Expecto Patronum

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Nico Pov

Domenica mattina mi alzai di buon ora, stiracchiandomi a lungo. Scostai le coperte e mi sedetti sul letto mentre un sorriso spuntava sulle mie labbra alla vista di Ted e Draco sull'altro letto: Ted si era addormentato con la testa sul petto di Draco mente stringeva con una manina la camicia del pigiama del biondo e Malfoy stringeva a sé il nipotino con un braccio, con fare protettivo. Mi alzai e mi vestii per poi prendere la mia fedele spada, andando a fare i miei allenamenti mattutini come al solito. Quella mattina spirava un vento freddo e il cielo plumbeo preannunciava un imminente acquazzone. Rabbrividì, maledicendomi per non aver portato con me almeno una felpa. Con uno sbuffo infastidito distesi il braccio di fronte a me, richiamando tre zombie dal terreno, i quali emersero pochi secondi dopo, mettendosi in posizione di attacco. Mi preparai anch'io per poi cominciare l'allenamento. Combattei per un'ora parando e attaccando gli zombie e oramai non sentivo più la morsa del freddo come prima.

Ai primi raggi dell'alba mi fermai e feci sparire gli zombie con un gesto della mano ma, dopo aver rinfoderato la spada, notai una figura, presumibilmente maschile, ammantata in un lungo mantello nero inoltrarsi nella Foresta Proibita. Sapevo bene che l'accesso alla foresta era vietato agli studenti ma quella figura non mi convinceva, così decisi di seguirla a distanza. Mi inoltrai sempre di più nel cuore della foresta quando improvvisamente l'uomo si fermò e io mi appostai dietro un cespuglio, la mano stretta all'elsa della mia spada. All'improvviso qualcun altro sbucò dal fondo della foresta, anch'esso con un lungo mantello nero ed un cappuccio sulla testa a celare il volto. I due uomini rimasero immobili per svariati minuti dopodiché chinarono entrambi la testa in segno di saluto e cominciarono a parlare in una lingua a me del tutto sconosciuta. Parlavano con dei sibili come se fossero dei serpenti e quella cosa mi fece venire la pelle d'oca, non era una cosa normale, di questo ne ero certo. Ad un certo punto la prima figura si alzò la manica sinistra della tunica, rivelando qualcosa che aveva sull'avambraccio. La seconda figura osservò a lungo il suo avambraccio dopodiché allungò una mano, sfiorandoglielo. La prima figura sussultò ma si rilassò subito dopo che l'altro uomo aveva ritirato le dita dal suo braccio. Le due figure ricominciarono a parlare quella strana lingua di sibili e sussurri e, alla fine, la seconda figura diede alla prima una busta sigillata con un sigillo di ceralacca rossa, per poi sparire nel nulla. L'uomo, rimasto solo, abbassò la manica della tunica e infilò la busta nella tasca dei pantaloni, per poi uscire dalla foresta. Rimasi alcuni minuti nascosto dietro il cespuglio, dopodiché mi alzai e uscii a mia volta dalla foresta, pensando e ripensando a quei due strani uomini nella foresta. C'era qualcosa di oscuro in loro e avevo il terribile sospetto che la figura che avevo seguito all'interno della foresta fosse un infiltrato, una spia al servizio di Voldemort. Ma la domanda era: chi è la spia?

Ritornai al castello con tutte quelle idee e ipotesi che mi frullavano nella testa, cercando di capire chi potessero essere quelle due oscure figure. Ero talmente concentrato che andai a sbattere contro qualcuno.

"Ahia!" esclamai mentre alzavo gli occhi, incrociando quelli blu di Duval.

"Fai attenzione, Nico" disse il professore, con un sorriso.

"Mi dispiace, signore" risposi, sostenendo lo sguardo di Duval.

"Non preoccuparti. A proposito, che ci fai sveglio a quest'ora di domenica mattina?" domandò lui curioso.

"Mi stavo allenando. Se permette, ritorno al mio dormitorio. Arrivederci" dissi, superando il professore.

"Arrivederci" rispose lui ed ebbi la spiacevole sensazione di essere seguito dal suo sguardo fino a quando non svoltai in un altro corridoio. Una volta al sicuro che non ci fosse nessuno in giro feci un viaggio-ombra fino all'entrata del dormitorio.

I simboli del potere (crossover Percy Jackson/Harry Potter)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora