CAPITOLO 3

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Cammino nella strada di casa con gli auricolari e il volume messo al massimo in cerca di difendermi dai miei pensieri, dalle paranoie e tutto ciò che mi circonda.

Una mano mi tocca la spalla, mi giro e lo vedo.

"BUUUH!" dice ridendo e facendomi sobbalzare dallo spavento.

"Mi hai fatta spaventare, Dean!" dico togliendo un'auricolare e abbassando un po' la musica.

"Cosa ascolti, studentessa modello?"

Gli porgo un'auricolare e resto in silenzio.

"Mh, caspita! Non ascoltavo questa canzone da parecchio. Bravi i System Of A Down, vero?"

Annuisco.
"Sei parecchio noiosa, sai? Potresti anche dire qualcosa!" dice avvicinandosi e toccandomi i capelli.

"Bel complimento per fare colpo." rido e faccio finta di fare l'offesa girandomi dall'altro lato della strada.

"Beh, non è questo il mio intento, genietto" ammette.

"Visto che pensi sia noiosa perché non vai?"

"Hai ragione, vado proprio adesso. Ci vediamo domani mattina e sii puntuale."

Si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.

"Prova a essere tu il primo a essere puntuale!" dico sogghignando.

Quanto sei bello, Dean White.

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Per la prima volta, così, decido di truccarmi per bene e di valorizzare le mie curve al massimo.

Decido di indossare la maglia dei Blink 142 che di taglia è una XL.
Ok, forse non intendevo proprio valorizzare le curve dato che sono una S.
E un paio di jeans strappati e delle bellissime e larghe DVS.
Forse non è il massimo, lo so.

Arrivo in classe e i miei occhi incrociano i suoi.

"Jayleen, è un problema se sto con Michelle oggi? Non penso il professor Field avrà problemi." dice grattandosi la nuca e alzando gli occhi in cielo.

"No, figurati. Mi siederò qui con... Con"
mi guardo intorno ma non trovo nessuno.
Faccio spallucce e aggiungo:"me stessa".

Brutto vedere la tua peggior nemica parlare con la persona che più t'incuriosisce.
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"Ehi, studentessa modello! Vorresti venire da me dopo pranzo? Vorrei farti sentire qualcosa."  urla una voce da lontano.

Spero parli con me, spero parli con me, spero parli con me. Oh! Ma certo che parla con me, solo me chiama così.

"Certo ma dovrei chiedere ai miei genitori." dico arrossendo e guardandomi intorno.

"Dai, non avrai mica il bisogno di chiederlo a mamma e papà per suonare  un po' con un amico?"

Amico? Ci conosciamo da tre giorni e siamo amici? A malapena so come si chiama e che ha picchiato un professore.

"True. Ci vediamo Dean e scrivimi l'indirizzo" dico, lasciando il mio numero sul suo telefono.

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Apro lentamente la porta di casa.

"Mamma? Papà?" urlo per tutta casa.

"Si, Jay?" urla mia madre dalla cucina.

Mi affaccio dalla porta della cucina e toccandomi i capelli imbarazzata le propongo.

"Senti, mh, mi ha invitata un mio compagno a casa sua per-"

"JAYLEEN! LO SAI COSA VOGLIONO I MASCHIETTI" aggiunge mia madre senza farmi finire la frase.

"Stavo dicendo... Per suonare un pochino e cantare. Ti prego, posso andare?" la guardo con occhi  teneri da far invidia ai coniglietti.

"Jay... Mh, va bene. MA..." si avvicina al mio orecchio e aggiunge:"niente sesso e torna per cena."

Ridacchio e la ringrazio.
Prendo la mia chitarra e corro subito.

TOC TOC

Si apre la porta e mi ritrovo un Dean con i capelli bagnati che ancora gocciolavano, senza maglietta e con un'asciugamano in una mano.

"Allora sei riuscita a sopravvivere alle grinfie dei tuoi genitori!" dice lui ridendo e prendendomi per un braccio e tirandomi dentro casa.

Sei così strano, Dean.

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