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CAPITOLO I

NELLA SOFFITTA DI GREEN GABLES

- Per fortuna ho chiuso con la geometria. Non la studierò e non la insegnerò più - disse Anna Shirley, come per vendicarsi (a trifle vindictively), cacciò il volume un po' malconcio di Euclide in un grosso baule pieno di libri.

Sbatté trionfalmente il coperchio e vi si mise a sedere, guardando con occhi grigi come un cielo mattutino l'amica Diana Wright all'altro capo della soffitta di Green Gables.

La soffitta era ombrosa, affascinante e accogliente come tutte le degne di questo nome. Dalla finestra aperta, presso cui sedeva Anna entrava a fiotti l'aria pura, profumata e calda di sole del pomeriggio estivo. Fuori le fronde dei pioppi stormivano e si agitavano al vento, ancora oltre c'erano i boschi in cui si snodava il magico sentiero del Lover's Lane e il vecchio frutteto con i meli ancora generosi di rosei raccolti. In alto, un imponente bastione di nuvole candide si ergeva a sud nel cielo azzurro.

Dall'altra finestra si intravedeva lontano un mare azzurro spumeggiante di bianco; era il bel Golfo di San Lorenzo in cui, come una pietra preziosa, è incastonata Abegweit, l'isola dal musicale nome indiano, sostituito da tempo da quello più prosaico di Isola del Principe Edoardo.

Diana Wright, nei tre anni trascorsi dall'ultima volta in cui l'aveva vista, si era un po' appesantita. Ma gli occhi erano sempre neri e luminosi, le guance sempre rosee e le fossette sempre incantevoli come nei lontani giorni in cui aveva stretto un patto di eterna amicizia con Anna Shirley nel giardino di Orchard Slope. Teneva tra le braccia una creatura addormentata dai riccioli neri che allietava da due anni il mondo di Avonlea e si fregiava del nome di "Small Anna Cordelia". La gente di Avonlea sapeva naturalmente perché Diana l'aveva chiamata Anna, ma era perplessa riguardo a Cordelia.

Non c'era mai stata una Cordelia nella famiglia dei Wright o in quella dei Barry.

La signora Harmon Andrews diceva che Diana aveva trovato il nome in qualche romanzetto e si stupiva che Fred non glielo avesse impedito.

Ma Diana e Anna sorridevano di tutto questo.


Loro sapevano perché la piccola Anna Cordelia si chiamava cosi.

- Hai sempre odiato la geometria - disse Diana con un sorriso, riandando con la mente al passato. - E poi sarai più che contenta di non dover insegnare.

- Oh, mi è sempre piaciuto insegnare, a parte la geometria. Gli ultimi tre anni a Summerside sono stati piacevolissimi. Quando sono tornata a casa, la signora Harmon Andrews mi ha detto di non aspettarmi dalla vita di moglie molto di più che da quella di insegnante. Evidentemente la signora Harmon condivide l'opinione di Amleto che è meglio sopportare i mali noti piuttosto che ricercarne altri ignoti.

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