CAPITOLO 1

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Stuyvesant High School.  È la che i miei occhi hanno incrociato i suoi per la prima volta e maledico quel giorno.

"DRRRRRRIN... DRRRRIN"

"Oh no", penso. Sono già le 7:50 ed è il primo giorno di scuola.

Cosa mi metto?

Faccio prima colazione  o sistemo i libri?

Fatto sta che sono uscita come una pazza.
Lego i miei capelli color nero corvino in una coda alta, metto un poco di mascara per valorizzare i miei occhi color "ghiaccio"  (così li definisce mamma) e del correttore sotto le occhiaie per non sembrare uno zombie.

"Amore, ti ho preparato i vestiti! Sapevo che avresti fatto tardi.."

La fermo.
"Ho 16 anni, non 5" la interrompo io.
"Lo so tesoro ma... Va bene, hai vinto" e mi da una pacca sul sedere.

Rido e mi vesto.

Decido di mettere dei leggings neri, un top dei Pink Floyd e delle Vans color nero e viola.

Mi guardo e sbuffo.
"Tanto faccio schifo ugualmente" rido da sola.

Mi incammino.

"Buongiorno Professor Field" sorrido e penso a tutte le interrogazioni terribili dell'anno passato.

Il Professor Field è conosciuto come un vecchio burbero. Perché? Da quando ha visto sua moglie a letto con un altro, ha cominciato a nutrire un forte odio verso le donne, in particolare verso le sue alunne che gli ricordano  molto la moglie.

Ma ritornando a me.
Il Professor Field sembra felice di vedermi, forse perché sono la studentessa più famosa dell'instituto per i miei alti voti.
I miei sin da piccola mi hanno proibito di fare tutto ciò che volessi quindi sono diventata quello che volevano fossi.
Il mio sogno nel cassetto era diventare una cantante ma a detta di mio padre quelle erano cose "superflue" che non mi avrebbero portata a nulla se non sotto i ponti.
Quindi adesso sono Jayleen Fox, ho 16 anni e sono felicemente felice.

"Accomodati Jayleen" dice il Professor Field senza neanche guardarmi negli occhi.

"Ragazzi, date il benvenuto a...".

"Dean White".

Una bellezza dai capelli lunghi, occhi verde smeraldo, un fisico tonico e delle bellissime lentiggini in viso fece fermare il mio cuore.

"Dean, per favore, siediti accanto a Michelle." aggiunge il Professor Field.

Lo fisso negli occhi e lui mantiene lo sguardo sul mio, quasi come un gesto di sfida.
Così arrossisco quando sento quelle parole:"Vorrei sedermi vicino quella ragazza con i capelli neri, se possibile". Disse Dean indicandomi.

Sento la mia voce tremare come le corde del violoncello, il mio cuore pulsarmi nelle orecchie come un tamburo e le miei mani muoversi freneticamente come se non riuscissi più a ricordare come si suoni.

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