Nota dell'Autrice: in questo capitolo, come avrete capito dall'immagine, sono presenti riferimenti a personaggi appartenenti al Libro della Giugla di Rudyard Kipling. Probabilmente li conoscerete già tutti, ma ci tenevo a precisare a scanso di equivoci. Buona lettura! :)
-Professore! Professore!
Era da almeno dieci minuti che i ragazzi picchiavano alla porta della stanza degli ospiti in casa di Gabriel, ed erano dieci minuti che Greenwich li ignorava. Chichi iniziava a chiedersi se fosse davvero lì dentro, perché solo un sordo o una persona in coma profondo poteva resistere agli strilli di Alma, e il professore non rientrava in nessuna delle due categorie.
-Anne, sarà mica il caso che provi a svegliarlo con la mente?- sbuffò innervosita, quando le nocche iniziarono a pulsarle per il troppo bussare. Lei strabuzzò gli occhi.
-No!- esclamò, quasi offesa -Non lo farei mai. Non penetro la mente di un amico, è una violazione della privacy!
-O quello, o la violazione di proprietà privata.- disse Filippo -Sono seriamente tentato di sfondare la porta.
-No, che poi chi la sente mia madre? Zio starà solo facendo il suo riposino pomeridiano, ha il sonno pesante.- minimizzò Gabriel.
-O magari è temporaneamente morto.- borbottò Pietro. Jake assottigliò gli occhi e per un istante l'aria crepitò di elettricità, prima che l'altro si affrettasse ad alzare le mani -Pessima battuta? Okay, pessima battuta.
Chichi sbuffò. Era da quando se ne erano andati dalla camera ardente che Pietro ironizzava sull'ipotesi di Gabe e Anne, cioè che Marali fosse tornata di colpo in vita. All'inizio era divertente, ma adesso stava diventando pesante. Ancora poco e lo avrebbe affogato e si capiva che anche Jake e Rain erano al limite della sopportazione.
Fece per riprendere a bussare, ma aveva appena sfiorato il legno che la porta si spalancò di colpo. Sulla soglia, il professor Greenwich li fissò con la faccia stropicciata di chi si è appena alzato dal letto. Indossava pantaloni del pigiama a righine rosse e una camicia bianca, abbottonata storta. Un paio di pantofole marroni e pelose e due occhiaie lunghe fino alla mandibola completavano il quadro, dandogli l'aria di un gufo svegliato a mezzogiorno.
-Che diamine avete da fare tutto questo baccano?- sbottò con la voce impastata, strofinandosi la fronte -Un povero vecchio non può riposarsi in pace che voi...
-È importante.- lo interruppe Rain, gli occhi grigi duri come il ferro -Riguarda il Grigio.
A quelle parole, la faccia diGreenwich cambiò completamente. Si scostò di colpo dalla porta.
-Entrate, svelti.- intimò. Quando l'uscio si rischiuse alle sue spalle, Chichi si guardò intorno. Le tapparelle erano calate per metà e nella lieve penombra della stanza si riconoscevano un letto sfatto, una scrivania ingombra di carte, un armadio e una poltrona di pelle. Un paio di mensole appese alla parete erano ricoperte da un spesso strato di polvere e la ragazza si chiese da quanto tempo nessuno pulisse a fondo quella stanza.
-Che è successo?- chiese in quel momento Greenwich, distraendola.
-Si tratta di Marali, la ragazzina del telegiornale di ieri.- iniziò Giacomo.
-Ho sentito.- il professore aggrottò le sopracciglia, sedendosi sul bordo del letto -Raccontatemi tutto dall'inizio.
Gabriel riassunse velocemente la faccenda. Quando arrivò al punto in cui Marali si era risvegliata, Greenwich aggrottò la fronte.
-E tu dici che è proprio...proprio resuscitata?
-Sì.- il ragazzo annuì -L'attimo prima era un corpo freddo, quello dopo il suo cuore batteva di nuovo, quasi l'avessero rianimata. L'ho sentito chiaramente.
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Masters of Shades - Il nono medaglione
FantasíaCiao, mi chiamo Chichi Leeve e ho quattordici anni. So che siete qui per una storia, ed è quello che avrete. Ma prima lasciate che vi dia un avvertimento. Leggete pure le pagine che seguono finché la cosa vi divertirà. Ma se vi accorgeste, mentre an...