno anche per me, non ho intenzione di fare la terza incomodo" sparì verso il salotto.

"Hai sempre il tuo misterioso ragazzo con te" ammiccò l'altra seguendola.

Marvin si voltò divertita "con lui un uscita la farò molto presto" fece scoccare la lingua contro il palato pensando a come sarebbe andata quella sera e mentre il campanello suonava, lei, si preoccupò a dirigersi verso la propria stanza.

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